
Haiku, poesia
Kimerik
27 giugno 2023
cartaceo, ebook
111

Questa raccolta di poesie è originale e diversa da quelle a cui siamo abituati. L’autore ci introduce a una forma orientale, per la precisione giapponese, molto semplice ma dal significato profondo: l’haiku.
Le sue radici risalgono al periodo Edo, che va dal 1603 al 1868, ma prese forma come genere autonomo nella seconda metà del XVII secolo.
Come ci spiega il poeta, questi componimenti, per quanto davvero brevi, sanno richiamare immagini precise e nitide, suscitando emozioni e sensazioni intense.
Questa raccolta è divisa in quattro parti che corrispondono alle stagioni: primavera, estate, autunno e inverno.
Caratteristica dell’haiku è proprio quella di concentrarsi sulla natura e sui suoi elementi e, in questo libro, nello specifico troveremo farfalle e fiori, lucciole e arcobaleni, pioggia e nuvole, neve e gelo.
L’autore utilizza le immagini per suscitare un’emozione o una riflessione nel lettore.
Possiamo notare una grande attenzione nella scelta delle parole e nella formazione dei versi.
Per quanto l’haiku possa apparire semplice, alla base c’è un attento lavoro di studio e selezione per dipingere quell’immagine che susciterà nel lettore una determinata e precisa reazione.
“Nagareboshi”: stelle cadenti. Non poteva esserci nome più azzeccato per questa raccolta di haiku di Dennys Cambarau. Questo libro è, infatti, in grado di lasciarci a bocca aperta, esattamente come lo sciame di stelle cadenti che invade il cielo estivo riempiendo l’animo di meraviglia.
E, dell’estate, questa raccolta conserva la leggerezza e la forza, della primavera lo stupore e la freschezza della rinascita, che in autunno si trasforma in consapevolezza e malinconia prima di rifugiarsi tra le coltri dell’inverno.
treno lontano –
s’avvicina l’autunno
poco per volta.
Ma cos’è, di preciso, un haiku? Molti di voi, soprattutto coloro che hanno una certa confidenza con la poesia, sapranno che con tale nome si designa un “piccolo componimento tipico della cultura giapponese”. Ma non gli si rende giustizia definendolo solamente in questo modo. Quello che possiamo trovare dietro le poche sillabe dell’haiku è un caleidoscopio di emozioni, nascoste dietro immagini all’apparenza semplici ma in grado di suggestionare chi legge.
“Tale genere poetico si contraddistingue per la sua brevità e per la capacità di catturare l’essenza di un momento o di una situazione, senza fronzoli retorici e artificiosità linguistiche” – Nagareboshi
In “Nagareboshi”, Dennys Cambarau, ci racconta un po’ la storia di questo genere letterario che ha, nel corso dei secoli, attraversato i confini del Giappone per diventare una delle forme poetiche più apprezzate nel mondo intero. Ci racconta com’è nato, quando, chi sono i suoi più grandi rappresentanti di ieri e di oggi.
Ci dice che si compone di tre versi, ci spiega come deve essere strutturato. Ci illustra quali sono i temi da prendere in considerazione quando ci si approccia a questa “ars poetica”. Sono linee guida preziose quelle che ci regala, utili a chi vuole accostarsi a questa forma di poesia. Non pensiate che vada presa sottogamba visto la sua brevità. L’haijin, cioè l’autore degli haiku, infatti, deve non solo rispettare una metrica molto severa, ma deve essere in grado di scegliere le giuste parole per creare immagini che centrino il segno. E Dennis Cambarau in questo è proprio fenomenale, come testimonia la raccolta di versi che troverete in questo testo. D’altronde se ha ricevuto e riceve così tanti riconoscimenti a livello mondiale un motivo ci sarà, non credete?
“Con la natura… il nostro haijin (Dennis Cambarau) ha instaurato un rapporto di condivisione, le cui parole assumono il carattere dell’essenzialità e creano un varco con il non detto… L’ego scompare per dare spazio agli accadimenti, immergendosi nella natura stessa” – Prefazione di “Nagareboshi”, a cura di Maria Concetta Conti
Mi viene da sorridere se penso alla prima volta che ho aperto “Nagareboshi”. Ad ogni haiku, nel libro, viene riservata una pagina intera. Una pagina intera per soli 3 versi (anzi 6 se consideriamo che vengono tradotti pure in inglese), posizionati nella parte superiore del foglio. Tutto il resto dello spazio è stato lasciato vuoto, come, d’altronde, si è soliti fare anche quando si pubblicano poesie. Questa cosa, però, visto la brevità di ogni singolo componimento, mi ha un po’ spiazzata nell’immediato, e ha anche “ingannato” la mia mente che si è data massimo un’oretta per leggere tutto il libro.
“Nonostante la brevità della forma, l’haiku richiede una grande attenzione alla scelta delle parole e all’equilibrio tra i versi. Ogni parola deve essere selezionata e soppesata con cura per la sua capacità di evocare immagini e sensazioni, e ogni verso deve contribuire a creare un’atmosfera e un senso di profondità”
E invece… Invece ci ho messo giorni e giorni a terminarlo. Mi sono soffermata per ore sui singoli versi perché ognuno di loro sa riempire tutto quello spazio che sembrava vuoto con colori, sensazioni, brividi, emozioni. Mentre li leggevo io mi sentivo trasportata in un’altra dimensione. Riuscivo a vedere quello che evocavano, esattamente come se avessi avuto davanti una tela dipinta. Percepivo la carezza del vento sulla pelle, il suono dell’acqua, il cigolio dell’altalena, il calore della tazza fumante. Mi sembrava di essere lo spettatore privilegiato di scene di vita di una bellezza e delicatezza unica.
parco deserto –
sull’altalena un bimbo
tocca la luna
E, restando sempre in tema delicatezza, mi ha stupita e commossa anche il modo in cui l’autore si è donato ai suoi lettori. Si è raccontato, rispecchiato, rifugiato nelle parole che fluiscono proprio come lo scorrere delle stagioni, lasciando, però, il segno.
tazza di mamma –
ancora sulla credenza
il freddo dell’inverno
Per tutti questi motivi non posso che riempire di stelle questa raccolta poetica pubblicata dalla casa editrice Kimerik. E in quanto a Dennys Cambarau, spero di leggere al più presto qualcos’altro di suo, perché non sono tanti gli autori che, come lui, riescono a farti capire che la meraviglia esiste anche nelle piccole cose… se si ha la capacità di scorgerla.
Sahira
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐

Sono emozione e di essa mi nutro
trovando scialbo ciò che non colora,
Sono emozione che con la penna divora
il bianco candido di un libro vissuto…