Le indagini di Marco Pisani avogadore a Venezia
Romanzo storico
Indomitus
18 maggio 2023
cartaceo, ebook
247
Lontano dalla Serenissima, in una Costantinopoli dai mille pericoli: riuscirà Marco Pisani a rivedere Venezia?
Sembra una pacifica missione diplomatica quella di cui il doge e il Consiglio dei Dieci incaricano Marco Pisani, Guido Valentini e Nani nella primavera del 1755. Si tratta di recarsi a Costantinopoli, dietro richiesta del gran visir, a rinforzare i legami economici e politici tra la Serenissima e l’impero ottomano. Una spedizione di alcuni mesi, faticosa ma importante per Venezia, alla quale Pisani e i suoi acconsentono per amor di patria. A loro si unisce Marta Poli, la fidanzata che ha raggiunto Nani a Venezia.
Ma i veneziani non tardano molto a doversi guardare da nemici astuti e pericolosi. Si troveranno coinvolti nelle sotterranee lotte per il potere di una corte dalle tradizioni incomprensibili e dall’etichetta rigorosa. Dovranno risolvere delitti misteriosi e perfino sventare un colpo di stato. La loro stessa vita sarà minacciata come mai prima. Riusciranno a rivedere Venezia?
Ultimo dei sei volumi di “ una serie di gialli storici scritti da Maria Luisa Minarelli, “Oriente Veneziano” mi ha rapito tra le sue pagine.
Senza ombra di dubbio, la prima domanda che farei a Maria Luisa Minarelli è: quanto studio c’è stato prima della stesura di questo testo e di tutta la serie ovviamente?
È la primavere dal 1755, quando il Doge e il Consiglio dei Dieci incaricano Marco Pisani, Giudo Valentini e Nani di recarsi a Costantinopoli. La missione ha come fine ultimo quello di rafforzare i legami politici ed economici tra Venezia e la capitale d’Oriente. Ai tre si aggiunge Marta Poli, da poco arrivata a Venezia, che sarà fondamentale nella risoluzione di enigmi che vengono alla luce durante il soggiorno a Stambul.
La missione durerà tre mesi, periodo che cambierà profondamente i veneziani; torneranno in patria, non solo avendo rafforzato e migliorato i rapporti con Costantinopoli, ma con la consapevolezza di essere stati più volte in grave pericolo e di aver trovato anche delle persone amiche. La ricchezza maggiore che porteranno con loro è la consapevolezza che pietre e tessuti preziosi non possono comprare la felicità e la libertà; che quelle che sono le credenze riguardanti un popolo, spesso non sono veritiere: non è sempre oro quello che luccica!
I luoghi
“La comitiva fu condotta da un domestico in livrea fino a una triplice infilata si saloni al primo piano dove la luce entrava a fiotti dalle ampie finestre, sotto le quali, coperti da tappeti, correvano lussuosi sofà. Alle pareti, damasco di seta. Un’ampia scaffalatura dorata reggeva vasi cinesi, vetri preziosi, anfore tempestate di gemme. Il soffitto, sopra una fascia scura incisa con versetti del Corano, conservava le tracce di antichi affreschi. Sopra i folti tappeti che coprivano il pavimento, una profusione di cuscini di seta”.
Le descrizioni dei luoghi in cui si muovono i protagonisti sono molto curate. Il palazzo reale, Topkapi, con il suo harem, visto con gli occhi di chi non vi era mai entrato, è ricostruito in ogni suo particolare e respiriamo l’aria che si respira lì, che non è quella che pensiamo. L’harem non è solo un luogo di perdizione, anzi è molto altro e tanta sofferenza. L’autrice ci accompagna anche nell’abitazione del gran Visir, la Sublime Porta, e, anche in questo caso, troviamo lo sfarzo e la ricchezza mostrate al mondo. In opposizione, abbiamo i caravanserragli e il campo di zingari, i mercati e le povere abitazioni. Da sottolineare la bravura nel far risaltare le profonde differenze di questi luoghi.
I protagonisti di Maria Luisa Minarelli
Marco Pisani è a capo della missione che la Serenissima gli chiede, per la quale parte. Sicuramente il personaggio principale, intorno a lui gravitano gli altri veneziani e le vicissitudini in cui incappano nei mesi in Oriente. Un uomo che sa farsi valere, il cui pensiero è ascoltato dai suoi compagni; la sua volontà è tornare a Venezia dopo poco tempo e avendo portato a termine il suo mandato. Troppe cose succederanno nel frattempo: sparizioni, attentati, morti violente, ma da parte di chi?
Non avendo letto i romanzi precedenti, non conoscevo i personaggi e, quindi, all’inizio della lettura, avevo timore che mi sfuggisse qualcosa, invece non è stato così. Maria Luisa Minarelli inquadra fin da subito i protagonisti e, man mano che ne introduce altri, questi vengono descritti in modo minuzioso e preciso.
La difficoltà maggiore, e inizialmente ho preso appunti lo ammetto, è stata capire i ruoli ricoperti: chi sono i giannizzeri? Chi è una valide? Il dragomanno… gli enunchi… insomma, carta e penna mi sono serviti.
Scrivere un libro che ci riporti alla società turca del XVIII secolo non deve essere stato per nulla semplice e ancor meno fare in modo che il romanzo risulti scorrevole e piacevole.
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐
Leggo per diletto qualsiasi genere; è sempre stata una mia grande passione. Di una lettura mi colpisce sia una bella trama che una scrittura ricercata. Un romanzo rosa, un romanzo storico, della narrativa contemporanea non importa basta che non sia… fantasy!