autobiografia
Garzanti
2023
cartaceo
276
Nicolas è il racconto di un amore, lungo vent’anni, tra due uomini; è la visione limpida e travolgente di una malattia terminale; è la storia di una vita intensa, vissuta senza rimpianti fino all’ultimo giorno. Navigando nella memoria e contemplando i ricordi che a mano a mano riemergono – viaggi, frammenti d’infanzia, libri, fotografie, musiche, case – l’autore risponde all’urgenza di riappropriarsi di un passato ormai sommerso eppure ancora capace di esprimere messaggi di felicità.
Nel disegnare con grazia e delicatezza un rapporto costretto a fare i conti con il dolore, Nicola Gardini riesce a rappresentare la forza e la bellezza di un’esistenza che si confronta quotidianamente con l’idea della fine. E così, attraverso il ritratto di un uomo, celebra poeticamente la vita di tutti.
“La vita degli altri siamo anche noi, e finché ci siamo noi, gli altri ancora un po’ vivono, possono vivere. Questo vale pure quando non siamo ancora estinti fisicamente. Io vivo anche perché ci sono persone che mi conoscono, o credono di conoscermi, e pensano a me, e magari mi vogliono persino un po’ di bene. Quando c’era Nicolas, ero molto più vivo, naturalmente. La sua morte è stata pure una mia morte. La sua morte, però, non è stata una morte completa, né per lui né per me, perché io lo amo ancora. Non è finita… La sua morte mi ha fatto addirittura rinnamorare di lui”
Termino l’ultima pagina di “Nicolas” con gli occhi bagnati da lacrime salate, ma preziose, perché racchiudono la tenerezza, la dolcezza e la forza di un amore profondo e totalizzante come quello narrato da Nicola Gardini per il suo Nicolas.
Un sentimento così intenso da mettere la bellezza nello sguardo, perché chi ama così tanto non vede altro se non le fattezze sempre splendide e immutate dell’altro, anche quando la malattia le sta cambiando. Perché la bellezza splende e perdura per uno sguardo innamorato; si nutre di un abbraccio che protegge, dello sfiorarsi pelle contro pelle; prende forza dalla vicinanza dell’altro, da un tocco gentile, da un respiro che mette fiato nel fiato dell’altro. Quanto amore, quanto profondissimo amore ho trovato tra queste pagine.
Nicola e Nicolas vivono a pochi passi l’uno dall’altro a Parigi, ma i loro passi non si sfiorano mai. A Milano sono finiti ancora nello stesso quartiere e, stavolta, si incontrano, in panetteria. Nicolas lo aspetta all’uscita e gli fa dono di un croissant: da quel momento non si separeranno più. Vent’anni insieme. Vent’anni d’amore totale, dolcissimo e intenso.
Una vita piena, passata in giro per il mondo: da Oxford, dove Nicola lavora, a Milano, la loro casa, da Parigi alla Normandia, a Brighton, dove festeggiano la guarigione di Nicolas da un’infezione, pensando fosse la fine di incubo. Poi Cogne, l’isola di Wight, il Giappone luogo di uno dei loro ultimi viaggi insieme, Creta, la Cornovaglia, Lanzarote, dove Nicola disegna sulla sabbia il logo della Xenon Edizioni, la casa editrice di piccoli libri di poesia che creano. Escursioni in montagna, tuffi nei mari più belli, passeggiate nei parchi tra fiori, anatre, aironi in volo e sussurri dell’acqua. Le Canarie, paradiso ma anche inferno per la malattia di Nicolas, che è nel momento più drammatico. Il tumore lo sta privando delle forze, ma lui è sempre vivo e presente, coraggioso e pieno d’amore. Nicolas è sempre stato molto fisico: cerca il contatto, il morso, sfiorarsi e toccarsi, pelle contro pelle, aversi.
“Da subito fummo una coppia. Dormivamo insieme tutte le notti, facevamo programmi, ci telefonavamo regolarmente, avevamo già una serie di modi di dire e di appellativi che appartenevano solo a noi e copioni per finte litigate, andavamo insieme al cinema e al teatro” – Nicolas
È Nicola Gardini a raccontarci la sua storia, la loro storia, anzi. Lui, poeta, traduttore, scrittore, insegnante, ci dona pagine estremamente toccanti e intense. “Nicolas” è un memoir emozionante, la storia di una vita, di un amore, di un unione di anime, corpi, cuori, una simbiosi di pelle e di menti. Un legame che non termina con la morte di Nicolas, perché lui è ancora vivo nel cuore di Nicola, presenza costante.
“Neanche il suo amore è finito. Un dono non ha termine. Il passato, se è amore, resta.”
Un amore che continua ad essere ricordo imperituro, presenza costante. Nei primi tempi, Nicola ha persino l’illusione di averlo ancora accanto, dormendo sul suo lato del letto o sfogliando i suoi volumi de la “Recherche di Proust”, mettendo le dita esattamente dove le aveva messe lui, il suo amato.
“Io adesso sono anche Nicolas. Non sarò mai più solo Nicola, come quando lui viveva. Una simile possessione è resa possibile dall’amore, il suo, che è rimasto come un soffio vitale a riempirmi”
Non è una storia sul dolore, sulla malattia, la perdita o il lutto. “Nicolas” è una storia sull’amore, quel sentimento vero, puro e sincero che non cessa mai di esistere. È la storia di due vite che sono diventate una, nei momenti felici, tanti, e in quelli del dolore. Ogni attimo è vissuto in simbiosi, in un rapporto fondato sul darsi totalmente l’uno all’altro: giocando, ridendo, scoprendo, soffrendo e facendo l’amore.
Quando si ama tanto si soffre anche tanto per la perdita, ma quanto è più bello vivere se si ha avuto il dono di quell’amore? Empatico, emozionale, struggente, poetico, vero.
“… sentii il fruscio fischiante del liquido e le sabbie come rivolte a me congratularsi in un sospiro, perché l’uomo che amo mi dormiva accanto sotto la stessa coperta nel fresco della notte, nella quiete nella luce lunare dell’autunno il suo volto era piegato verso di me, e il suo braccio mi avvolgeva soavemente il petto – e quella notte ero felice” (Walt Whitman- traduzione di N. Gardini)
Vi piace leggere romanzi che raccontano storie vere dalla voce di chi ha vissuto quegli avvenimenti?
Salve, sono Giusy e sono un’appassionata lettrice da quando ero una bambina. Mi piace leggere praticamente di tutto, dai classici, ai romanzi d’amore, ma amo soprattutto la narrativa contemporanea. Adoro i manga giapponesi e scrivo racconti.