
Saggio
Le Plurali
11 ottobre 2023
cartaceo, ebook
161

Decostruire gli stereotipi che abbiamo interiorizzato è un percorso complesso e, per farlo, servono narrazioni inedite. Marianna the influenza, con questo saggio autobiografico, tenta l'impresa raccontando del suo corpo nero e grasso, in un contesto razzista e grassofobico.
Nel suo percorso di consapevolezza affronta temi cruciali: stigmatizzazione dei corpi, colonialismo, colorismo, razzializzazione, diet culture, privilegio, tokenismo e tossicità della body positivity. L'autrice, sbriciolando la torta a strati della discriminazione, ci offre un approccio nuovo: la body consciousness, ovvero la consapevolezza di avere un corpo grasso in una società grassofobica.
Perché il problema non è come siamo fatte, ma la società che ci dice come dovremmo essere. Marianna the influenza, con tono sarcastico e informale, ci mostra come l'intersezionalità sia l'unico modo sostenibile e non escludente per comprendere e cambiare la realtà.
“«Grassofobia» è quel fenomeno che attacca con gli occhi, con le mani e con il disgusto verbale, solo per il semplice fatto di essere grassa” – da “Nera con forme” di Marianna The Influenza, edito Le Plurali Editrice.
Marianna Kalonda Okasaka ci fornisce un saggio sul fenomeno della “grassofobia” nella società odierna. Ci parla della sua esperienza di donna grassa (è importante usare questo termine per sconfiggere la “grassofobia”) e nera, quindi doppiamente discriminata. Attraverso pareri di esperti ed esempi pratici, smonta tutti gli attuali luoghi comuni, dietro ai quali si cela il business della “diet culture”, oltre a sottolineare il problema della discriminazione. Ci rende partecipi del suo percorso di persona nera, grassa ma sana e felice. Un percorso che, come leggeremo, è maturato con il tempo.
“Siamo quello che vediamo”
Marianna è una giovane italiana di seconda generazione. È laureata in Scienze della Comunicazione. Dopo un’esperienza lavorativa nel web marketing, si è approcciata al mondo dei social. In occasione del lockdown, ha avuto modo di riflettere e di capire che voleva cambiare lavoro. Quindi, ha frequentato un corso di social media marketing e ha creato un proprio profilo dove raccontarsi attraverso i disagi che le minoranze devono affrontare ogni giorno. Persone come lei, italiane di seconda generazione, nere e con un corpo che non rispetta i dettami della moda.
Marianna è una donna giovane, colta, aperta e intelligente. Ha fatto un grande lavoro su se stessa per potersi definire “grassa” (non “in carne”, “gonfia”, “curvy”) e piacersi nel vedere la sua immagine riflessa nello specchio. Ha sconfitto la “grassofobia”.
Il suo nome, quello con il quale la si conosce sul web è “Marianna The Influenza”, una sorta di presa in giro della categoria delle influencer, dandovi, nello stesso tempo, un significato contrapposto. Il suo è un profilo per persone genuine, schiette come lei dove si presentano contenuti realistici.
“Non riuscivo a trovare un nome che racchiudesse il grande calderone in cui nuotavo: non ero solo una donna grassa, ero una donna grassa e nera, e questo complicava decisamente le cose” – Nera con forme
Potremmo definire “Nera con forme” come un saggio che parte dalla personale esperienza dell’autrice, la quale si rivolge al lettore in prima persona raccontandosi. È anche una sorta di dialogo tra lei e chi legge poiché, di tanto in tanto, rivolge delle domande e invita a riflettere sulle risposte.
Il linguaggio è molto giovane e attuale perché Marianna si avvale di terminologie in lingua inglese. Esse sono tradotte e spiegate in un glossario iniziale per aiutarci nella comprensione. L’autrice ne spiega anche le motivazioni. Certi argomenti sono stati affrontati prima all’estero che in Italia, dove siamo solo agli albori, quindi alcuni termini non ci appartengono ancora. Anche i termini più nuovi e ricorrenti nel libro, quelli in lingua italiana, vengono spiegati in modo tale da rendere agevole e accessibile a tutti la lettura.
“Il termine body positive nasce da un approccio basato sull’accettazione di tutti i corpi, indipendentemente dal loro peso, colore, abilità, dal genere e da tante altre caratteristiche”
All’inizio di ogni capitolo è presente un Qrcode: inquadrandolo è possibile farsi accompagnare dalle playlist fototoniche adeguate quale sottofondo.
Le tematiche che si affrontano in “Nera con forme” riguardano la discriminazione in molte delle sue sfaccettature. Alcune di esse hanno radici profonde risalenti alla storia. L’esordio è insito nel colonialismo. Questo crudele fenomeno ha portato a forme di discriminazione anche tra persone della medesima etnia. In una comunità di africani, chi ha la pelle un po’ più chiara e tratti più simili agli occidentali è considerato più bello rispetto a chi è più scuro. Le caratteristiche che rendono un africano più simile a un bianco altro non sono che il retaggio di antichi abusi, subiti da alcune antenate schiave, dai loro padroni.
Questo tema si lega strettamente a quello centrale: la grassofobia. La discriminazione nei confronti delle persone grasse da parte della società e la conseguente paura di aumentare di peso, perdendo così la possibilità di essere socialmente accettati.
Le persone grasse si devono vestire in negozi che vendono abiti solo per loro, indossare modelli che li coprano il più possibile perché il loro corpo va nascosto anziché valorizzato. Spesso non trovano neppure posti a sedere adeguati in aereo e si vedono costretti a prenotarne due vicini. Questo non è un mondo pensato per tutti.
“La diet culture è una delle figlie predilette del capitalismo ed è l’ambiente più adatto per la proliferazione della grassofobia“
Poi che dire dei pregiudizi che devono affrontare ogni giorno? Diagnosi sulla loro salute da qualsiasi individuo senza alcuna conoscenza medica. Accuse in merito alla loro presunta pigrizia e ingordigia, mentre Marianna è una donna sana e sportiva. Impossibilità di accedere a determinati sport.
Per non parlare poi del business legato alla “diet culture”, alle proposte di diete lampo in previsione della famosa prova costume. Consigli su prodotti miracolosi o regimi alimentari eccessivamente ipocalorici (sono una vera violenza al metabolismo). Marianna ci mette al corrente anche delle conseguenze di tali comportamenti sul nostro organismo.
La “grassofobia” spesso inizia proprio all’interno della famiglia. Marianna si è accorta di esser grassa per la prima volta grazie alle così dette “auntie” (ziette). Persone considerate sagge per età e esperienza, che dispensano consigli magari in occasioni di ritrovi come matrimoni o feste di famiglia. Il primo commento sul suo peso le giunse proprio da queste signore. Poi la scuola superiore e il mondo circostante fecero il resto. Persino il cinema e la televisione non propongono protagoniste grasse che non siano comiche.
Marianna è uscita dalla sua grassofobia e ci spiega come. Cita anche fonti scientifiche e di approfondimento che avvalorano le sue tesi.
“Tutti i corpi meritano di essere visti, senza giudizi negativi o pregiudizi” – Nera con forme
Leggendo “Nera con forme”, ho potuto dare un nome ad un fenomeno così diffuso che non riuscivo a spiegarmi: la grassofobia. Marianna è stata molto esauriente a sviscerarlo, partendo dalle origini per arrivare alla società dove dobbiamo vivere ora. Nonostante la si definisca progredita, è tutto fuorché aperta.
L’autrice ci offre un punto di vista nuovo, interessante e pieno di sorprese. Si danno per scontate cose inculcateci da altri per anni, che potrebbero non essere veritiere. Ci si affida a strumenti che non sono pensati per il singolo. Ognuno di noi è diverso dall’altro, ma tutti meritiamo la medesima attenzione.
Una lettura molto scorrevole, rapida e interessante. Vi ritroverete inevitabilmente a riflettere, forse qualcuno di voi scoprirà di esser grassofobico senza averlo mai saputo prima. Qualcun altro condividerà il punto di vista dell’autrice e magari si riconoscerà nella sua storia. Sono comunque certa che quello che scrive Marianna non lascerà indifferente nessuno e, una volta terminato il suo libro, vi capiterà spesso di ripensare alle sue parole, che le condividiate oppure no.
Conoscevate il fenomeno della “grassofobia”?
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐