
Giallo
PAV Edizioni
18 febbraio 2025
ebook, cartaceo
226

Walter, abile restauratore di opere d’arte, dopo aver ricevuto una telefonata da un certo padre Michael, che gli affida l’incarico di riparare un antico mosaico, parte alla volta della sua città d’origine, da cui manca da alcuni anni e in cui si trova l’opera musiva. Durante i lavori di restauro, che si svolgono nella cattedrale di San Valentino a Bitonto, viene ritrovato un secondo mosaico di forma circolare che in realtà è la copertura di una botola. Per aprirla, però, sono necessarie quattro chiavi. Entusiasta per questa scoperta, cerca in tutti i modi di procurarsele. Nel corso di questa difficile ricerca, Walter incontra una galleria di personaggi, alcuni bizzarri, altri fanatici, altri ancora molto pericolosi, con cui deve scontrarsi o soltanto confrontarsi. Al termine dell’indagine arriva a scoprire un terribile segreto rimasto custodito nella cattedrale per secoli, che potrebbe mettere a rischio la sua stessa vita.
“Nelle viscere del passato“ di Michele Pastoressa è sicuramente un giallo che si legge con piacere, con una trama ben costruita per quanto concerne il protagonista, ma con un intreccio che mi ha lasciata un po’ perplessa. Ma andiamo per gradi.
Ci troviamo a Bitonto, un agosto caldo di quelli a cui siamo abituati al sud Italia, ma con una perturbazione che andrà a rovinare i festeggiamenti religiosi che si tengono il 15 d’agosto.
Walter Maiorano è un restauratore che viene ingaggiato da padre Michael per il restauro di un mosaico nella cattedrale di San Valentino. La chiesa principale di Bitonto, città d’origine di Walter. Il ritorno alla sua città porterà con sè oltre a sopiti dicordi per Walter anche incontri non desiderati e altri inaspettati.
Michele Pastoressa ci presenta molto bene Walter, con le sue paure e la sua voglia di scoprire, i ricordi del passato e la necessità di dimenticare. E’ un uomo solo e spaventato. Quando arriveremo alle ultime pagine capiremo il perchè. Ama il suo lavoro soprattutto perchè lo porta a scoprire sempre qualcosa di nuovo e particolarmente interessante.
“Dopo anni passati a restaurare opere d’arte, era forse giunto per lui il momento di fare una grande scoperta che poteva renderlo celebre.”
Molto curate le descrizioni dei luoghi. Ci troviamo sempre nella città di Bitonto, se non per pochissimi momenti in cui ci trasferiamo a Brooklyn, ma in differenti contesti. Il nostro protagonista gira per il centro storico e noi con lui percorriamo le stradine attorno alle quali la popolazione vive, le donne sedute ai margini delle vie a chiacchierare o fare piccoli lavori, i ragazzi a dare calci ad un pallone. Poi c’è la città nascosta, quella della malavita che tutti sanno che esiste ma di cui nessuno parla, quella del traffico di droga e di esseri umani.
“Ronaldo tirò il chiavistello e tutti e quattro oltrepassarono la soglia. Il sole di quel tardo pomeriggio d’agosto penetrava a squarci dal tetto in parte crollato, illuminando un ambiente pieno di polvere, escrementi di uccelli e ragnatele fitte e scure che pendevano dagli angoli del soffitto.”
Trama e intreccio per Michele Pastoressa
La trama si presenta lineare per quanto concerne la vicenda principale legata al protagonista, lineare per quanto può esserla quella di un giallo. Per quanto riguarda l’intreccio invece non ho trovato la stessa accortezza nella scelta dei “fatti” che sono stati utilizzati. Se è molto bello l’aggancio a quello che è stato, da qui il titolo esplicativo “Nelle viscere del passato” che si scoprirà avere un doppio significato, ho trovato forzata la parte relativa all’America. Così la figura della sorella di Walter che poteva essere utile per mettere a fuoco i rapporti parentali.
eccezionale il colpo di scena finale.
Un plauso per la cover che è l’immagine dei luoghi raccontati.

Di una lettura mi colpisce sia una bella trama che una scrittura ricercata. Un romanzo rosa, un romanzo storico, della narrativa contemporanea non importa basta che non sia… fantasy!