Racconti
Mondadori
27 settembre 2022
cartaceo, ebook
300
Quando il Man Book Intenational Prize del 2013 f
u assegnato a Lydia Davis, uno dei membri della giuria scrisse. "I suoi scritti spalancano le loro braccia leggere per abbracciare molti generi. Come classificarli? Dovremmo semplicemente concordare con la definizione ufficiale e chiamarli racconti? O forse miniature? Aneddoti? Saggi? Barzellette? Parabole? Favole? Testi? Aforismi? Preghiere, o forse letteratura sapienziale?".
Anche questa volta le storie di Lydia Davis sono brevi, a volte brevissime: questo libro ne raccoglie più di un centinaio. In alcuni casi sono un'indagine sul caos provocato da banali interruzioni delle nostre routine; in altri prendono la forma di lettere di denuncia; oppure sono tratte dalla corrispondenza di Flaubert; o ispirate a sogni dell'autore stesso, o dai sogni degli amici. In esse si possono trovare innumerevoli oggetti in tutto il loro perturbante mistero - zaini, targhette, piselli congelati che vibrano di possibilità.
“Mi domando se i pensieri siano liquidi, e scorrano verso il basso, da una persona all’altra, all’interno della stessa casa” – Da “Osservazione sulle faccende domestiche” di Lydia Davis, edito Mondadori
Le faccende domestiche. Quindi, tutta una routine che si interrompe regolarmente a causa di una serie di inconvenienti, incontri fortuiti, ritrovamenti e disappunti. Poi ci sono sogni e le lettere tratte dalla corrispondenza di Flaubert. Uno scritto anomalo e rivoluzionario, diverso da qualsiasi altra raccolta di racconti.
“Il problema da lei segnalato, adesso funziona regolarmente”
L’autrice, una scrittrice vincitrice di un importante premio letterario americano, Lydia Davis, narra in prima persona alcuni episodi della sua quotidianità, alternandoli alle epistole dello scrittore Flaubert, tratte dalla sua corrispondenza e del medesimo genere, seppur risalenti ad un’altra epoca. Essi esprimono una vasta gamma di sentimenti. Stupore, noia, curiosità, contrarietà e ribellione. Questi ultimi, manifestati attraverso lettere di protesta.
La struttura narrativa è piuttosto singolare, in quanto alcuni racconti occupano uno spazio brevissimo, meno di una riga. Il linguaggio è semplice, ma il significato è decisamente difficile da interpretare, in quanto per nulla palese.
Il ritmo narrativo appare lento proprio per questo. Si tratta di una ricerca continua e complessa. Tra una riga e l’altra, si nota qualche sfumatura ironica che rende la scrittura brillante e lo stile frizzante, nonostante la difficoltà di trovarne il fulcro.
“A volte il dolore mi stava vicino, come in attesa, si teneva appena un passo indietro, e per un po’ riuscivo a ignorarlo. Ma altre volte era come una tazza che rimane piena e continua a traboccare” – Osservazione delle faccende domestiche
Nel leggere questa serie di racconti, se così la si può chiamare, mi sono sentita fortemente limitata. Ne posso escludere solo uno, dove l’autrice parla del suo rapporto con la sorella maggiore, che mi è parso più accessibile e anche commovente. Tutti gli altri mi sono sembrati decisamente troppo enigmatici. Sono esposti con parole semplici, ma devono indubbiamente celare un loro significato perché, in apparenza, sono privi di logica.
Mi è stato detto che, se nella vita esistono fatti senza senso, in letteratura tutto deve averne uno. In questo caso specifico, io non sono riuscita a trovarlo e mi sono sentita travolgere da un senso d’insufficienza. Dopo vari tentativi e ricerche, ne ho preso atto e sono arrivata all’ultima pagina con rassegnazione e scontento.
Magari per molti altri lettori potrebbe anche rappresentare una stimolante sfida… nel mio caso specifico, ha generato solo frustrazione.
“Ci sono momenti in cui sembra che l’universo abbia smesso di muoversi, come se tutto si fosse tramutato in pietra, e solo noi fossimo ancora vivi. Che insolenza, la natura!”
Avete mai finito un libro con la netta impressione di non averci capito nulla?