
giallo
Diarkos
16 luglio 2019
cartaceo
240

Un manoscritto creduto perduto e misteriosamente ritrovato, due storie legate tra loro. Salai, discepolo indisciplinato di Leonardo, violento e ladro, si trova suo malgrado a investigare insieme al maestro sul misterioso avvelenamento di Bianca Giovanna Sforza, presunta modella della famosa Gioconda. Circondati da situazioni oscure e magiche, la loro avventura si dipana in una Milano del 1496, descritta in modo accurato, con i suoi Sestieri e Contrade e in mezzo ai suoi meravigliosi Navigli.
Leonardo e Salai scopriranno che dietro a tutto vi è lo zampino della Francia, con il preciso intento di spodestare il Moro e di entrare a Milano, cosa che avverrà nel 1499. A causa di ciò, Leonardo sarà costretto a fuggire e, dopo mille peripezie, dovrà rifugiarsi nella stessa Francia con il suo nuovo discepolo, Francesco Melzi. Qui la Gioconda, ovvero il dipinto di Bianca Giovanna Sforza, sarà la chiave di tutti i misteri, al centro dei quali vi sarà l’oscura presenza della strega Arima, che continuerà a tormentare Leonardo fino alla mortale resa dei conti.
“Leonardo non peccava mai di superbia, anzi,ascoltava e cercava di imparare da ognuno,ma sapeva benissimo di essere piu intelligente di tutti quelli che lo circondavano, solo ai nobili concedeva una finta soggezione, ma questo non faceva che ribadire la sua intelligenza“
Trama
Un piccolo baule bombato di forma parallelepipeda viene trovato per caso nella soffitta di una casa, ereditata dai nonni a Vaprio d’Adda, un paesino vicino Milano.
Mosso da curiosità, il protagonista apre il misterioso scrigno e scopre un manoscritto scritto in volgare. Comprendendone il valore, decide di tradurlo… Sarà un lavoro lungo e paziente, ma ciò che trapelerà da quelle parole avrà a che fare con una storia che ha dell’incredibile. Il protagonista sarà niente di meno che Leonardo da Vinci.
Tra le pagine dell’antico documento, Leonardo si troverà coinvolto in un mistero: dovrà indagare su chi vuole avvelenare la piccola Bianca Giovanna Sforza.
Il maestro, aiutato dal suo fedele, ma indisciplinato, discepolo, Salai, indagheranno in una Milano del 1496, per capire chi vuole il male della piccola Bianca. Giochi di potere politici, misteri legati alle arti magiche faranno da contorno all’avventura.
“Leonardo,che fate?”chiese subito il duca chiamandolo per nome “Non mangiate?”
“Eccellenza,ho visto qualcosa in un momento d’estro e devo catturarlo”, replicò, iniziando a tratteggiare i contorni di una donna;mi accorsi che stava ammirando Bianca che era seduta di profilo accanto a lui.
“Che dipingete?” chiese curioso il duca.
“La Gioconda ragazza” replicò Leonardo indicando o sguardo di Bianca.
Commento personale
Un sapiente mix di ingredienti perfettamente mescolati tra di loro danno vita ad un’avventura, raccontata attraverso un manoscritto.
Il protagonista è il grande Leonardo da Vinci, che veste i panni di un investigatore, chiamato a risolvere il presunto avvelenamento di Bianca Giovanna Sforza. L’indagine di Leonardo è raccontata in due parti: nella prima abbiamo il giovane indisciplinato; nella seconda parte subentra Francesco Melzi.
La lettura si presenta scorrevole: ti prende dall’inizio alla fine, in un susseguirsi di intrighi politici. Non poteva certo mancare anche una nota di suspense, soprattutto in riferimento alla strega Arima, che darà un bel filo da torcere al Maestro, in una battaglia che avrà fine solo al termine della lettura.
Ovviamente non starò qui a svelarvi la conclusione.
Leonardo e la morte della Gioconda è un omaggio a Leonardo, alla sua genialità e astuzia. Se vi ha sempre incuriosito la Gioconda, lo amerete ancora di più, il tutto all’insegna della magia e del mistero.
L’autore
G.P.Rossi lavora nelle telecomunicazioni, è giornalista pubblicista e scrive su “Corcom”, quotidiano on line che si occupa di economia digitale.
Appassionato di scrittura, ha pubblicato “Sherlock Holmes. La vestaglia della Contessa di Castigione”, “Sherlock Holmes e la sindrome di Abraham de Moivre”, “Sherlock Holmes e il mistero di Eilean Mòr”.
Ciao a tutti sono Caterina da Mirandola,ho 41 ,un figlio di 20 anni.
Amo gli animali,infatti ho 4gatti adoro leggere ……Secondo me in un tempo lontano ero un piccolo topino di biblioteca.