
Avventura
Edizioni Il Vento Antico
3 giugno 2023
cartaceo, ebook
298

El Pso, 1982. Una rapina in banca, cinque uomini mascherati che si chiamano con ruoli di una squadra di football americano e ottocentomila dollari in fuga. ma le cose non vanno come previsto.
Una cameriera e due cantanti falliti assistono a un incidente mortale, scoprono qualcosa che potrebbe cambiare la loro vita per sempre e colgono l'occasione. Un predicatore che ha inventato una nuova chiesa è in ritiro sulle rive del Little Colorado, aspettando un segno divino per risollevare le sorti della sua comunità.
Come in un film di Quentin Tarantino, le storie dei personaggi s'intrecciano, si complicano e di dividono, mentre sullo sfondo scorrono le immagini di un'America rurale, in un viaggio avventuroso tra Texas, New Mexico, Kansas e Arizona, fino ad arrivare al finale completamente imprevisto e inaspettato.
“Non ti pare che quattrocentomila dollari potrebbero fare la differenza?” – da “Little Colorado” di Luca Sosena, pubblicato con la casa editrice Il Vento Antico.
Un avventuroso e rocambolesco inseguimento, alla ricerca di un bottino frutto di una rapina, si trasforma in un avvincente percorso fatto di tappe attraverso l’America rurale, e di colpi di scena sino all’atto finale. Chi si aggiudicherà il bottino?
“Cominciò a balenargli il sospetto che quel tipo l’avesse condotto esattamente dove voleva e di avere abboccato all’amo come una trota in un laghetto di pesca sportiva”
El Paso, 1982. Cinque balordi rapinano una banca e la refurtiva è un bottino di ottocentomila dollari. Essi si conoscono attraverso nomi fittizi che corrispondono ai ruoli del football americano.
Safety, ossia Pablo Espinoza, un messicano pieno di iniziativa ma privo di buon senso, volta loro le spalle. D’accordo con Quarterback, li tradisce. Colpisce con un’arma da fuoco Linebacker e Runniback e scappa con la refurtiva, che dividerà con il complice. Le cose non vanno come sperava perché viene a sua volta colpito e muore di fronte a un bar, sulla sua auto in corsa, finita contro ai bidoni dei rifiuti del locale.
Accorrono in suo soccorso tre dipendenti del bar. La barista, Lorna, una bionda cotonata piuttosto scaltra e con una certa esperienza della vita. Single dopo tre divorzi, lingua tagliente e pochi scrupoli.
“Potrei fare concorrenza agli strizzacervelli. Faccio la cameriera da trent’anni. Non c’è nulla di più adatto di lavorare in un bar per conoscere la natura umana”
Darren e Chuk, invece, si esibiscono nel locale come musicisti rock. In realtà solo Chuck è un musicista, ha una certa somiglianza con Elvis Presley e un tempo aveva anche inciso un disco, peccato che il suo successo si fosse limitato a quell’unica uscita. È un uomo frustrato e scontento della propria vita.
Darren è un ragazzo ingenuo e credulone, totalmente privo di malizia e senza nessun particolare talento. A modo suo, Chuck gli è affezionato, ma non abbastanza da lasciarlo fuori dai guai… quando trovano nell’auto incidentata una borsa piena di soldi, pensano bene di scappare tutti e tre insieme poiché certi che qualcuno la reclamerà, devono sparire al più presto.
“Stavolta, a farlo desistere dai propositi di resa, fu l’orgoglio” – Little Colorado
Infatti, gli altri due componenti della banda, Collins e Davis, vogliono assolutamente riappropriarsi del bottino. Dopo qualche indagine, capiscono in quali mani è finito e da lì parte il più avventuroso inseguimento.
Joseph Collins è un uomo con diversi precedenti penali. È stato un ragazzo ribelle, cresciuto in una famiglia instabile e disfunzionale, con grosse difficoltà a tenersi fuori dai guai, diventato poi uno specialista delle rapine.
“Al netto di qualche prevedibile soggiorno in carcere, nella sua professione Joseph ci sapeva fare. Un fuorilegge rispettoso delle regole e affidabile” – Little Colorado
Una scrittura semplice, snella, d’impatto e fatta di dialoghi. Sembrerebbe un ottimo soggetto cinematografico per la sua dinamicità continua, i cambiamenti di scena e i colloqui brillanti a volte velati di ironia, fatti di botta e risposta tra i personaggi.
Una trama fatta di punte di altissima tensione, che si alternano a rari intervalli per per riprendere brevemente fiato e rigettarci, poi, nell’inseguimento insieme ai personaggi. Il ritmo narrativo è decisamente rapido.
“Little Colorado” potrebbe esser classificato come romanzo d’avventura perché il rischio e il pericolo sono una costante. Oppure potrebbe rientrare nel giallo per il mistero che si dipana solo sul finale, con un colpo di scena assolutamente inaspettato.
L’autore ci conduce abilmente fuori strada e quando arriviamo in fondo alla via, convinti che sia quella giusta, ci si presenta di fronte un panorama assolutamente impensato. Grande ingegno quello di Luca Sosena!
I capitoli sono piuttosto brevi, contrassegnati da luogo, data e ora dell’evento che introducono. Essi si alternano tra le vicende degli inseguitori e quelle degli inseguiti che, ad un certo punto s’invertono di ruolo.
“Con disappunto pensò che per certe emozioni cominciava a essere un po’ troppo vecchio”
Caspita! Mentre leggevo, mi pareva di correre senza sapere bene quale direzione prendere, ma era come se non potessi fare a meno di fermarmi. Che curiosa sensazione!
Un libro che pare un film d’avventura, di quelli che ti tengono incollata allo schermo. Sono arrivata all’ultima pagina in brevissimo tempo. Non sapevo immaginarmi un finale ed ero curiosa di conoscere quello effettivo. Un percorso denso di eventi (e anche di morti, un vero bagno di sangue tipo far west), è stato quasi un sollievo arrivare alla parola FINE, pensando “Ok, ora posso respirare”. Faticoso, ma intenso e appassionante.
Vi è mai capitato di leggere un romanzo e aver l’impressione di star correndo?
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐