Romanzo contemporaneo
Mondadori
14 marzo 2023
cartaceo, ebook
168
In una stanza d'albergo sul litorale veneto, Elvira ha un malore e e medici le danno poche ore di vita.
I figli Tiziana, Gabriele e Flavio, chiamati al capezzale, sembrano pendere più dai destini incerti delle loro vite che dal lutto che si approssima: Flavio, un attore che non ha sfondato, è assetato di rivincita, e Gabriele non fa che collezionare fallimenti amorosi e finanziari.
E Tiziana? Tiziana, insoddisfatta, coltiva fantasie di sesso e di fughe, tornando puntualmente davanti allo specchio indifferente del marito e della figlia. Elvira giace immobile nel limbo della sua stanza d'hotel e i tre fratelli si focalizzano sull'eredità, che ognuno ha intenzione di reclamare per sé nel tentativo di sfuggire alla propria miseria esistenziale.
Così la morte - quella morte comincia a sembrare una farsa. I fratelli fingono, fingono di fingere, si accusano a vicenda di aver alleggerito il conto in banca della madre e fanno della famiglia il più triste degli spettacoli. E più si sbranano e si spogliano del costume di menzogne che portano addosso, più affiorano fatuità e umane debolezze.
Come sbrogliare i nodi di vite dove il futuro somiglia al presente e il presente ha rinunciato al passato?
“Quando un uomo apre la porta alla sensibilità, entra sempre la solitudine” – da “Luce Naturale” di Marco Archetti, edito Mondadori.
Tiziana chiama i fratelli al capezzale della madre morente a causa di un malore improvviso. I due si precipitano in tutta fretta, abbandonando ogni impegno. Una volta riuniti, anziché infondersi coraggio, esternano tutto il loro rancore reciproco, in particolar modo quando scoprono che dal conto corrente della madre mancano parecchi soldi. A chi li aveva dati? O peggio ancora, chi li aveva sottratti? Piovono accuse reciproche.
“Cosa si provava a scrivere la propria capitolazione?”
Tiziana è una donna sposata, profondamente insoddisfatta della propria vita coniugale. La sua mente evade dalla grigia realtà attraverso sogni di avventure con altri uomini. Un tempo, è stata una ragazzina timida, presa di mira dal fratello maggiore, Flavio, che non perdeva occasione per beffeggiarla; si è poi trasformata in una donna insicura, dai nervi fragili e altamente emotiva. Si è sempre occupata lei della madre Elvira. Quando quest’ultima ha avuto un grave malore mentre erano in vacanza, non ha esitato a chiamare i due fratelli.
Flavio, il maggiore dei figli di Elvira, è un attore senza successo che spera, prima o poi, di sfondare nel mondo dello spettacolo. È egoista e cinico. Pur essendo marito e padre, non si fa scrupolo a concedersi avventure occasionali con ogni donna attraente che trova sul suo cammino. Non è interessato alle conseguenze del suo comportamento, è alla ricerca del riscatto professionale e sociale.
Gabriele, l’ultimo genito, è un compositore musicale di pezzi per jingle pubblicitari, ma è costretto a fare il venditore per mantenere se stesso e il figlio disabile. È un ingenuo, spesso vittima di approfittatrici che mirano solo a spillargli qualche soldo e, a causa della sua buona fede, rischia di mettersi nei guai.
“Tutti e tre portano scritta in faccia la stessa storia; che dice: la vita non ha pietà” – La luce naturale
“La luce naturale” è un romanzo che potrebbe essere anche una commedia teatrale, rappresentata perlopiù nell’hotel dove risiede temporaneamente la madre morente. Il linguaggio è brillante, il ritmo rapido, i personaggi realistici (purtroppo) dal punto di vista umano a causa del materialismo tipico dei nostri giorni.
Alcune situazioni appaiono quasi grottesche nei loro eccessi; per contro, si leggono frasi che evocano immagini quasi poetiche. Questo dualismo che si contrappone, sorprende e dà respiro alla narrazione.
“Ascoltare Bach insieme, girando in macchina di notte, senza dire una parola. Ma non ha mai avuto io coraggio di chiederglielo. Però è sicuro che, tra quelle note, potrebbero incontrarsi. Forse lì c’è ancora qualcosa che li aspetta, qualcosa solo per loro. Forse sono sempre stati lì”
La trama contiene anche un piccolo mistero: cos’è successo al denaro della signora Elvira? La risposta provocherà un vero cataclisma nel già complicato rapporto tra fratelli.
“La vita è il copione del nemico, pensava Flavio Calore, e ogni volta che non vogliamo una cosa, quella si realizza”
Un figlio, come uno solo dei fratelli Calore, lo si potrebbe considerare alla stregua di una sventura. Tre, invece, sono un vero e proprio castigo divino. O si tratta di una tara familiare? Non ci è dato a saperlo. Non mi sorprende affatto che la povera signora Elvira si sia fatta venire un malore. Di lei si parla poco, ma sarebbe stato interessante capire come possa aver generato questo trio di squilibrati.
La ciliegina sulla torta è l’albergatore, sul quale Tiziana costruisce una passioncella a senso unico. Questo bel soggetto suggerisce di lasciar morire la sua sfortunata madre nel suo hotel in tutta segretezza per non turbare i vacanzieri. Quindi, niente ambulanza per portarla in ospedale (perché questi operatori hanno il vizio di far suonare le sirene, non sia mai! Cosa può accadere ai poveri bagnanti nell’udire quello sgradevole suono?), e, per il trasporto della salma, consiglia di farlo nella notte, quando gli ospiti dormono e con il massimo silenzio. Poi, durante il soggiorno della famiglia Calore, guai a parlare di malattia! No, la signora ufficialmente sta facendo un picnic in camera per stare più tranquilla! Quali consigli preziosi e disinteressati!
Quando, però, si ospitano tre dissennati come i Calore, tutto può succedere. Anche una bella rissa nella hall. Quindi, potete ben immaginare quante probabilità avesse Tiziana di sedurre l’ardimentoso albergatore! Insomma, c’è di che sorprendersi.
Ho apprezzato l’ironia, alcune citazioni che mi hanno fatta riflettere, la situazione grottesca dalla sostanza brutalmente realistica. Ho odiato, invece, i personaggi. Flavio in primis. Poi Tiziana, che ho reputato patetica, e, infine, Gabriele per la sua inettitudine. Ho provato una gran pena per la loro madre, che è riuscita a sorprendermi sul finale.
“La luce naturale” è una lettura movimentata, ma nel complesso scorrevole con un piccolo colpo di scena alla fine.
“La verità su noi stessi ci corre dietro e poi ci acciuffa, è un serial killer ben allenato, ha più gambe e più fiato di tutto, non ci dà scampo”
Vi piacciono i romanzi che trattano di dispute familiari?