Romanzo contemporaneo
Fazi Editore
7 febbraio 2023
Cartaceo, ebook
238
A Madrid vive una famiglia come tante: una madre vedova ormai anziana, tre figli adulti. La madre fra poco compirà ottant’anni e, per l’occasione, l’unico figlio maschio vuole organizzare un pranzo che riunisca tutti. Ma le sorelle non ci stanno: ha forse dimenticato che non si parlano più da mesi? In effetti, a ben guardare la situazione è tutt’altro che idilliaca.
Nel tempo, malumori e risentimenti di ogni sorta hanno logorato i rapporti, in un groviglio di accuse reciproche che sembra inestricabile: la gelosia fra le due figlie, il loro comune rancore verso il fratello, ma anche verso la madre, colpevole di aver sempre preferito lui. All’annuncio di questo pranzo imminente, i problemi tornano a galla e ognuna delle donne di famiglia cerca un’alleata in Aurora, l’irreprensibile nuora e cognata che suo malgrado è diventata la confidente di tutti ed è costretta a trascorrere le giornate al telefono ascoltando le loro lamentele. Cosa che comincia a pesarle più di quanto potesse immaginare… Si può parlare di tutto con i propri cari? Nessun racconto è innocente, tantomeno lo è quello che ci raccontiamo sulla nostra famiglia.
Lo straordinario Pioggia sottile, il romanzo dell’anno per le testate spagnole più autorevoli, pluripremiato e accolto dal pubblico con un entusiasmo che l’ha mantenuto ai vertici delle classifiche di vendita per mesi, è il libro che tutte le famiglie spagnole hanno letto: un romanzo commovente e vivace che trascina il lettore in un vortice di incomprensioni in cui la necessità di affermare la propria verità è più forte del desiderio di riappacificazione.
“Pioggia sottile” di Luis Landero, edito da Fazi Editore, è un romanzo di storie e di silenzi. Silenzi che a volte sono più eloquenti di un discorso.
In questo romanzo si fanno tanti discorsi, tante conversazioni, soprattutto al telefono. Con i discorsi escono pettegolezzi, rancori e anche parole mai dette.
La protagonista del libro è una famiglia: Gabriel, Sonia e i loro tre figli.
Il padre aveva doti da attore: si travestiva, cantava e ballava. Amava inventare storie fantastiche per stupire i bambini.
Come spesso accade, raramente una storia viene narrata sempre nello stesso modo. Ad ogni versione si aggiungono dettagli e ricordi. Alla fine, diventa un’altra storia. Due personalità diverse e contrapposte quelle dei genitori. Tanto Gabriel si dedicava al gioco e alla narrazione, quanto Sonia era arcigna e severa.
Quando il padre morì nel 1980 le risate, la spensieratezza e l’armonia abbandonarono la casa per lasciare il posto alla cupezza e alla paura.
“Paura della fame, paura delle guerre, paura delle malattie (…) paura di vivere in una minima agiatezza o di concedersi qualche spreco perché il destino finisce sempre per punire la buona sorte dei poveri.” – Pioggia sottile
Meravigliosa questa contrapposizione di due temperamenti opposti.
Luis Landero ha una straordinaria capacità descrittiva.
La madre, così “pessimista, acida e dominante”, è il mio personaggio preferito perché mi fanno sorridere le sue frasi fataliste. Una donna pragmatica, che non ha tempo per le storie, per i giochi, ma che deve pensare al cibo, alle bollette, alle rette scolastiche.
Con lei, i figli entrano in una nuova epoca, “l’epoca leggendaria e oziosa del padre era stata abolita e ora su tutto dominava lo spirito della laboriosità e del profitto”. Nell’era della madre non ci sono giochi, né risate, né musica, ma solo silenzio.
La figlia maggiore, Sonia, è diligente e scrupolosa. È bella, femminile, sempre curata. A prendere le decisioni però è la secondogenita, Andrea. Non è brava a scuola, non ha un animo da artista, ma ha uno spirito improntato al comando. Gabriel, il minore, è un bambino tranquillo e imperturbabile.
Landero è capace di farci “vedere” le varie scene e le diverse situazioni attraverso gli occhi dei figli. Il medesimo episodio viene ricordato e narrato in modi differenti, a seconda di come è stato vissuto e interpretato dai fratelli.
Agli occhi delle figlie adolescenti, la madre sembra senza cuore, ma, analizzando la situazione, si desume che è solo concreta e realista. Una giovane vedova con tre figli ancora studenti, che cerca di far quadrare il bilancio familiare facendo due lavori che la impegnano a tempo pieno. Forse erano la stanchezza e le preoccupazioni a toglierle ogni forma di sentimentalismo.
Considerevole è la tematica del sacrificio, che tocca tutti in famiglia, insieme a quella dei sogni infranti.
Quando sei poco più che bambina, il cui unico pensiero è quello di giocare, trovi frustrante doverti chiudere “a tempo pieno in un negozietto misero e oscuro che odorava di disinfettante, a vendere gomitoli e bottoni”. Andrea è piena di rancore e di risentimento per quell’infanzia che lei ritiene le sia stata rubata, per essere dovuta crescere troppo in fretta.
Veniamo a conoscenza degli episodi della vita passata dei fratelli attraverso le confidenze, soprattutto telefoniche, che fanno ad Aurora, la moglie di Gabriel.
Aurora è la protagonista del romanzo anche se, paradossalmente, è il personaggio che conosciamo di meno.
Perché lei ascolta, si fa carico dei problemi altrui, memorizza le informazioni e fornisce consigli pacati e sommessi.
Cos’ha di speciale Aurora?
Con lei le persone sembrano immediatamente a proprio agio e iniziano a confidarsi.
“Aurora era l’unica che conosceva i segreti di ognuno di loro, e sapeva che i piccoli e vecchi rancori, per vecchi e piccoli che fossero, erano latenti nella memoria.”
I dialoghi nel romanzo sono piccanti e implacabili e rispecchiano lo scambio di vedute di fratelli che non si vedono spesso e che sono legati dagli stessi avvenimentin ricordati in maniera diversa.
“Ci sono troppe ragnatele nel vostro passato. Siete come bambini. Fate una tragedia per qualsiasi cosa.”
Questa affermazione concisa di Aurora rappresenta lo spirito del romanzo.
Lei, che passa ore e ore al telefono ad ascoltare quelle storie interminabili che i familiari del marito non si stancano mai di ripeterle.
A chi non piace raccontare, soprattutto lamentarsi di qualche torto subito?
A volte raccontiamo anche se non è accaduto nulla di particolare. La cosa importante è trovare una persona che abbia la pazienza di ascoltare. Proprio come Aurorita, che sembra essere sempre presente, in tutte le situazioni, come una spettatrice silenziosa.
“Pioggia sottile” non è solo un romanzo di dialoghi e recriminazioni tra familiari. Nasconde anche una storia perversa e inquietante, che solo Landero, con la sua penna gentile, ha saputo tratteggiare.
“Forse ci sono storie che non si devono raccontare, questioni del passato che è meglio appartengano per sempre al passato.”
La scrittura dell’autore è trascinante e accogliente, sa danzare con le parole. Ma sa raccontare anche i silenzi.
Lo stile è talmente limpido e i dialoghi così fitti che si ha l’impressione di essere presenti alle discussioni e di ascoltarle dalla viva voce dei protagonisti.
Le storie, narrate in terza persona, mi hanno catturata dall’inizio alla fine dei sedici capitoli di cui si compone il libro.
Il messaggio di “Pioggia sottile” è quello di non lasciarci torturare dal passato. Di pensare al presente e al bel futuro che ci aspetta. Perché una pioggia, per quanto sottile e lieve, può intensificarsi e diventare violenta fino a rompere gli argini.
Il consiglio dell’autore è quello di trovare sempre un buon motivo per ritrovare la gioia di vivere.
Quindi, fate attenzione a quello che dite perché resta detto per sempre!
“Pioggia sottile” è uno dei più bei romanzi che abbia letto recentemente.
Mi chiamo Alessia. Sono un’insegnante di matematica e inglese. Vivo in provincia di Pavia. Adoro leggere (soprattutto gialli), fare yoga e cucinare.