Thriller
Mursia Editore
25 aprile 2024
Cartaceo, ebook
439
Roma, 2017. Nelle sale ormai abbandonate dell’ex ospedale Forlanini, la giovane Nadja si imbatte in un cadavere con evidenti segni di tortura: la mano destra mozzata e l’addome svuotato, senza fegato. Un macabro rituale che si ripete nei giorni successivi, quando vengono rinvenute altre vittime di quello che i media battezzano come “l’Epatologo”.
Incaricato delle indagini, il commissario Di Vincenzo coinvolge il criminologo ligure Danti per districare la matassa con i mezzi del profiling e dell’antropologia forense. Presto gli investigatori capiranno che per interpretare il modus operandi del serial killer devono scavare in un passato sanguinoso, popolato da oscuri segreti che dalla capitale sembrano condurre verso i boschi dei colli Albani e le acque del lago di Nemi.
Una caccia all’uomo in cui le loro strade s’incroceranno ancora una volta con quella di Nadja, ragazza dalla doppia vita, elusiva e impenetrabile come i suoi occhi di due colori differenti.
“L’epatologo” di Marco Marinoni, edito Mursia Editore, è un giallo, ambientato a Roma.
Il 30 maggio del 2017 viene ritrovato un cadavere al piano terra dell’ex ospedale Forlanini, chiuso due anni prima.
Il commissario capo, Di Vincenzo, a capo delle indagini, è affiancato dall’ispettore Sarti, dalla capo ispettrice Castiglioni e dall’agente scelto Antonucci, che, a differenza loro, era originario di quelle zone.
Efisio Di Vincenzo è a capo dello SCO, il Servizio Centrale Operativo. Sulla scena arriva anche l’UACV, l’Unità di Analisi del Crimine Violento. Al comando vi è Anna d’Errico.
“Tra di loro c’era una continua, simpatica diatriba. Ciascuno nutriva profondo rispetto per la professionalità dell’altro e si potevano permettere qualche facezia”
Marinoni centellina il passato del commissario. Sappiamo che ha una figlia di diciassette anni, Iris, della quale teme che possa cadere nel circuito della droga. È un padre spesso assente e stressato a causa di un lavoro complicato, pericoloso e che non ha orari.
L’autore ci fa percepire i timori di un genitore single nei confronti della figlia adolescente. Tutto era accaduto sei anni prima, quando una “voragine” metaforica aveva inghiottito la sua famiglia. Ora c’erano solo lui ed Iris.
Sulla scena del crimine arriva anche il professor Alfonso Caprara, medico legale, un luminare nel suo campo che usciva solo se richiesto dallo SCO.
“«Il primo impatto con la presunta vittima di un delitto è centrale per comprendere le dinamiche, e avere di fianco l’anatomopatologo è spesso la carta vincente», recitò mentalmente. Quello era uno dei mantra che non mancava di snocciolare nelle lezioni e nei seminari che teneva saltuariamente alle nuove reclute. Non avrebbe mai ammesso con se stesso che preferiva non affrontare la visione della morte da solo. Non ci riusciva più, da sei anni” – L’epatologo
Alla vittima era stata inflitta una sofferenza inutile e inconcepibile. Si sono imbattuti in uno dei tanti volti del male.
Nicoletta Castiglioni aveva conseguito un master presso l’FBI e la sua tesi di dottorato riguardava gli omicidi legati al satanismo. La persona giusta per questo caso.
Dal cadavere è stato asportato un organo e sul corpo è stato disegnato un utero, “simbolo femminile di maternità”. Questi particolari, così insoliti e raccapriccianti, rappresentano il tratto narcisistico del killer, ma anche il suo grido d’aiuto.
“L’assassino ci sta urlando in faccia la sua esistenza e la sua rabbia”
I media lo soprannominano “L’epatologo”.
Il nome della vittima è Gianluca Tessaro, originario di Vicenza. Era ospite presso un Bed & Breakfast nelle vicinanze del Vaticano, piuttosto distante dal luogo in cui è stato ritrovato il corpo.
Con questo personaggio, Marinoni introduce due temi. Il primo è la passione per le due ruote:
“Una bestia da sessantamila euro! Era il sogno di Gianluca! Un paio di settimane fa mi ha confidato che forse ne aveva una sottomano… ma c’era da trattare sul prezzo… e poi stava a Roma, avrebbe dovuto scendere col furgone…”
Confida Aldo Vitali, il datore di lavoro della vittima, al commissario.
Inoltre, questa chiacchierata telefonica fa sorridere Efisio. Vitali utilizza il verbo “scendere” per indicare che il ragazzo si era recato nella capitale, certamente più a sud, più sotto rispetto a Vicenza.
“Di Vincenzo rilevò come certi abitanti del nord considerassero l’Italia fatta di scale. Non si va a Roma, si scende a Roma. Napoli doveva stare in cantina. La Sicilia? Una catacomba in diretto collegamento con l’Africa!”
È stata Nadja Russo a trovare il cadavere. La ragazza è una squatter, che sta preparando la tesi del primo livello in Musica elettronica. A lei piace immergersi nella lettura e nel silenzio. Inoltre, ha un dono: è esperta di chiromanzia, forse potrebbe aiutare il commissario a trovare qualche collegamento in quello strano caso.
Cosa può comportare all’organismo l’asportazione del fegato?
L’autore fa analizzare minuziosamente la problematica dal professor Caprara:
“La prima disfunzione riguarda la coagulazione del sangue, in quanto il fegato produce i fattori della coagulazione. La seconda è la modificazione dell’omeostasi… provoca alterazioni dei ritmi sonno-veglia, rallentamento diffuso delle onde cerebrali, tremori, coma e culmina con la morte”
Tutta la parte scientifica del libro è estremamente attendibile e di grande interesse.
Un giallo in cui si intrecciano sapientemente varie tematiche: alchimia, chiaroveggenza, cartomanzia, simbolismo.
Marinoni introduce un argomento che, difficilmente, viene affrontato: il rubberdolling o female masking.
“Una vera e propria cultura underground… in cui gli uomini indossavano una pelle in silicone con fattezze femminili, completa di tutti i principali dettagli anatomici. I rubberdollers, le bambole, non erano solo omosessuali o transgender, ma nella stragrande maggioranza dei casi eterosessuali con una normale vita di coppia che coltivavano la segreta passione per il corpo femminile, al punto da arrivare a ‘indossarlo’”
Quando il caso inizia a farsi intricato, entra in scena Damiano Danti, l’antropologo forense. Osservando la scena del crimine, instaura un dialogo a distanza con il killer. Mano a mano che annota ciò che vede, gli pone delle domande – come se fosse presente e potesse rispondergli – e fa delle supposizioni. La domanda più complessa è: “perché lo fa?”
La soluzione del caso risiede nel saper rispondere a quella domanda.
Il romanzo è strutturato in tre parti. Le vicende si svolgono dal 30 maggio al 9 giugno.
Con una suspense crescente e con uno stile accurato, Marco Marinoni ci presenta le circostanze in cui sono stati trovati i cadaveri e quali sono state le reazioni di chi li ha trovati.
È indispensabile analizzare minuziosamente tutte le scene del crimine per capire il modus operandi dell’offender.
In questo giallo nulla viene lasciato al caso. È una storia che rimanda ad altro, come un riflesso o un doppio: Re bis.
L’autore è riuscito a tenermi in tensione dall’inizio alla fine.
Ringrazio la CE, Mursia Editore, per la gradita copia cartacea.
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐
Mi chiamo Alessia. Sono un’insegnante di matematica e inglese. Vivo in provincia di Pavia. Adoro leggere (soprattutto gialli), fare yoga e cucinare.