filosofia
Raffaello Cortina Editore
17 gennaio 2019
Cartaceo, ebook
83
Com'è possibile che l'idea di umanità, tipica dell'Illuminismo, trovi collocazione nei "tempi bui" brechtiani, in cui le guerre mondiali, i totalitarismi, la Shoah hanno decretato il fallimento dell'eredità umanistica europea?
Questa domanda attraversa l'intera opera di Hannah Arendt e diventa occasione per una riflessione sul modo in cui storia personale, passione per la verità e relazioni di dialogo e di amicizia possono fornire l'autentico contesto della politica.
Precisazioni: non è un libro ma la trasposizione del discorso fatto dalla Arendt nel 1959 al ricevimento del premio Lessing!
“O Germania-
Udendo i discorsi che echeggiano nelle tue case si ride.
Ma chiunque ti vede pone mano al coltello.”
È così che inizia l’introduzione del libro “L’umanità in tempi bui” di Hannah Arendt. Una citazione tratta dalla poesia di Bertolt Brecht, la quale ci catapulta in un’era di atroci crudeltà: la Germania nazista.
Hannah era una delle tante vittime dell’odio discriminatorio che incombeva in Europa nel XX secolo. Lei era un’ebrea, una delle tante che erano state perseguitate, una delle poche che è riuscita a scappare in America.
“L’umanità in tempi bui”, lo si può quasi definire un discorso di incoraggiamento: nonostante le difficoltà e le catastrofi che la storia ha in serbo per noi, l’umanità deve reagire. Infatti, parlare di umanità in tempi bui, significa proprio fare i conti con la catastrofe dell’idea di umanità e insieme andare oltre.
Noi dobbiamo recuperare l’idea di stare insieme, e cioè l’essenza dell’amicizia che consiste nel parlare insieme agli altri, anche nei tempi bui.
Hannah Arendt è stata esempio riuscito di tenace volontà, di uscita dall’incubo e dallo smarrimento per prendere la parola in un mondo che si sta rovinando man mano che si va avanti col tempo. Lei sosteneva che, nel 1900, specialmente nei due periodi delle guerre mondiali, l’uomo si era allontanato dalla realtà.
Ed è proprio per questo motivo che era necessario mantenere un rapporto solido con la realtà, accettando gli eventi della vita, positivi o negativi che siano, vivendo “umanamente” tra le rovine della storia. Ma, attenzione, umanità non è intesa in modo fisico ma come concetto e sentimento tra persone e gruppi sviluppatosi nel corso del tempo.
Da quando il passato non proietta più la sua luce sul futuro, la mente dell’uomo è costretta a vagare nelle tenebre.
In sole 83 pagine, si riconoscono tutti i tratti distintivi della filosofa: unicità, imprevedibilità e il suo essere fuori dall’ordine. Tutte caratteristiche che rendono sbalorditivo il suo pensiero autonomo da riferimenti di fede, gruppo e partito. Ciò la rese una donna con un pensiero moderno e attuale (anche per la nostra epoca).
È un libro estremamente riflessivo. Per questo motivo è opportuno conoscere varie nozioni filosofico-storiche, altrimenti la lettura può risultare particolarmente difficile.
Non si può amare un popolo, un’idea, ma solo i propri amici.
Vi consiglio di prestare particolare attenzione al concetto di amicizia della Arendt: “Tedesco, ebreo, amici”. Tre parole, che se messe in atto, avrebbero sicuramente, cambiato in meglio gli avvenimenti passati. Ma ahimè, ricordiamoci sempre che non possiamo padroneggiare il passato; allo stesso modo non possiamo disfarlo. L’unica cosa che ci resta da fare è riconciliarci con esso.
VOCABOLARIO DI TERMINI E CONCETTI UTILI PER LA COMPRENSIONE DELLA LETTURA
Lessing: critico, scrittore, filosofo e drammaturgo tedesco, ritenuto un importante esponente dell’Illuminismo letterario e filosofico tedesco.
Maccartismo: Il maccartismo fu un periodo della storia degli Stati Uniti risalente ai primi anni cinquanta del XX secolo. In questi anni vi furono crescenti paure di “influenze comuniste” sulle istituzioni statunitensi.
Watergate: fu uno scandalo politico scoppiato negli Stati Uniti nel 1972, innescato dalla scoperta di alcune intercettazioni illegali nel quartier generale del Comitato nazionale democratico, da parte di uomini legati al presidente Richard Nixon.
Escatologia: indica una dottrina tesa a indagare il destino ultimo del singolo individuo, dell’intero genere umano e dell’universo.
L’intellettuale engagé: è tale solamente se è “ingaggiato” dalla propria sensibilità umana a un impegno totale sulla realtà, materiale e scientifica, e sulla realtà umana inconscia.
Zeitgeist: «spirito dei tempi», con cui si indica il clima ideale, culturale, spirituale che si considera caratteristico di un’epoca.
Brecht: drammaturgo, poeta, regista teatrale e saggista tedesco.
Paria: (casta) emarginato.
Apolide: Persona emigrata all’estero, che non ha alcuna cittadinanza, perché priva di quella di origine e non in possesso di un’altra.
Fermenta cognitionis: «fermenti della conoscenza», suscitare nuove possibilità di riflessioni filosofiche e poetiche in grado di andare oltre lo stesso Fichte.
Acosmismo: termine con cui Hegel designò il sistema di Spinoza, in opposizione ad ateismo; il mondo non ha una realtà effettiva, s’identifica nell’unica realtà di Dio.
L’autrice
Hannah Arendt (Hannover, 14 ottobre 1906 – New York, 4 dicembre 1975) è stata una politologa, filosofa e storica tedesca naturalizzata statunitense in seguito al ritiro della cittadinanza tedesca nel 1937. Dopo aver lasciato la Germania nazista nel 1933, a causa delle persecuzioni dovute alle sue origini ebraiche, rimase apolide dal 1937 al 1951, anno in cui ottenne la cittadinanza statunitense.
Le parole sono il suo pane quotidiano: fra libri, serie tv, film e il suo scrivere racconti passa le giornate. È amante delle piccole cose, dei gatti, e ammira chi dal niente riesce a trarre di tutto. Il suo ispiratore maggiore è Albert Einstein, infatti condividono la stessa filosofia di vita: ‘La logica vi porterà da A a B. L’immaginazione vi porterà dappertutto’, ‘Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido’, ‘La creatività è contagiosa. Trasmettila!’