narrativa, autobiografia
Bookabook
27 aprile 2018
cartaceo, ebook
260
Nel 2016 Debhora ha 26 anni e ha già raggiunto tutti gli obiettivi personali e professionali che si era posta. Ma rimane la sensazione che qualcosa non vada, come se tutto quello che ha fatto finora dipendesse dalle aspettative degli altri e non dalla sua volontà. Decide quindi di partire per l'India alla scoperta di se stessa.
Per cinque mesi ha modo non solo di vivere tutte le difficoltà che un viaggio del genere comporta, ma anche la vita quotidiana del Paese in cui si trova.
Attraverso le sue esperienze, riportate in questo diario, Debhora ha modo di riflettere sulla sua vita e capire finalmente i suoi errori.
“Parto con la convinzione che quella Terra mi stia aspettando, come se avessimo un appuntamento da anni e ora, finalmente, possiamo viverci. Gusterò ogni suono, colore, sapore e so che sarà un viaggio tanto fuori quando dentro di me.”
“L’India si è presa cura di me” più che un libro è un diario; infatti, ogni “titolo” di un capitolo è una data del periodo che Debhora trascorre in India.
La sua decisione di andare in India per una lunga pausa, ben cinque mesi e due settimane, è sconvolgente, in quanto porterà grossi cambiamenti nella sua esistenza e in quella delle persone a lei care.
Debhora ci racconta una storia affascinante: un viaggio alla scoperta di se stessa, con un continuo alternarsi di momenti di gioia e di tristezza, tra l’immensa nostalgia di casa e la sensazione che questo viaggio le abbia permesso di prendere coscienza di quale debba essere il suo posto nel mondo.
Attraverso parole semplici, Debhora riesce a coinvolgere il lettore, lo conduce per mano in un viaggio che possiamo definire culturale, in quanto permette di assaporare le varie usanze, i costumi di un paese straniero poco conosciuto, ma anche interiore, dal momento che Debhora si “analizza”, si mette a nudo.
Dopo un iniziale smarrimento, considerando che molte cose sembrano strane, Debhora “cerca di staccarsi dalla sua cultura”, sino a raggiungere la convinzione che la cultura indiana non sia strana, ma “solo” diversa.
“Voglio davvero trasformare queste emozioni, imparare a ricevere a braccia aperte, senza credere che ci sia dietro chissà cosa, pensando invece che qualcuno voglia fare qualcosa per me semplicemente perché vuole vedermi sorridere.”
Questo libro è un viaggio alla scoperta di un mondo difficile, con uno stile di vita totalmente diverso da quello a cui siamo abituati. Attraverso una scrittura fluida e cristallina conosciamo le usanze, la religione, lo stile di vita e la cucina indiana, il tutto mescolato alle impressioni di Debhora, alle sue paure e alle difficoltà che ha dovuto superare per continuare questo emozionante viaggio.
È stata una lettura molto interessante, non conoscevo questa parte del mondo e mi sono trovata coinvolta in prima persona nella narrazione.
Vi è mai capitato di pensare di mollare tutto e andarvene? Avreste il coraggio che ha avuto Debhora? Soli in un paese straniero con una cultura così diversa dalla nostra? Beh, io non ci riuscirei!
Mi guardo attorno e riesco solo a pensare Grazie, per tutto. Mi vengono in mente molti momenti di quest mesi che mai e poi mai mi sarei potuta aspettare o immaginare. La vita è meravigliosa!
L’autrice
Debhora Casalloni è nata a Verzuolo il 10 dicembre 1989. Consegue il diploma da tecnico dei servizi sociali e nel frattempo fa volontariato presso la Croce Rossa e collabora con Genio in 21 Giorni. Inizia poi un percorso di formazione in Pranoterapia che porta a termine nel 2014.
I molteplici impegni famigliari (ho due figli stupendi oltre ad un marito e a un cane) mi hanno sottratto per un lungo periodo ad una delle mie più grandi passioni: la lettura (oltre alla pallacanestro -amore questo condiviso con mio marito, allenatore, e mio figlio, arbitro, che ci ha portato a creare una nostra società dove ricopro il ruolo di presidente). Ora complice un infortunio che mi costringe a diradare i miei impegni fuori casa (non posso guidare) sono “finalmente” riuscita a riprendere un libro in mano! Il fato, insieme ad un post di Kiky (co-fondatrice de “La bottega dei libri” che conosco da oltre 20 anni) pubblicato su Facebook han fatto sì che nascesse la mia collaborazione con “La bottega”, collaborazione che quotidianamente mi riempie di soddisfazione.