Narrativa contemporanea
Mondadori
25 agosto 2020
cartaceo, ebook
360
2000. Delusa dalla fine di un'amicizia e alle prese con le prime difficoltà della vita ma ambiziosa e impaziente di diventare adulta, Vanessa Wye ha quindici anni quando affronta il secondo anno di liceo alla prestigiosa Browich School e inizia una travolgente relazione con Jacob Strane, il suo magnetico insegnante di letteratura di quarantadue anni.
2017. Quasi vent'anni dopo, quando iniziano il movimento #MeToo e l'ondata crescente di accuse verso uomini potenti, arriva infine la resa dei conti. Strane viene accusato di abusi sessuali da un'altra ex allieva, che contatta Vanessa chiedendole di fare lo stesso e denunciare il professore. Vanessa è inorridita, perché è sicura che la relazione che ha avuto con Strane non sia stata un abuso.
Era amore. Di questo è certa. Costretta a ripensare il suo passato, a ripercorrere tutto ciò che è accaduto, Vanessa deve ridefinire la storia d'amore mai davvero finita che ha segnato la sua esistenza, e deve affrontare la possibilità di essere una vittima, e solo una delle tante. Si ritrova improvvisamente di fronte a una scelta impossibile: rimanere in silenzio, ferma nella convinzione di avere agito volontariamente quando ha iniziato la relazione da adolescente, o guardare con altri occhi se stessa e gli eventi del suo passato.
Ma come può rinnegare il suo primo amore, l'uomo che l'ha trasformata radicalmente ed è stato una presenza costante nella sua vita? È davvero possibile che colui che tanto ha amato da ragazzina e che ha sempre professato di adorare solo lei possa essere così diverso dall'uomo in cui ha sempre creduto?
Alternando il presente di Vanessa e il suo passato, la storia affianca memoria, trauma e l'emozione mozzafiato di una adolescente che scopre il potere che può esercitare il proprio corpo.
“Mi sfila la mano da sotto la gonna e si riversa a terra come se fosse un liquido. In ginocchio di fronte a me, mi posa la testa in grembo e sussurra: “Finirò per rovinarti.” E’ la cosa più incredibile che mi sia mai successa, più surreale di quando mi ha detto che voleva baciarmi o della sua mano sulla mia gamba. “Finirò per rovinarti””
Nonostante l’argomento spinoso, Mia inquieta Vanessa è un romanzo intenso, sia per la costruzione della vicenda sia per la scrittura liquida che avviluppa il lettore in profonde acque oscure.
La voce narrante è quella della protagonista, Vanessa Wye, il cui cognome, non a caso pronunciato come why, (perché), sembra quasi suggerire lo stato emotivo che la caratterizza. Perché è successo quello che è successo? Perché, a molti anni di distanza, rivedere quell’esperienza è così destabilizzante e difficile?
Vanessa è stata una ragazza intelligente, con una particolare sensibilità poetica e un grande potenziale per la scrittura. Allo stesso tempo però non si è mai sentita apprezzata e amata dai genitori e non ha mai legato con i suoi coetanei, da lei definiti insulsi e insignificanti. Si è iscritta, nonostante il parere contrario dei suoi, alla Browich un prestigioso liceo del Maine, dove a quindici anni, nel 2000, ha iniziato a frequentare i corsi di letteratura del professor Jacob Strane.
Questi è un uomo di quarantadue anni, non particolarmente attraente, ma dalla personalità carismatica. Ha una natura inquieta e perversa tanto da riuscire a intrappolare la sua studentessa in una licenziosa relazione sessuale che Vanessa, inesperta e confusa, vive con euforia e passionalità.
Raccontando il suo rapporto con il professore, Vanessa descrive, senza esserne pienamente consapevole, come Strane abbia costruito la sua fine trappola, esattamente come un ragno tesse la sua tela attorno alla preda, a partire dal dono di una copia del libro di Nabokov, Lolita, fitta di annotazioni personali e simbolo della passione che prova per la sua allieva.
Nonostante la delicatezza che contraddistingue il suo approccio, Strane è un uomo subdolo, che trama all’ombra dell’istituzione scolastica per nascondersi dietro alla rispettabilità della sua carica e del suo operato e far ricadere tutte le colpe sulla ragazza.
Vanessa, costretta ad abbandonare la scuola, dopo aver coraggiosamente affrontato a testa alta i suoi compagni di scuola, ne esce segnata. Continuerà infatti a convivere con le conseguenze di questa vicenda per tutta la vita, lasciando sfiorire le possibilità di diventare una scrittrice e accontentandosi di un lavoro presso la reception di un hotel; trovando conforto nell’alcol e nella droga e non riuscendo a stabilire nessuna relazione sana con altri uomini.
Passano gli anni e, sull’onda del movimento #MeToo, nel 2017 viene contatta da una ex studentessa del liceo, un’altra vittima (che si scopre non essere la sola) dello stesso professore, affinché Vanessa accusi Strane rendendo pubblica la sua esperienza.
La richiesta spinge la protagonista ad una analisi interiore profonda e dolorosa quando, intrecciando il presente con il passato, è costretta a riflettere su cosa abbia veramente provato, su cosa sia stato lecito e cosa no, arrivando ad essere infastidita da ciò che rappresenta il movimento, dove i ruoli di vittima e carnefice si invertono e si confondono e che, in America, dilaga in modo incontrollato.
Di una cosa è certa, però; ossia che si sente e si è sempre sentita “violata”, senza riuscire ad ammettere di essere stata una vittima. La sua personale ricerca per trovare una giustificazione, ovvero un modo per definire il rapporto tra lei e Strane, è affascinante e allo stesso tempo inquietante. Come ha sempre fatto, crede di essere stata speciale per lui; che si sia trattato, in altre parole, di vero amore e che pertanto il vecchio professore, il quale ora si fa sentire sporadicamente, l’ha amata e non usata.
Fino alla fine Vanessa cercherà di mascherare la soggezione provata verso un uomo adulto quando lei era una ragazzina bisognosa di sentirsi ammirata, vestendo l’abuso con i colori di un amore profondo. Ed ammettere che la sua non sia stata una storia d’amore, ma una violenza fisica e psicologica, è quasi traumatico quanto l’abuso stesso.
È a questo punto che diventa difficile, anche per il lettore, cercare di porre delle nette distinzioni oggettive su concetti come violenza, abuso, perversione, in un romanzo dai tratti marcati e, dal punto di vista della protagonista, molto soggettivi.
Biografia
Kate Elizabeth Russell nata nel 1984, vive a Madison nel Wisconsin.
“Mia inquieta Vanessa” è il suo romanzo d’esordio, dopo aver ottenuto il Master in Fine Arts alla Indiana University e il PhD in Scrittura Creativa alla University of Kansas.