
romanzo storico
LuoghInteriori
18 maggio 2022
cartaceo
188

Voleva regalarle quei fiori ma forse non li avrebbe apprezzati, perché lei - lo ricordava bene - amava i fiori semplici, come i papaveri che, tra gli scontri e le battaglie, si erano eretti fieri tra i campi di quella che era stata la sua Resistenza: omaggio alla vita e alla vittoria, simbolo di quella libertà per cui lui aveva combattuto.
Era questa la memoria di quei fiori, spettatori muti di un amore inghiottito dalla potenza distruttrice della Seconda guerra mondiale, ma capace di resistere, nonostante tutto, alla furia del tempo. Un passato spietato può intrecciarsi con un presente più sereno, animato da spettri di ieri e da passioni che non si sono mai spente.
“Memorie di un fiore di campo” è un romanzo tosto.
Ci riporta senza paura in una parte di storia dura che avremmo voluto dimenticare, la Seconda Guerra Mondiale, più precisamente al momento in cui i fascisti cercavano di scovare i nemici partigiani; e lo fa in un modo talmente semplice da lasciarci sconcertati.
“Madre, voi… credete nel fascismo? Non dovreste perché è sbagliato, perché Mussolini ha conquistato il potere con la violenza, ed è sempre la violenza che ha guidato il Partito per tutti questi anni. Non dovreste perché il fascismo ha plagiato le nostre menti con la propaganda. Non dovreste perché è il fascismo a trascinarci in questa guerra e a farci soffrire”
Emma Cremaschini, la giovanissima Emma Cremaschini, con la sua penna fluida ci ricorda delle sofferenze provate dal nostro Paese in quei terribili anni. E ci ricorda di come, in tutto quel buio, qualche piccola luce si sia provata ad accendere. Non sempre con buoni risultati, purtroppo.
La narrazione parte dalla voce di un anziano ormai prossimo alla morte, Ettore, che decide, in una famosa piazza londinese, di raccontare la sua storia di ragazzo in cerca di liberazione. O meglio, e più nello specifico, di raccontare ad un gruppo di sconosciuti la breve, ma intensa storia d’amore che ha avuto con una giovane che, per qualche tempo, ha nascosto lui ed altri tre compagni in cantina, Cass. Cassandra.
Ripercorre i suoi ricordi fra la mente stanca di chi deve tirare fuori tutti i sentimenti prima di lasciare questo mondo; e lo fa alla ricerca, davvero più mentale che reale, di quella ragazza persa ormai cinquant’anni prima.
“Di certo ho sofferto e ho dei rimpianti, mala mia vita è stata un viaggio straordinario, un’avventura che non mi pento di aver intrapreso” – Memorie di un fiore di campo
Tutto si alterna, in questa storia toccante ma sempre piena di amore, arrivando al punto di vista della sua dolcissima Cass, scritto in un diario che per qualche mese è stato il suo migliore amico.
Ed in quei periodi pesanti, che avrebbero determinato il futuro di questo Paese in difficoltà, l’amore di Ettore, o meglio Achille, nome scelto per non farsi riconoscere, riempirà le sue giornate e il suo cuore di fanciulla.
Poi, come succedeva spesso a quel tempo, tutto prenderà una piega buia ed ogni sincero e vero progetto per la vita verrà annientato da una realtà davvero troppo difficile da accettare.
Non posso dire altro per non far perdere al lettore l’interesse per questo libro, che consiglio davvero di leggere per l’intensità e la dolcezza della scrittura e dei pensieri dei due giovani amanti. Ma anche per ricordarci i racconti dei nostri nonni, o genitori, che quei momenti terribili li hanno vissuti davvero.
Conto davvero i giorni che mancano per intervistare questa giovane autrice. Non vedo l’ora di capire com’è nata l’idea di un racconto così lontano dalla sua vita attuale.
E di chiederle se, come immagino, abbia avuto la fortuna di poter interrogare qualche vecchio caro per avere notizie più dettagliate della guerra.
I miei nonni amavano davvero tanto parlare di quegli eventi, un po’ per esorcizzarli ed un po’ per dare lezioni che avremmo dovuto imparare.
Succedeva anche a voi?
Anche i vostri nonni ripercorrevano spessi eventi terribili di quella guerra assurda?
Aspetto risposte nei commenti, mentre posso solo dare cinque stelle a questa promettente autrice.
Chapeau. Davvero chapeau Emma.

Appassionata di lettura e scrittura fin da bambina, ho scritto e pubblicato quattro libri. Moglie e mamma, passo le mie giornate ad inventare storie d’amore per emozionare chi le leggerà.