
Romanzo Distopico
CreateSpace Independent
19 ottobre 2017
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Chi non sarebbe felice di andare in pensione a 60 anni? Un giorno, il Governo decide di realizzare il sogno di ogni lavoratore. Non sembra una falsa promessa, è realtà. La verità emerge soltanto dopo: per sostenere le future generazioni, si deve morire a 70 anni.
Roma, 2030. I cittadini hanno accettato la riforma. Nicola Balestrieri è un giovane impiegato dell’Agenzia per il Controllo del Cittadino Europeo, ente nato con la costituzione dello Stato Unito d’Europa. Nel ruolo di agente, Nicola è costretto ad accompagnare alla morte suo padre. Una morte di Stato.
L’Europa, contaminata dalla nuova ideologia, somiglia sempre più a un brutto passato. Anziani uccisi, malati eliminati, stranieri deportati. Nicola deve decidere da quale parte della Storia vuole stare. Difendere i diritti dei cittadini o essere un fedele servitore dello Stato?
Autore
Ruben Trasatti
Nato ad Ascoli Piceno il 26 settembre 1992. Da tre anni collabora per il settimanale milanese Telesette. E' un grande appassionato di videogiochi e per molto tempo ha fatto parte della redazione del sito Mondoxbox. Per Epic Games ha gestito la community italiana di Gears of War. Morte di stato è il primo libro del ciclo letterario EuropaSeries.
“Fate capire loro che morendo a 70 anni faranno risparmiare allo stato milioni di euro in pensioni, costi sulla sanità pubblica. La generazione futura potrà godere di molti più benefici e verranno sbloccate risorse fondamentali prima concesse ad una fascia d’età improduttiva per il Paese”
Morte di Stato è un romanzo di distopia politica ambientato in Italia, in un futuro immaginario (speriamo).
E’ un monito che avverte di stare attenti….attenti ai proclami, attenti ad accettare la politica della paura, attenti a non pensare con la propria testa ed il proprio cervello.
Trasatti ci delinea una storia che potrebbe essere il nostro domani, il futuro dei nostri figli, dove l’Europa non è più il sogno trasformato in realtà dai nostri padri fondatori, ma diventa un luogo di persecuzioni e assassini.
E’ il luogo dove la vita del singolo non conta più nulla ma contano solo il potere, il successo, il controllo sociale che porteranno alla “morte di stato”.
Il protagonista Nicola dà l’ultimo saluto al padre alla soglia dei 70 anni. La dipartita arriva non in seguito ad una malattia o ad un’evento improvviso, ma ad un preciso disegno di potere o meglio ad una legge che permette di andare in pensione a 60 anni per poi seguire un’iter ben preciso , fatto di incontri periodici con psicologi e medici per alleviare il pensiero ed accettare la “morte di stato” a 70 anni.
La decisione era stata presa dall’Europa per diminuire la disoccupazione, liberando posti di lavoro che sarebbero invece stati occupati, negli anni a venire, da una popolazione anziana in netta crescita rispetto a quella più giovane.
Le reazioni a questo progetto furono molte: da un entusiasmo iniziale da parte del popolo e dei giornali si passò a scioperi, attentati e proteste; il rischio di un colpo di stato era vicino. Non è facile restare fermi ad aspettare la morte; alcuni tentarano la fuga, ma in caso di cattura l’esecuzione era immediata, i fuggitivi venivano rintracciati tramite un chip sottocutaneo, innestato al momento del pensionamento.
Fate capire loro che ciò che stanno per compiere è per il bene della generazione futura. I figli dei loro figli potranno entrare a lavorare prima grazie al turnover favorito dalle uscite anticipate obbligate. Metteranno fine al malcontento, ai suicidi per disoccupazione e alla povertà.»”
Per questo l’Unione Europea creò l’Agenzia per il Controllo del Cittadino Europeo.
Un’ente con il compito di monitorare i movimenti dei cittadini che avevano superato i 60 anni d’età: regolare eventuali viaggi all’estero ed impedendoli nel momento in cui si programmava la morte del soggetto.
Nicola faceva parte di questo mondo. Un mondo di cui non aveva compreso ancora bene gli obiettivi e le regole.
“Non attendere che gli eventi ti travolgono, anticipali o preparati al loro incombere”
Pensava e ripensava alla frase detta dal padre in punto di morte….non attendere….. Nicola iniziò a rendersi conto di non poter continuare ad attendere: poteva solo scegliere di fare la cosa giusta, di stare dalla parte giusta.
Un libro che ti emoziona dall’inizio alla fine dove il dolore e la rabbia iniziali lasciano il posto alla voglia di riscatto, alla voglia di cambiare di non accettare più soprusi. Pagina dopo pagina ti ritrovi a sostenere Nicola, a dargli quella forza che lo porterà alla ribellione più totale, facendoci gioire nel pensare che in fondo, anche nelle dittature più orrende, ci sono donne e uomini capaci di opporsi, dissentire e combattere.
Autore
Ruben Trasatti
Ruben Trasatti è nato nel 1992 ad Ascoli Piceno. Da tre anni collabora per il settimanale milanese Telesette occupandosi di programmazione televisiva.
È un grande appassionato di videogiochi e per molto tempo ha fatto parte della redazione del sito MondoXbox. Per Epic Games ha gestito la community italiana di Gears of War e ha contribuito come Graphic Designer e Concept Artist per il remake di UnrealTournament.

Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.