
Fantasy
Booksprint
29 aprile 2019
cartaceo, ebook
374

Arthur odia il suo mondo. Vive nel buio e nelle macchie che oscurano la sua mente, isolato e arrabbiato per un'esistenza ostile e priva di amore. Joseph ha Lucia, compagna di vita e anima gemella. Rimasto orfano, ormai da anni vive insieme a suo fratello Michael nella casa dei nonni, circondato dalla famiglia e da un grande affetto. Joseph e Arthur sono fratelli, figli di un famoso scienziato di grande fama.
Le loro vite, fino ad ora separate, si scontrano in un presente dominato dai progetti scientifici del padre che li porterà ad un' avventura senza fine in bilico tra sogno e realtà dove solo la mente è in grado di usare il passato per costruire un futuro diverso.
“È come essere parte di un dipinto. La stranezza iniziale si trasforma in un senso di libertà. Il paesaggio può variare in continuazione, ma tu… quello che sei tu, rimane intatto.”
Ho scelto questa frase per iniziare la mia recensione perché credo racchiuda la vera essenza di tutto il libro. Prima di cominciare a scrivere ho letto alcune informazioni riguardo a questa formidabile scrittrice, che nonostante la sua giovanissima età è riuscita a dare dimostrazione del suo grande talento.
Roberta Sgrò nasce a Messina il 25 dicembre del 1996 e si trasferisce nei pressi di Brescia insieme alla sua famiglia. Spinta da una grande passione e determinazione coltiva l’amore per la scrittura fino alla pubblicazione della sua prima opera.
“Pigmenti di vita” è un romanzo coraggioso e avvincente, che, non solo supera i confini del fantasy, ma si rifà ad un genere molto più complesso: lo psico fantasy. La psicologia e la psichiatria, in particolare, sono terreni scivolosi in cui è facile cadere nella banalizzazione. La Sgro’ tratta la malattia con grande delicatezza e profonda sensibilità.
Arthur, coprotagonista insieme a Joseph, vive un profondo disagio psicologico fin dalla tenera età, che lo porta ad un’ ermetica chiusura verso il mondo. La bravura della Sgró, a mio avviso, sta proprio nella capacità di analizzare la depressione e il disturbo di personalità attraverso immagini e panorami molto chiari e allo stesso tempo mai scontati o grotteschi. La lotta che si consuma nella mente dei protagonisti, la presenza di mostri e ombre, di ricordi e ossessioni catapulta il lettore in una dimensione parallela. Tutto è trattato con estrema semplicità e chiarezza in una scrittura pulita e lineare.
Ho apprezzato molto l’idea che sia l’attitudine mentale a determinare la nostra capacità di affrontare la vita, nelle sue difficoltà e nella sua bellezza. L’ho ritenuto un messaggio molto positivo considerando, in particolare, il target a cui la letteratura fantasy solitamente si rivolge.
Sono rimasta col fiato sospeso fino alla fine e mi sono emozionata attraverso il racconto del grande amore tra Joseph e Lucia e dell’ affetto che lega i due fratelli prima separati da un destino crudele.
La Sgrò tiene incollati al suo romanzo in questo vortice di emozioni e tensione che si mantengono inalterati fino alla fine dando prova della sua enorme bravura e di una rara e grande empatia.