
Max Heller #2
Giallo storico
Time Crime
29 luglio 2021
cartaceo, ebook
264

Dresda 1947: a due anni dalla fine della guerra la città è una terra desolata e piena di macerie sotto occupazione sovietica.
Nel gelido inverno, la vita è dominata dalla carenza di alloggi, dalla fame e dalle malattie. Il commissario capo Max Heller viene chiamato sulla scena di un crimine nel quartiere Neustadt dalla neonata polizia popolare. Ma prima che possa avviare le indagini, il corpo del soldato dell'Armata Rossa pugnalato a morte viene portato via dai militari sovietici, nuovi padroni della città.
Se invece è dell'assassino, Heller dovrà trovare le risposte a domande ancora più allarmanti. Destinato a scoprire la verità, l'indagine lo porterà su una scia di corruzione, omicidi e minacce che potrebbe non riuscire ad affrontare.
“A che serve questa vita, questa lotta quotidiana? Una notte gelida dopo l’altra e la mattina dopo ci si sveglia e si accetta con un sospiro il destino di dover superare ancora un latro giorno” – Da “Mille diavoli” di Frank Goldammer, TimeCrime.
La guerra è finita e Dresda è passata dal dominio nazista a quello sovietico. Il risultato è il medesimo. Fame, terrorismo, paura e violenza. Un cadavere viene rinvenuto in una zona paludosa, in prossimità del bosco. Si tratta di un soldato russo. Accanto a lui, solo il suo zaino. Una ragazza cerca di impossessarsene, ma l’ispettore capo Heller riesce a sottrarlo dalle sue mani prima che questa si dia alla fuga. Il contenuto è alquanto macabro. L’ispettore vuole trovare il responsabile di quest’omicidio, ma soprattutto qual è il movente. La polizia sovietica cercherà di ostacolarlo. Per quale motivo? Un gesto di sopraffazione? O per celare qualcosa che non deve essere portato alla luce?
“L’unica parola che Heller capiva era – Druzhba – amicizia, in continuazione amicizia, come se si formasse semplicemente ripetendolo un numero sufficiente di volte”
Il commissario di polizia, Max Heller, è un uomo dal profondo senso di giustizia, accompagnato da un intuito formidabile. Quando si ritrova ad indagare su un caso di omicidio, nulla può fermarlo. Non l’arroganza e l’ostruzionismo di Otcharov; e neppure l’apparente condiscendenza di Medvedev, entrambi ufficiali sovietici in perenne conflitto tra loro. I russi sono i nuovi padroni di Dresda. Il popolo è in preda la freddo e alla fame. È proprio attraverso offerte di carbone e cibo che questi ricattano o allettano la povera gente, in cambio di favori d’ogni tipo.
Ragazze, poco più che bambine, vengono indotte alla prostituzione e molti minori sono in stato di abbandono, trasformandosi in ladruncoli di strada. Questo, Heller fatica a tollerarlo, così come sua moglie Karin, donna dall’apparente fragilità, dietro la quale si cela un carattere determinato e dinamico. Non può stare con le mani in mano, quindi decide di ospitare la giovanissima Fanny con il suo figlioletto di pochi mesi, affamato e gracile.
La ragazza si vendeva ai russi per sfamare se stessa e altri ragazzi che vivevano con lei nei boschi. È simile ad una gatta selvatica. Svelta, silenziosa, tutta ribellione e diffidenza. Ama il suo bambino, ma non è in grado di occuparsene come si deve. Sarà la dolcezza e la pazienza di Karin ad insegnarglielo.
“A volte sembrava che il pianeta si fosse staccato dal sole, che se ne fosse liberato e che si stesse dirigendo verso il gelo mortale dell’universo più profondo” – Mille diavoli
La narrazione si avvale di un linguaggio semplice, che rende la lettura molto scorrevole, nonostante la ricchezza di metafore, atte a dar forma alle parti descrittive nell’immaginario del lettore. Queste ultime sono indispensabili per introdurlo nella cupa atmosfera tipica del periodo duro e sofferto del dopo guerra nella ex Germania Est. L’ambientazione è inevitabilmente tetra, i toni sono scuri come gli animi dei personaggi.
La ricostruzione storica è ineccepibile, l’autore dimostra preparazione e conoscenza. Ciò rende la trama realistica e i personaggi credibili. Molti di essi sono negativi, mentre altri decisamente positivi, ma non esistono eroi senza macchia. Anche i migliori mostrano le loro umane debolezze, oltre che pensieri non sempre lusinghieri. L’autore è così abile nell’inquadrare i loro stati d’animo che pare quasi di respirarne lo sconforto di fronte alla fame, al gelo e alla frustrazione.
Il ritmo narrativo è dinamico e crescente. Parte più lentamente per poi, via via, acquistare rapidità grazie alla suspense che va aumentando, pagina dopo pagina. Oltre la metà, si può dire che galoppi a grandi falcate, metaforicamente parlando.
La trama contiene elementi tipici del romanzo poliziesco, del giallo, di quello d’avventura e dello storico. Adatta a tutti coloro che amano questi generi.
“Mille Diavoli” è il secondo della serie di Max Heller; tuttavia non è indispensabile iniziare dal primo volume per comprenderlo e apprezzarlo. I protagonisti vengono ripresentati e reintrodotti in modo esauriente, non sussistono riferimenti particolarmente significativi al primo capitolo della serie.
Esso tratta temi quali la corruzione, il disagio sociale, l’ignoranza e la perdita di sé in seguito ad esperienze traumatiche.
“Una compassione vera gli sembrava comunque meglio di una falsa consolazione”
Settembre è il mese dei grandi ritorni letterari, se così si può dire. Ancora una volta mi trovo a dare il benvenuto ad un altro simpatico protagonista. Questa volta è toccato a Heller! È stato un vero piacere ritrovarlo insieme alla sua famiglia, alle prese con un nuovo avvincente caso. È riuscito a sorprendermi piacevolmente ancora una volta, oltre a narrare di un periodo storico del quale poco si legge: il dopo guerra, con tutti i suoi cocci da raccogliere, in una città distrutta e sotto il dominio di un altro popolo.
Anche la trama è piuttosto trascinante e ti conduce all’ultima pagina in un attimo, senza che te ne accorga. Nonostante la sua logica cupezza, porta sempre con sé uno spiraglio di speranza nel suo inaspettato finale.
E voi amate i gialli/thriller/polizieschi con uno sfondo storico che pare quasi essere il vero protagonista?