Romanzo storico
Nua Edizioni
28 gennaio 2021
cartaceo, ebook
280
Aprile 1944: appesa ai cornicioni delle finestre, una donna fugge dalle finestre dell'ospedale Niguarda, a Milano. E' Maria Peron, un'infermiera trentenne nubile, che abita in un convitto di suore e non ha alcun interesse per la politica, né tantomeno per la lotta armata. Però è coraggiosa, affamata di libertà e la sua bussola morale infallibile.
Ricercata dai fascisti, prende una decisione che le cambierà la vita: salire sui monti della Valgrande e diventare una ribelle. Maria trascorre un anno insieme ai partigiani e si spende senza riserve, per prestare aiuto senza mai imbracciare un'arma. Organizza un'infermeria e un presidio sanitario, si guadagna un grado da ufficiale e i galloni di chirurgo sul campo.
Attraversa l'inferno della guerra, trovandosi testimone e protagonista di eventi drammatici e atti di ordinario eroismo e facendo i conti, giorno dopo giorno, con la propria coscienza. Infine incontra persino l'amore, a cui credeva di aver già rinunciato. Maria si scopre piena di risorse, pragmatica e coraggiosa, capace di ridisegnarsi sulle proprie esperienze restando coerente a se stessa.
Questa è la sua storia ed è una storia vera.
“Perché Dio ci ha creati uguali e liberi e liberamente ci fa scegliere. E se la libertà, come la vita, è un dono divino, nessun uomo può strapparla ai suoi simili”
Maria. Nata per la libertà
Questa è la storia di Maria Peron, infermiera coraggiosa che decide di dare il suo contributo nella lotta per la libertà. Raggiunge i partigiani sui monti. Allestisce un piccolo e rudimentale ospedale di fortuna in una baita tra i boschi. Salva così molte vite umane, guadagnandosi fama e rispetto tra la gente del paese a valle, ma anche odio da parte degli oppressori. Diventa una guerriera, se pur senz’armi, in fuga. Esattamente come i partigiani a cui presta soccorso.
“La vita ha un ritmo e un sapore completamente diverso quando è messa a rischio ogni momento” – Maria. Nata per la libertà
Maria Peron è un personaggio realmente esistito, così come la maggior parte dei protagonisti di questa vicenda. All’epoca dei fatti aveva trent’anni ed era nubile. Nel 1944 una donna di quell’età non rientrava più tra le giovani desiderabili da corteggiare. Non era neppure favorita dal suo aspetto esteriore: una corporatura massiccia da contadina, dei tratti somatici piuttosto ordinari. Era un’infermiera molto preparata, che aveva fatto del suo lavoro una missione. Metteva i suoi pazienti davanti a tutto, anche alla propria incolumità personale. Maria era forte e generosa con una grande fede in Dio. Nelle situazioni di pericolo, sgranava mentalmente il rosario affidandosi al Signore.
“E in quel modo pericoloso di essere cristiana, aveva scoperto Maria, dava un senso nuovo e profondo a ogni cosa, a goni minuto. Rallentava il tempo. Rendeva intensamente vivi” – Maria. Nata per la libertà
Era una donna dotata di umani sentimenti e qualche debolezza. Guardava alle giovanissime staffette partigiane con un pizzico d’invidia e rimpianto, un sentimento privo di cattiveria, ma colmo di rammarico per quella vita che tali ragazze avevano ancora davanti, a differenza della sua, già trascorsa. E con essa tanti sogni non realizzati, come quello di una propria famiglia.
Laurenti Giapparize era un soldato georgiano, unitosi alla resistenza italiana. Aveva solo venticinque anni e parlava a stento l’italiano, ma aveva dimostrato coraggio e lealtà. Non era particolarmente attraente o dotato di fascino, eppure Maria aveva provato un’istintiva e inconfessabile attrazione verso di lui. Non osava rivelare questo sentimento neppure a se stessa; si sentiva troppo vecchia e brutta per interessare un ragazzo così giovane. Non sapeva che Laurenti la ricambiava e, a sua volta, si sentiva indegno di una donna così importante., una che salvava vite umane al pari di un medico. Era molto diversa da tutte le altre donne ed era proprio questa diversità che lo aveva fatto innamorare. L’unica cosa che poteva fare era proteggerla, diventando la sua ombra.
“Il dovere delle donne non era infagottarsi in un mucchio di stracci e andare a farsi sparare, era essere desiderabili e luminose come il futuro, che anche se non sei sicuro di arrivarci, ci devi credere” – Maria. Nata per essere libera
La narrazione è molto scorrevole, comprensibile, caratterizzata da un linguaggio semplice ed immediato. Il ritmo è costantemente concitato, in quanto di tratta di una trama carica di tensione. L’autrice è stata molto abile nel portare alla luce una storia realmente accaduta, con personaggi altrettanto reali (alcuni tutt’ora in vita), realizzando un romanzo dinamico, commovente nella sua drammaticità, pieno di carattere. Le descrizioni del contesto paesaggistico sono talmente convincenti da fornire al lettore una perfetta immagine di quei monti, meravigliosi o inquietanti, a seconda degli stati d’animo dei protagonisti. Anche il contesto storico è perfettamente ricostruito, evidente frutto di un’attenta documentazione da parte dell’autrice.
La tematica è relativa alla libertà come bene prezioso, riconquistato grazie al coraggio di persone valorose da non dimenticare, da ricordare sempre con gratitudine e rispetto. Una narrazione che ognuno dovrebbe leggere in quanto parte importante della storia, oltre che per comprendere il significato di parole come sacrificio, coraggio e riconoscenza.
“Starsene nascosti va bene solo se pensi, o speri, che dopo andrà meglio. Qui, se ognuno non fa tutto quello che può, dopo non andrà affatto meglio” – Maria. Nata per la libertà
Sento di dover ringraziare l’autrice per avermi fatto conoscere un personaggio così significativo e positivo come Maria Peron. Mi ha ricordato altre donne di valore che ho avuto la fortuna di conoscere e che mi hanno insegnato, ognuna a modo loro, che non esiste libertà senza rispetto. La mia insegnante delle scuole elementari, che credeva in quella che fu la lotta partigiana e ci trasmise le sue conoscenze nonché importanti testimonianze da parte di ex partigiani. Mia nonna, che visse la sua giovinezza in quegli anni così difficili, tra povertà e terrore. Forse è proprio grazie ai suoi racconti che raramente do per scontato ciò che ho e quando lo faccio, poi provo senso di colpa. Ogni volta che leggo storie come queste non posso fare a meno di provare commozione e gratitudine.
Libertà… un termine che fa discutere e che viene spesso usato a sproposito. Io l’accompagno sempre alla parola rispetto. E voi? Che significato date a questo vocabolo così discusso e di così grande valore?
Libertà è il rispetto delle idee e della vita degli altri, ancor prima che delle nostre idee e delle nostre stesse vita. La libertà è vivere in pace.