
Giallo
Edizioni Leucotea
25 gennaio 2018
Kindle e cartaceo
146

Una telefonata annuncia il ritrovamento di un cadavere nel Parco Reale di Monza: chi è l’uomo con il volto sfigurato dall’acido?
Due donne misteriose si affrontano, contendendosi un bambino: è forse il piccolo Simone, rapito in un paese della tranquilla Brianza pochi mesi prima?
Vicende, che non sembrano avere alcun nesso logico e dove nessuno è ciò che appare, danno il via alle indagini di Marta Valtorta, giornalista free-lance, e Tony Nardone, il suo fidanzato carabiniere.
Echi del passato e drammi di sconvolgente attualità si intrecciano, ma le intuizioni di Marta e la ferrea logica di Tony porteranno a galla una verità che non è mai solo bianca o solo nera,
… perché la vita ha una gamma infinita di tonalità: mai perfettamente definite, mai del tutto pulite, mai così sporche.
Daniela Quadri è nata a Monza, lavora nel marketing e si interessa di fotografia, pittura tradizionale giapponese e di tutto ciò che riguarda l’Estremo Oriente. Ama definirsi “Abitudinaria fantasiosa, creativa sedentaria, introversa che ama la compagnia e comunicatrice solitaria, dichiara un unico vizio: scrivere.”
Nel 2015 ha pubblicato il suo romanzo d’esordio Le stelle di Srebrenica (Leucotea), nel 2018 è stata la volta di Ovunque sei.
RECENSIONE
“Ho desiderato la morte di un uomo. Ma non gli ho augurato di morire per una delle solite cause: malattie, incidente, vecchiaia. No, io ho desiderato ucciderlo […] L’ho desiderato con forza, a lungo, tanto da farmi paura.”
Queste frasi molto forti, che ritroviamo anche in copertina, sono l’incipit del romanzo e sembrano indicare che il libro sia crudo, violento, ma al contrario, e nonostante gli argomenti trattati, non ci troveremo mai di fronte a scene di questo tipo.
Inizialmente ho fatto fatica a capire la trama e la scrittura di Daniela, tanto che ho dovuto ricominciare il romanzo due volte, ma dopo una decina di pagine mi sono appassionata e l’ho letto tutto d’un fiato.
Un “thriller/giallo ambientato tra Monza e la Brianza. La scrittura è semplice, diretta, senza noiose descrizioni.
Le vicissitudini di Elma e Nadia, che ritroviamo in questo libro marginalmente rispetto al precedente romanzo, ”Le stelle di Sebrenica”, insieme alla tensione per il rapimento di Simone, mi hanno tenuta incollata sino alla fine.
I nostri protagonisti, Marta e Tony, giornalista lei e carabiniere in odore di promozione lui, sono una coppia di fidanzati.
Marta è la classica giornalista curiosa che cerca in tutti i modi di “mettere il becco” nelle indagini svolte dal compagno. È una donna forte e precisa, anche se a volte impulsiva, mentre Tony è più riflessivo.
Il racconto inizia con Marta che spera ardentemente che il cadavere ritrovato appartenga al malavitoso dell’Est, Tarik Mulavdic, già incontrato nel primo libro.
Tony, incaricato delle indagini del ritrovamento del corpo e del relativo riconoscimento, è ossessionato da un caso di rapimento di un bimbo, Simone appunto, avvenuto sei mesi prima.
Le due indagini si intrecceranno e, con l’aiuto di Marta, non richiesto da Tony, arriveranno forse ad una conclusione.
All’Interno del libro c’è un piccolo racconto, un cameo: il diario di Paolina, zia di Marta, scritto durante la Guerra, una storia di amicizia e di amore che vale la pena di leggere e apprezzare.
Alla fine del romanzo, la Quadri ci riporta ad una realtà tragica:
Il 25 maggio è la giornata internazionale dei Bambini Scomparsi. In Europa ogni 2 minuti scompare un bambino, In Italia sono più di 100 i bambini che spariscono ogni anno e oltre 3000 sono le denunce di scomparsa. Dal 1974 al 2014 sono stati oltre 15.000 i bambini svaniti nel nulla nel nostro paese: di questi più della metà avevano meno di 18 anni. (Omissis) Le cause più comuni dietro queste sparizioni sono svariate: sottrazione da parte di un familiare che spesso è un genitore, prostituzione, pedofilia, attività criminali quali spaccio di droga e racket dei mendicanti, espianto e vendita di organi, fughe volontarie.
Oltre a citare numerosi casi di maltrattamenti su minori.
Questo deve farci riflettere in quanto non sempre il “mostro” è uno sconosciuto anzi nella maggioranza dei casi la violenza avviene in famiglia mentre nei casi di rapimento di norma è l’opposto anche se non mancano esempi di sottrazione di minori da parte di parenti o di persone coinvolte nella cerchia familiare.
AUTORE
Daniela Quadri

I molteplici impegni famigliari (ho due figli stupendi oltre ad un marito e a un cane) mi hanno sottratto per un lungo periodo ad una delle mie più grandi passioni: la lettura (oltre alla pallacanestro -amore questo condiviso con mio marito, allenatore, e mio figlio, arbitro, che ci ha portato a creare una nostra società dove ricopro il ruolo di presidente). Ora complice un infortunio che mi costringe a diradare i miei impegni fuori casa (non posso guidare) sono “finalmente” riuscita a riprendere un libro in mano! Il fato, insieme ad un post di Kiky (co-fondatrice de “La bottega dei libri” che conosco da oltre 20 anni) pubblicato su Facebook han fatto sì che nascesse la mia collaborazione con “La bottega”, collaborazione che quotidianamente mi riempie di soddisfazione.