
Le indagini di Maurizio Nardi #2
Thriller
NNE
17 giugno 2022
cartaceo, ebook
376

In una Volterra che si risveglia dopo mesi di silenzio, Mirela Dragan scompare. Rumena di origine rom, segnata da un trauma del passato, si era trasferita nella cittadina insieme al figlio Yanko, ragazzo inquieto e ribelle. Mazzino Taddei, il marito, rivela al luogotenente Maurizio Nardi che Mirela non è mai riuscita a integrarsi nella comunità: troppo affascinante, troppo fuori dagli schemi, troppo diversa.
Così, quando il suo corpo viene ritrovato, ustionato e semisepolto, Nardi ha davanti a sé una serie di possibili colpevoli: lo stesso Taddei, un gruppo di devote fanatiche e perfino il parroco don Pasquale, uomo magnetico e intelligente, originario del Congo. Ma all'improvviso, un ragazzo amico di Yanko si suicida, imprimendo una svolta inquietante al corso delle indagini.
“L’odio è cristallino, sta scoprendo. Non è vero che è cupo e fondo: è una forza talmente calda da essere radiosa. Viene voglia di metterci una mano dentro” – Da “Madre Terra” di Chiara Marchelli, NN Editore
Il luogotenente Maurizio Nardi indaga sulla scomparsa di una donna in quel di Volterra. Si tratta della domestica del parroco del paese, di etnia rom, che sperava in una vita migliore in Italia per sé e per suo figlio. Sfortunatamente si era imbattuta nella grettezza e nei pregiudizi dei volterrani. A nulla le era servito il matrimonio con un uomo del posto di diversi anni maggiore di lei, il quale le aveva offerto stabilità e aperto le porte di casa propria. In paese era rimasta “la zingara”. Una strega, una donna da evitare. Poi, da un giorno all’altro, sparisce.
Nessuno l’ha vista o sentita. Per quale motivo se ne sarebbe andata di sua volontà senza quel figlio che adorava? Chi può essere il responsabile della sua sparizione?
“La libertà che illumina gli occhi di sua madre è il seme della sua solitudine”
I Taddei sono una coppia alquanto singolare e male assortita. Lui, Mazzino, è un pensionato sessantenne quando decide di sposare Mirela. È un uomo semplice, schivo, forse un po’ ingenuo. Questa è la ragione per la quale, in paese, tutti pensano sia stato traviato e indotto al matrimonio da quella giovane straniera senza arte né parte e con un figlio a carico.
Per tutti, Mirela è una strega. Il suo aspetto trasandato e un po’ selvaggio non l’aiutano. La chiamano zingara e parlano male di lei che è fuggita dalla Romania in cerca di un rifugio sicuro, lontano dai suoi guai. A Volterra sperava di trovare un po’ di stabilità e dare un futuro migliore a suo figlio, Yanko.
Il loro è un legame profondo ed esclusivo. Yanko è ombroso e diffidente. Dai Volterrani ha ricevuto la stessa accoglienza della madre, perciò riesce a farsi un unico amico, Lorenzo, ragazzino preso di mira dai compagni di scuola e senza un padre, proprio come lui.
Quando Mirela scompare, le indagini vengono affidate al maresciallo Maurizio Nardi. Un bravo carabiniere, molto intuitivo e sagace. Un uomo riflessivo e intelligente. La sua vita matrimoniale non è del tutto serena: questo lo porta ad una sorta d’insicurezza destabilizzante che detesta.
“Stavolta la paura ha invaso ciò che doveva rimanere puro” – Madre Terra
“Madre Terra” di Chiara Marchelli è un sequel. Si tratta della serie relativa alle indagini di Maurizio Nardi. Tuttavia, è possibile leggerlo indipendentemente da quello che l’ha preceduto ed apprezzarlo comunque.
Il linguaggio narrativo è semplice ed accessibile, ma nello stesso tempo accurato nelle descrizioni, nei dialoghi e nella caratterizzazione dei personaggi. Essi appaiono complessi ma, proprio per questo, credibili. Trovano perfetta fusione con il paesaggio circostante. Una campagna affascinante e suggestiva, della quale l’autrice svela il “sottobosco” composto di silenzi, misteri e zone d’ombra. È quest’aspetto cupo che alimenta la suspense e rende il ritmo narrativo costantemente concitato.
L’autrice si dimostra abile nell’equilibrare la descrizione di fatti e azioni con l’introspezione dei suoi personaggi, fondamentale per guidare il lettore verso la risoluzione del caso.
La trama è funzionante in quanto credibile al punto tale da sembrare tratta da un reale fatto di cronaca. I colpi di scena non mancano e rendono l’intreccio intrigante e dinamico.
Le azioni dei personaggi sono mosse da deprecabili sentimenti come l’invidia, il pregiudizio, l’ignoranza e la frustrazione personale. Alcune di esse sono, invece, frutto di traumi passati, di una giovinezza spezzata dalla crudeltà altrui. Emerge la malvagità del gruppo ai danni del singolo più debole e svantaggiato.
“Troppo dolore, ha scoperto, non rafforza né uccide: dissangua”
Una bella scoperta quest’autrice! Un thriller molto avvincente, dalla trama per nulla scontata. Descrizioni così fotograficamente vere da portarmi tra le ombre delle vecchie case nei borghi antichi di Volterra, dove ogni mattone pare aver qualche segreto. Una storia piena di mistero, ma anche profondamente triste. Suspense, mistero, indignazione e amarezza sembrano fondersi durante la lettura. Una bell’analisi dell’animo di ogni personaggio, soprattutto di quelli più negativi.
Ora devo assolutamente leggere il prequel! L’autrice mi ha convinta ed incuriosita.
Vi è mai capitato di leggere il secondo romanzo di una serie senza aver mai letto il primo? Credete lo si possa apprezzare comunque o dovete necessariamente andare con ordine?