
saggio
Paginauno
29 gennaio 2021
Cartaceo
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“Tribù” di madri legate a valori differenti da quelli della società corrente: gruppi chiusi, nei quali si entra solo tramite la raccomandazione di altre madri. Sono i gruppi delle Pancine, svelati dal blogger Vincenzo Maisto. In questo breve saggio cerchiamo di individuare, negli infiniti racconti delle pancine, la nascita, nelle pieghe di internet, di queste tribù premoderne nelle quali il ruolo della donna nella società contemporanea è condannato, per tornare ad una nozione di famiglia e di relazioni coniugali improntate a logiche sovversive, almeno per il moderno pensare.
A Maisto il merito di averle scoperte, additandole come un fenomeno di spassosa comicità. Questo breve lavoro, grazie alla profilazione di quarantadue Pancine, è anch'esso sovversivo: le Pancine non sono solo manifestazioni di culture marginali, arcaiche ma donne di ogni status sociale e culturale.
È un libro divertente che non vuole suscitare risate. Perché, come confermato nella postfazione dai dottori Paolo Francesco Peloso e Giuseppina Romeo “il fenomeno delle mamme pancine rappresenta, pur nella sua estremizzazione, alcune delle caratteristiche presenti nei vissuti relativi alla maternità culturalmente diffusi”.
“Sono molto triste e sono qui a confidarmi con voi batuffole dopo 26 mesi la mia cucciola ha iniziato ha rifiutare la tetta io provo a dargliela e lei prima la prende e poi si staccai fa no con la testa credo che sia colpa di mia suocera che quando non ci sono gli fa mangiare di tutto. riprovo e piango piango e riprovo. l’ultima volta una lacrima è scesa fino al seno devo arrendermi?”
Qualche anno fa il blogger Vincenzo Maisto, più famoso come “Il Signor Distruggere”, riuscì, grazie alla complicità di alcune “mamme infiltrate”, a venire in possesso di diversi post pubblicati sui social da gruppi di mamme perfette, le cosiddette “pancine” e decise di pubblicare le loro surreali vicende.
Leggendo il titolo del libro, lo confesso, pensavo di trovare una raccolta dei migliori post pubblicati e, invece, mi sono ritrovata con un saggio 😱 (ahimè) sull’argomento.
Non amo leggere libri di questo tipo e, sinceramente, ho fatto un’enorme fatica ad arrivare in fondo; ma, dopotutto, la “colpa” di questa scelta è stata tutta mia e quindi, armata di coraggio, ho accettato la sfida.
L’analisi dell’autrice è ben fatta e, senza voler colpevolizzare questo fenomeno social, la Boido cerca di spiegare quali sono i motivi che hanno causato la nascita di questi gruppi costituiti da sole donne, il cui unico scopo è allevare bambini e soddisfare (in tutti i sensi), o meglio addirittura venerare, i propri mariti.
“io e mio marito abbiamo 3 bambini e nn vogliamo più altri. Come possiamo non avere 4 – il problema? No assoluto a pillole a case chimike al preservativo xké a parlare sono brave tutte ma in farmacia bisogna kiederlo e xké quel rattuso dietro al bancone deve sapere cosa voglio fare fuori dalla farmacia? dico a mio marito di uscire quando si accorge che tutto sta succedendo ma dice ke non riesce a capirlo e me lo dice a case finite. Grazie per i consigli e PER FAVORE no critike”
Le mamme pancine non permettono l’ingresso di chiunque nel gruppo; infatti, vi si accede solo su invito e dopo un’attenta disamina da parte delle Admin.
“Pancine fantastiche“ si occupa di questi “fenomeni,” ossia di mamme o di donne in procinto di diventare mamme che esplicitano la loro totale sottomissione al marito, arrivando ad odiare tutte le altre persone che esprimono pareri diversi dai loro.
Sicuramente queste “pancine” non sono “nate” adesso ma, grazie all’avvento di Facebook, sono uscite allo “scoperto” e si sono trovate con altre donne che condividono le loro idee: si parla addirittura di 440mila iscritte.
L’autrice affronta l’argomento in modo molto scientifico con numerose note e riferimenti, citando anche una bibliografia molto corposa.
Nei primi capitoli la Boido ci presenta una lista dei gruppi Facebook utilizzati per la ricerca, per poi fare un’analisi delle conseguenze che l’avvento di Internet ha avuto sulle persone, con particolare riguardo agli stereotipi femminili (maternità, sessualità), per poi terminare con le varie “problematiche” che si trovano nelle conversazioni delle “pancine”.
Nella lettura troviamo alcuni dialoghi di “pancine” che costringono il lettore a farsi una risata o a mostrarsi inorridito, a seconda dei casi, a causa di un’ortografia elementare, o di una descrizione di costruzioni di gioielli fatti con il latte materno, oppure di strambi utilizzi della placenta, sino ad arrivare a metodi anticoncezionali, ben poco definibili come tali.
Un saggio molto interessante e in alcune parti divertente, che costringe il lettore a porsi delle domande, ad esempio ma i mariti delle “pancine” come sono? Possono definirsi, permettetemi il termine, “abusatori”? Voi cosa ne pensate?
Dopo un’attenta analisi si ipotizza che alla base di questo fenomeno vi sia un’enorme carenza di educazione sessuale, dovuta al fatto che è ancora un argomento tabù, soprattutto a scuola.
Un libro consigliato a chi interessano i fenomeni social soprattutto quello delle mamme “pancine”.
“Care pancine mi date un consiglio? Mia figlia di 9 anni mentre ero indaffarata con le cose da mamma mi ha chiesto come nascono i bambini e io mi sono un po emozionata e ho rimandato a dopo la lavatrice cosi per pensare a cosa dire ….. .. quando me lo ha richiesto ho detto che il babbo deve dare un bacio forte forte alla mamma e quando sente che qualcosa si muove vuole dire che ha funzionato. perche l’amore passa dal bacio fino al pancino. Mi ha chiesto perche nella pancia e ho risposto che li perche ce tanta roba da mangiare (a e poi dopo qualche mese il dottore da un bacio forte forte sulla pancia e il bambino esce! voi cosa avete detto ai vostri bimbi piu grandi?”
L’autrice
Cristiana Boido, laureata al “grande Dams” di Bologna, è editor, copywriter e redattrice. Motociclista, appassionata di pittura cinquecentesca, di rock e letteratura inglese, per sua stessa ammissione “ha scritto su tutto”, dai dispositivi medici per la proctologia alla mostra antologica su Basquiat. Dal 1993, dopo aver profetizzato “internet non avrà alcun successo”, si è appassionata allo studio delle communities virtuali.
Vive in un minuscolo borgo dei primi contrafforti dell’Appennino Ligure, nella casa di famiglia, con la gemella e cinque gatti.

I molteplici impegni famigliari (ho due figli stupendi oltre ad un marito e a un cane) mi hanno sottratto per un lungo periodo ad una delle mie più grandi passioni: la lettura (oltre alla pallacanestro -amore questo condiviso con mio marito, allenatore, e mio figlio, arbitro, che ci ha portato a creare una nostra società dove ricopro il ruolo di presidente). Ora complice un infortunio che mi costringe a diradare i miei impegni fuori casa (non posso guidare) sono “finalmente” riuscita a riprendere un libro in mano! Il fato, insieme ad un post di Kiky (co-fondatrice de “La bottega dei libri” che conosco da oltre 20 anni) pubblicato su Facebook han fatto sì che nascesse la mia collaborazione con “La bottega”, collaborazione che quotidianamente mi riempie di soddisfazione.