
Narrativa per bambini, giallo Junior
Rizzoli
19 febbraio 2019
Kindle e Cartaceo
223

Com’era da piccolo James? Un bambino sveglio e intelligentissimo, forse non esattamente affettuoso né tantomeno socievole, ma dopotutto, come dargli torto? Non dev’essere stato facile crescere con una sorella indisponente e perfettina come Arabella. James e Arabella sono in eterna competizione. Arabella fa sfoggio di femminilità, gentilezza leziosa e un’irritante ruffianeria, mentre James, con l’aiuto del suo migliore amico John Watson – eh sì, proprio lui, elementare! – cerca di primeggiare con astuzia e malizia, anche a costo di finire sempre nei guai. L’arrivo dello zio Theodosius sarà il detonatore dell’ennesima sfida. Di ritorno da uno dei suoi viaggi porta con sé un uccello dodo, l’ultimo esemplare di una specie che si pensava estinta. Ma qualcosa va storto e durante la cena di benvenuto il pennuto scompare…
Un giallo umoristico con un’ambientazione vittoriana che riporta ai classici del mystery inglese.
Adoro Sherlock Holmes. I romanzi che lo vedono protagonista mi intrigano, il suo humor e alla sua intelligenza al di sopra della media lo rendono un personaggio comunque “attuale” anche se è nato dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle ben più di cento anni fa!
Quando mi hanno proposto di leggere “Moriarty e il mistero del Dodo”, nonostante sia un libro per bambini, mi sono lasciata convincere: dopotutto, cosa sarebbe stato il più famoso Sherlock senza la sua nemesi, Jim Moriarty?
Il romanzo è ben scritto, la lettura scorre fluida e, ovviamente dato il target di età a cui è dedicato, viene utilizzato un linguaggio semplice.
“All’improvviso l’illuminazione. Avevo trovato! Bastava smettere di pensare che erano vestiti e iniziare a ragionarci su come se si trattasse di un enigma interessante, una specie di problema di geometria. Ero certo che la mia mente superiore avrebbe dato un senso a quei pezzi apparentemente incomprensibili.”
La trama che ruota intorno alla sparizione del dodo, un uccello ormai scomparso e di cui si narra abbia poteri miracolosi (ad esempio far ricrescere i capelli, mantenere giovane ecc.) è ben congegnata, fino alla fine quando verrà svelato il fitto mistero sarà praticamente impossibile comprendere il colpevole anche se alcuni piccoli particolari sparsi qua e là possono dare l’input ad un attento lettore a svelare l’arcano.
James Moriarty si dimostra fin dalla tenera età un tipetto sveglio e incline a utilizzare tutte le capacità che la sua brillante mente gli concede. Qui lo troviamo impegnato, insieme a un giovanissimo Watson, a indagare sul presunto furto del Dodo in una “gara” contro la sorella per guadagnarsi l’ambito premio: cavalcare per un mese Fulmine.
“Io e Arabella restammo a riflettere davanti alla scacchiera.
«Ascolta, mi è venuta un’idea…» disse lei.
«Forse so a cosa stai pensando» risposi io con aria complice.
«Chi indovina chi ha fatto sparire il dodo avrà il diritto di cavalcare Fulmine per un mese» proposi. «Accetto!» dichiarò Arabella.”
Adatto per un pubblico giovane, per avvicinare i piccoli lettori a un classico “vecchietto” della letteratura gialla che, insieme ai libri dell’altrettanto famosa Agatha Christie DEVONO almeno una volta nella vita essere letti.
Naturalmente non vi dirò di più … se non che il colpevole… non è il maggiordomo ??
Sofia Rhei è nata a Madrid ed è scrittrice, poetessa e traduttrice. Colleziona semi e pezzi di lego, vive nelle biblioteche, è disordinata e ha inventato canzoni, giochi da tavolo e la lingua véreti. È appassionata di tutti i generi letterari, ma ha un vero e proprio debole per l’umorismo e la fantascienza.

I molteplici impegni famigliari (ho due figli stupendi oltre ad un marito e a un cane) mi hanno sottratto per un lungo periodo ad una delle mie più grandi passioni: la lettura (oltre alla pallacanestro -amore questo condiviso con mio marito, allenatore, e mio figlio, arbitro, che ci ha portato a creare una nostra società dove ricopro il ruolo di presidente). Ora complice un infortunio che mi costringe a diradare i miei impegni fuori casa (non posso guidare) sono “finalmente” riuscita a riprendere un libro in mano! Il fato, insieme ad un post di Kiky (co-fondatrice de “La bottega dei libri” che conosco da oltre 20 anni) pubblicato su Facebook han fatto sì che nascesse la mia collaborazione con “La bottega”, collaborazione che quotidianamente mi riempie di soddisfazione.