
romanzo contemporaneo
Feltrinelli
20 giugno 2023
cartaceo, ebook
256

Maria è una ragazza trans che vive a New York e lavora come commessa in una libreria. Impantanata in una relazione ormai spenta e insoddisfatta su più fronti, un giorno scopre di essere stata tradita dalla fidanzata e poco dopo perde pure il posto di lavoro. Fedele alle proprie idee punk rock, decide allora di partire per un viaggio in auto verso il Pacifico.
Comincia così un roadtrip che porterà la protagonista nelle profondità dell’America e di se stessa, anche grazie all’incontro con James, un ragazzo che sta vivendo i suoi stessi dubbi e problemi. Spassoso, dolcissimo, ma anche di una profondità e sensibilità disarmanti, Nevada è uno spaccato di vita trans che è diventato oggetto di culto negli Stati Uniti.
Un’opera che porta chiunque a interrogarsi sui propri desideri e identità, aprendo nuovi orizzonti e trasmettendo una gran voglia di vivere e un irrinunciabile senso di libertà.
“Ecco com’è essere una donna trans: non sai mai se gli altri sanno se sei trans o cosa può significare per loro” – da “Nevada” di Imogen Binnie, edito Feltrinelli.
Maria è transessuale, lavora in una libreria alle dipendenze di una titolare esigente, ricca e cattiva. Ha una compagna, Steph, con la quale è in crisi a causa di un’infedeltà che non riesce a superare, così fugge da New York e approda in Nevada. Lì incontra James, un ragazzo che riconosce quale trans inconsapevole e lo aiuta a trovare una sua identità.
“Innanzitutto in teoria era un ragazzo. Non aveva ancora capito di non esserlo. Sapeva che c’era qualcosa che non andava”
Maria è stata un ragazzo molto inquieto. Esile, inappetente, con una propensione verso le droghe. Non aveva ancora fatto la transizione, quindi era ancora inconsapevole della sua vera identità. Passava il tempo in compagnia di giovani sbandati con i quali si sballava quotidianamente. Dopo il diploma, preso con poco entusiasmo, si trasferisce a New York, dove comprende di essere trans e omosessuale. Si fa assumere presso una libreria di proprietà di una donna egoista e scorbutica, vi rimane più per inerzia che per altro. Vive alla giornata e conosce Steph, quella che sarà la sua ragazza.
Steph è una giovane disinibita e spregiudicata. Segue il proprio istinto e, se questo la porta verso un bel ragazzo o ragazza, non esita a tradire Maria. Quando ha un’avventura con un collega di quest’ultima, il loro rapporto entra in crisi. In un impeto di ribellione, Maria si fa licenziare e fugge.
Arrivata in Nevada, incontra James, un ragazzo inquieto come lo è stata lei nel passato. Un giovane insoddisfatto della propria relazione sentimentale con una coetanea. Egli è totalmente disorientato e perennemente indeciso. Maria riconosce in lui un giovane trans che non ha ancora compreso di esserlo e decide di aiutarlo in questo suo percorso di consapevolezza.
“Forse convincerti di non poter mai fare la transizione è un meccanismo di difesa che ti ha permesso di sopravvivere alla scuola superiore, alla famiglia e al lavoro” – Nevada
Il linguaggio narrativo è semplice, ma inelegante, a volte triviale. Il ritmo di lettura è lento, in quanto la trama risulta caotica e ripetitiva.
I personaggi non sono sufficientemente caratterizzati, tranne forse la protagonista. Quest’ultima appare, comunque, piena di turbamenti, nonostante si ponga al centro della trama la consapevolezza della propria identità quale strumento di realizzazione. Essa dovrebbe essere la chiave verso la sicurezza e una sorta di pace, perlomeno con se stessi, poiché il mondo al di fuori brulica di pregiudizi. Invece, Maria continua fuggire, sballarsi e vivere poi di espedienti.
Anche le relazioni umane sembrano tutte tossiche. Chi sta insieme per abitudine, chi per soddisfare un’esigenza puramente fisica, chi per fuggire alla propria natura. Nessuna storia è costruttiva.
Il romanzo si ambienta a New York nella prima parte, dove si introduce la vita di Maria all’insegna di una relazione amorosa tormentata e di una profonda insoddisfazione sul piano professionale. La seconda parte, invece, narra della fuga di Maria in Nevada, della sua vita sregolata e del suo incontro con James, un’altra anima tormentata. Quello che doveva essere un viaggio verso una vita diversa, una sorta di ribellione e di ricerca, diventa l’ennesima esperienza fallimentare poiché non mi pare che Maria ne esca più forte.
“Star City, Nevada, è un posto di merda. James è cresciuto in questo cesso, ci vive e probabilmente ci morirà. Che roba stupida“
Forse avevo aspettative diverse, o forse apprezzo un linguaggio narrativo più elegante e privo di certe espressioni che trovo personalmente di cattivo gusto, ma sta di fatto che non sono riuscita ad apprezzare “Nevada”.
Non mi è piaciuto. Questa è la verità. Un trama priva di ordine, personaggi detestabili o incomprensibili e una gran voglia di arrivare in fondo per passare ad altro. Credo che l’idea di fondo fosse interessante, ma che non sia stata sviluppata nel modo che avrei gradito o compreso. Un percorso che meritava di esser approfondito meglio, a partire dall’infanzia sino all’età adulta, mentre l’ho trovato più focalizzato sul presente. Un presente oltremodo squallido.
Quando vi trovate di fronte ad un romanzo che non vi piace, lo interrompete o arrivate comunque all’ultima pagina?
2 stelle ⭐⭐☆☆☆