saggio, politica
Dissensi
20 giugno 2022
cartaceo, ebook
150
L'autore, per scrivere la sua lettera, prende spunto dal fatto che uno dei nuovi elettori meridionali della Lega è un suo amico, siciliano come lui, con il quale in un passato ormai lontano ha condiviso un periodo di militanza nella FGCI negli anni settanta.
“Lettera a un leghista meridionale” è un libro che cerca e riesce a rispondere a queste domande: “Com’è possibile, mi sono chiesto, che un meridionale voti Lega? Che a farlo possa essere un meridionale come Te?”.
Armando Fava scrive una lunga lettera ad un suo amico, conosciuto negli anni Settanta, quando la politica veniva vissuta in maniera attiva da molti giovani, nella sede della FGCI di Ragusa. Ripercorre i loro anni a cercare di cambiare le cose, votando i vari esponenti del partito comunista che, in campagna elettorale, promettevano di cambiare le cose al Sud.
“Votare, purtroppo, resta l’unico mezzo legale che abbiamo a disposizione per cambiare le cose. Non esercitare questo diritto-dovere, significa non volersi assumere la propria quota di responsabilità per migliorare la società o per evitare che peggiori”
Percorrendo la storia politica dell’Italia degli ultimi trent’anni, Armando Fava spiega i motivi che hanno indotto l’amico a cambiare totalmente la sua fede politica.
Si parte dal 1994, con la salita in parlamento di Berlusconi, che ha generato nella maggior parte degli italiani disgusto verso la politica. E si arriva all’avvento del periodo Renziano, quando la sinistra si è illusa di avere trovato finalmente l’uomo giusto che la poteva guidare.
Ma l’amico dell’autore ha votato questi politici perché credeva nei loro programmi. Ha, quindi, accantonato la sua fede politica per permettere all’Italia di diventare davvero un paese competitivo.
“Questa volta però, mi hai sorpreso davvero… non perché non si possa cambiare idea… ma per ciò che la Lega rappresenta per noi meridionali, considerato che stiamo parlando di un partito che è cresciuto inneggiando slogan antimeridionalisti” – Lettera a un leghista meridionale
“Lettera a un leghista meridionale” è un libro che ho letto volentieri per un motivo in particolare. Da meridionale, ero curiosa di capire anch’io cosa spinge un cittadino del Sud a votare un partito che ci ha dipinto come il male assoluto dell’Italia.
Nel libro, che ripercorre la storia del nostro paese, Armando Fava cita molti discorsi che la Lega pronunciava ai suoi esordi. Pieni di odio e razzismo contro i meridionali. L’autore ci racconta molto bene il cambio di passo di un partito che vive creando nemici che non esistono per cavalcare l’onda delle paure degli italiani.
Il libro si legge in modo scorrevole perché non è scritto in “politichese”; anzi, riesce a coinvolgere il lettore e fa capire bene i meccanismi della politica odierna.
Leggereste un libro che parla di fede politica?