
Narrativa
Sperling & Kupfer.
2 Aprile 2019
E-book, brossura
195

Come possiamo noi genitori riconoscere i talenti di nostro figlio o di nostra figlia? Cosa possiamo fare per aiutarli a esprimerli al meglio, a coltivarli e a trarre felicità dalle loro passioni? Francesca Valla, insegnante e counselor, in questo libro ci accompagna a scoprire come il talento possa esprimersi in mille direzioni, se riusciamo a orientare i bambini nel modo opportuno. Quali sono i passi per incoraggiarli a sperimentare in maniera libera le proprie capacità e inclinazioni? Quali sono le parole, i gesti, gli sguardi che danno loro fiducia e spontaneità? Che cosa dobbiamo evitare per non gravarli di troppe aspettative, per non proiettare su di loro un nostro concetto di successo legato alle nostre predisposizioni personali o a una meta professionale? Attraverso storie, riflessioni e ispirazioni esploreremo l'empatia, il coraggio, l'ascolto: un approccio efficace per prenderci cura di nostro figlio, rispettandolo e lasciandolo libero di diventare se stesso. Perché l'obiettivo di noi adulti - genitori, insegnanti, nonni - è che tutti i passi che faremo insieme ai nostri bambini possano consegnare al mondo di domani donne e uomini felici, capaci e consapevoli dei propri talenti.
“Ogni bambino è unico, irripetibile e quindi speciale. Ognuno a modo suo.”
Libera i talenti del tuo bambino di Francesca Valla.
Lo dico francamente, come sempre del resto… chi mi legge lo sa, da me può solo aspettarsi una recensione oggettiva se il libro non mi è piaciuto. E questo libro non mi è piaciuto.
Spiego ovviamente, perché non è una recensione negativa in assoluto.
Nulla da ridire sullo stile narrativo, è scritto molto bene, scorrevole e leggero nonostante gli argomenti trattati, interessante potrebbe esserlo lo ammetto, per chiunque abbia voglia di aprire un nuovo capitolo rispetto al rapporto coi propri figli. Mi sento di consigliarlo a tutti quei genitori che tendono a vedere “un piccolo demonio” nel loro bambino, perché se continuano a trovare da ridire e a lamentarsi, sicuramente gli è sfuggito qualcosa di abbastanza importante e in questo libro certamente può trovare il principio di una strada che ahimè è squisitamente soggettiva nel prosieguo.
Perché allora lo considero una lettura poco convincente?
Perché io da quella strada ci sono già passata, come figlia e come madre, perché quella so che è la strada sbagliata, è completamente sbilanciata e crea voragini nei figli e nei genitori, tanti quanti ne creerebbe un’educazione più rigida e classica.
Questo vademecum dello splendore infantile non prende infatti in considerazione il fatto che, mettendo in atto tutte quelle strategie, tutte assieme intendo, presto o tardi vi ritroverete a convivere con un piccolo despota che disporrà di voi, del vostro tempo, dei vostri soldi, del vostro amore, delle vostre attenzione, a suo esclusivo piacimento. Non pensiate che essendo così amorevoli e accoglienti vostro figlio si trasformerà in un fiorellino, è una vana illusione.
Resto fermamente convinta del fatto che ai figli si debbano dare dei limiti ben precisi, certamente è consigliabile cercare di non convogliare su vostro figlio le vostre aspettative e sogni infranti, ma da questo a rendere il bambino un capolavoro di perfezione naturale assecondandolo in ogni dove e in ogni quando, lasciatemelo dire è da pazzi.
I genitori devono necessariamente essere delle guide causa forza maggiore, ed è di semplice intuizione la cosa, perché se vostro figlio è bravo col Pc non per forza significa che sarà il nuovo Steve Jobs chiaro? Molto probabilmente è attratto dalla tecnologia e chi non lo è al giorno d’oggi, del resto il bambino “funziona” in modo semplice: Vedo un comportamento che reputo vincente? Lo imito, punto. Che questo comportamento sia scellerato, violento, moralmente deprecabile, devoto, puro, amorevole, sia quel che sia, a lui non importa, lui replicherà quei comportamenti che vi faranno andare ai pazzi, che vi faranno dire “ecco è uguale a Suo padre/sua madre, ha una testa di … “ perchè? Perché il bambino vi ha visti cedere difronte a quegli atteggiamenti, così che ha imparato benissimo cosa vi fa dire si, perché è volitivo, egoista, disinibito, arrivista e lucido da fare paura.
Ora sembra che io detesti i bambini, che abbia una brutta considerazione di loro, ma non è così.
I bambini sono davvero perfetti, multi-potenziali almeno fino ad una certa età, le storture arrivano col tempo, osservando tutti i ricatti emotivi a cui si sottopongono i genitori l’un l’atro pur andando apparentemente d’accordo, questo atteggiamento estremamente richiedente prende il largo e non abbandonerà più la persona fintanto che avrà vita o voglia di cambiare.
Piuttosto che mettere in pratica le regole di un lungo manuale io vi do un consiglio praticissimo, semplicissimo e di esecuzione difficilissima:
“Se volete liberare il talento del vostro bambino liberate primariamente il vostro.”
Questo cosa significa? Significa che sovente ve li trascinerete dietro a fare quello che piace a voi, che vi farà sentire felici, senza farlo di nascosto da loro, senza ritagliarvi il tempo fra una messinscena e l’altra, voi mostrerete loro come fare della propria vita un capolavoro, con la vostra determinazione nell’incarnare quanto più possibile il vostro personale concetto di felicità.
Ecco questo è quanto. Perché non è assolutamente detto che un genitore voglia avvicinare un figlio alla lettura, perché mai dovrebbe volerlo fare se lui stesso non lo ama? Solo per sentito dire, perché leggere fa bene… e allora mostro a mio figlio che leggo così mi imiterà, ma tenete conto che i bambini hanno un’intelligenza emotiva enormemente sviluppata e che se voi leggerete costantemente davanti a loro solo per dare il buon esempio questo non funzionerà, perché leggeranno la vostra noia dietro all’impegno, vedranno dentro l’iride che state sorridendo per finta, non si può prendere in giro un bambino, lo si può solo aiutare a capire come fare per darsi il permesso di amare ciò che si è, a prescindere dal fatto che la società lo reputi giusto o meno! Sceglierà da solo, sceglierà se messo nella condizione di annoiarsi a morte, sceglierà quando gli capiterà di fare qualcosa che lo farà stare divinamente; in quel momento lui sentirà quello che ha percepito muoversi in voi, lo amerà, e ci si dedicherà anima e corpo.
Pertanto, leggete il libro se vi fa piacere, non è una cattiva lettura, tuttavia un manuale del buon genitore non esiste, e possiamo decidere solo noi come proseguire, del resto abbiano innumerevoli occasioni, ogni giorno, per metterci alla prova e testarci e chissà che un giorno, oltre a vedere i nostri figli felici saremo felici anche noi, ma per noi stessi prima di tutto.

Non amo darmi titoli ma ne ho conseguito uno: dottoressa. Il che implica che io abbia una laurea; una soltanto, anche se i miei interessi spaziano in un territorio vastissimo che definirei ” Al di là del deserto”, (citando il titolo di un libro di uno dei più grandi filosofi contemporanei, a mio avviso… s’intende!!). Potrei dirvi che SONO una dottoressa, ma non lo farò, perché ESSERE qualcosa o qualcuno significa chiudersi in uno spazio troppo piccolo e privo di possibilità. Somiglio ad una cellula staminale, sono totipotente e VIVA! “So essere anche“: Una leader eccellente, Moglie mai (se non per burocrazia), compagna di vita di Marco sempre, mamma, Amica, dottoressa, lettrice, studiosa, scienziata, ricercatrice, comica, autrice, artista, pessima bugiarda, Apple addicted, pasticciera, antropologa, curiosa, innovativa, testarda …. E questa descrizione ovviamente non mi soddisfa ma: La modificherò secondo le necessità.