Narrativa (classici della letteratura americana)
Caravaggio Editore
4 luglio 2019
Ebook e cartaceo
264
Jerusha Abbott (Judy) è un’orfana dell’Istituto John Grier, una ragazza sola e senza speranze. Un “deprimente” mercoledì, la sua vita cambia radicalmente e in modo inaspettato: grazie alle sue ottime potenzialità, in particolare nella scrittura, un misterioso benefattore decide di pagarle gli studi presso un prestigioso college, in modo da permetterle di conquistare istruzione e indipendenza; ciò a due condizioni: Judy dovrà scrivere regolarmente all’ignoto filantropo, che ribattezzerà Papà Gambalunga (avendone visto solo la lunga ombra proiettata su un muro), per aggiornarlo sui suoi progressi, e il benefattore stesso dovrà restare sempre nell’anonimato. Inizierà così questo splendido romanzo epistolare “a senso unico”, ma capace – grazie alla simpatia, al senso dell’umorismo e alla sfrontatezza di Judy – di coinvolgere fino all’imprevedibile finale.
“Non sono gli enormi piaceri che contano maggiormente; è trarre moltissimo dai più piccoli… ho scoperto il vero segreto della felicità, Papà, ed è vivere nel presente. Non rimpiangere in continuazione il passato, o anticipare il futuro, ma trarre il massimo che si può da ogni istante”.
Alzi la mano chi dopo aver letto il titolo della recensione non ha pensato immediatamente alla piccola Judy, protagonista dell’omonimo anime giapponese degli anni ’90, che con le sue avventure ha entusiasmato e appassionato sia bambini che adulti. Ma quanti hanno avuto il piacere di leggere il bellissimo romanzo da cui è tratto? Forse ancora pochi, ma c’è tempo per recuperare!
La protagonista del romanzo è Jerusha Abbott (Judy), un’orfana di madre e di padre che da ormai 17 anni vive presso l’Istituto John Grier, fonte sì di protezione ma anche di tante vessazioni. Tutto cambia però nel momento in cui un misterioso benefattore – che desidera rimanere anonimo – offre a Judy la possibilità di studiare al college e costruirsi un futuro. In cambio richiede solamente che la giovane gli scriva periodicamente delle lettere per tenerlo aggiornato sui progressi nello studio. Inizia così una corrispondenza unidirezionale tra Judy e il suo misterioso benefattore, chiamato affettuosamente Papà Gambalunga, per un motivo che lei stessa chiarisce nella prima missiva. E così, lettera dopo lettera, seguiamo Judy nel suo percorso di studi, conosciamo le sue migliori amiche, scopriamo come trascorre le giornate e siamo partecipi dei suoi problemi e dei suoi successi durante tutti gli anni del college, fino al momento in cui, con l’ultima lettera, sia lei che noi lettori veniamo finalmente a conoscenza della vera identità di Papà Gambalunga.
Il romanzo è stato pubblicato per la prima volta nel 1912 e da allora è stato considerato per lo più come un libro adatto ad un pubblico più giovane, ma a valle della lettura ritengo sia maggiormente apprezzabile da un pubblico adulto. Si tratta del tipico libro che andrebbe riletto più volte nel corso della vita, per apprezzarne di volta in volta dei contenuti in più. Ma solo una mente più matura e un occhio più critico possono cogliere a pieno la sottile ironia dell’autrice, nonché gli innumerevoli messaggi nascosti nei pensieri della protagonista, riguardanti la società dell’epoca, il divario tra ricchi e poveri, l’istruzione, la politica, la religione e la condizione femminile.
“Non pensate che sarei un’ammirevole elettrice se avessi i miei diritti?” – chiede ironicamente Judy a un certo punto.
E chi pensa di trovarsi davanti un monotono romanzo epistolare si sbaglia, perché lo stile delle lettere di Judy è davvero eterogeneo, in quanto la protagonista, rifacendosi a ciò che studia e che legge, modifica di volta in volta il suo modo di scrivere. Innumerevoli sono i riferimenti ad opere letterarie dei più grandi autori del passato, e questo non fa che arricchire la nostra conoscenza e donarci spunti per letture future. In questo senso Judy è una vera e propria risorsa sia per il lettore di ieri che per quello di oggi.
Questa edizione ha inoltre il vantaggio di avere una traduzione precisa e accurata, unita ad una corposa serie di note a piè di pagina, assolutamente indispensabili per cogliere tutte le sfumature della storia. All’interno del romanzo sono presenti anche le illustrazioni originali.
Ciò che mi ha catturata maggiormente sono state le descrizioni minuziose della protagonista, la sua capacità di trasmettere al lettore i suoi stati d’animo in modo così vivido, e di fargli vivere le sue giornate e le sue piccole avventure come se egli fosse proprio lì, accanto a lei. Tutto ciò mi ha fatto riflettere sul potere del linguaggio e della scrittura, un’attività alla quale noi esseri umani dell’era digitale – complice la rapidità con cui possiamo scambiare fotografie, video e quant’altro – ci stiamo disabituando troppo velocemente.
Consiglio questo meraviglioso romanzo a tutti, perché è una lettura luminosa e piena di speranza, che fa sorridere e riflettere senza mai annoiare il lettore, un libro che fa bene alla mente, all’anima e al cuore.
Buona lettura!
Arianna
JEAN WEBSTER, all’anagrafe Alice Jane Chandler Webster (1876-1916), la cui madre era nipote di Mark Twain, è stata una scrittrice americana che si interessò anche di questioni sociali, supportando istruzione e suffragio femminili. Fra i suoi romanzi: When Patty Went to College (1903), The Four Pools Mystery (1908), Much Ado About Peter (1909), Just Patty (1911), Daddy-Long-Legs (1912) e il suo seguito Dear Enemy (1915).
Enrico De Luca è docente a contratto presso l’Università degli Studi della Calabria e si interessa, prevalentemente, di filologia e metrica, sia in àmbito letterario che musicale. Ha curato un’edizione annotata di Anne di Tetti Verdi di L. Montgomery, e per la Caravaggio Editore ha tradotto e curato anche A Christmas Carol e Il Grillo del Focolare di Charles Dickens, oltre che L’Ultimo Amico di Edmondo De Amicis.