
Le indagini del tenente Roversi #9
Giallo
Newton Compton Editori
4 giugno 2024
cartaceo, ebook
404

Febbraio 1963.
Un giornalista torinese, Francesco Gallo, viene trovato privo di vita alle pendici di Monte Forte, nella Nurra. Le indagini condotte dal tenente Roversi sembrano indicare che il movente sia legato a un reportage che il giornalista stava conducendo nella zona e abbia a che fare con le tensioni per la crisi mineraria in atto in tutta l’isola.
A capo dell’inchiesta subentra il Nucleo Investigativo Regionale di Cagliari, mentre il tenente, estromesso dal caso, chiede e ottiene di occuparsi di un’indagine in apparenza secondaria: la misteriosa sparizione di un pittore dilettante, Carmine Fusco, ex galeotto stabilitosi dopo la scarcerazione in un vecchio cuile abbandonato della Nurra, a cui anche il giornalista aveva dedicato un’attenzione crescente prima di essere ucciso.
Convinto dell’esistenza di un legame fra i due casi, Roversi, contro il parere dei suoi superiori e muovendosi al limite di regolamenti e ordini ricevuti, dovrà fare ricorso a tutta la sua astuzia per costringere alla fine l’assassino a uscire allo scoperto e indurlo a confessare.
“L’enigma della Nurra” di Gavino Zucca, edito Newton Compton Editori, inizia con il maestrale, che sferza i luoghi dove si svolgono le indagini della nona avventura del Tenente Roversi.
E questo libro è una ventata di freschezza in questa strana estate, che alterna giorni di caldo afoso a giorni freddi e piovosi (almeno dalle mie parti).
“Giorni di maestrale, un vento che plasma la natura e gli animi degli uomini”
Questa volta, il nostro Tenente si troverà ad indagare sulla misteriosa morte di un giornalista di Torino, Francesco Gallo.
I personaggi si moltiplicano. Infatti, accanto ai soliti amici e colleghi del Roversi, incontriamo nuovi “attori”, che danno origine ad un complicato intreccio.
Il nostro Carabiniere, che spesso agisce al limite del regolamento, rischia di pestare i piedi a facoltose e importante figure. Per evitare che ciò accada, il Maggiore decide di rimuovere il nostro Tenente dalle indagini.
Ma la fortuna aiuta gli audaci e, pur trovandosi davanti a una porta chiusa (il caso Gallo), Roversi riesce a “entrare” nelle indagini attraverso “una finestra”.
Infatti, la scomparsa di un pittore, tale Carmine Fusco, un ex galeotto, stabilitosi dopo la scarcerazione in un vecchio casale abbandonato della Nurra, è, secondo in nostro, collegata all’omicidio Gallo.
Oltre alle indagini sui due casi che, come accennavo prima, secondo il Roversi sono sicuramente collegati, nella narrazione si intersecano storie secondarie relative ad alcuni personaggi o addirittura realmente accadute come quella degli esuli giuliani emigrati in Sardegna.
“A dire il vero, pure da noi non è che tiri una bell’aria, con quello che sta succedendo. Però, che ci vuol fare? Per citare un altro vecchio saggio: «Se c’è rimedio, perché preoccuparsi? E se non c’è rimedio, perché preoccuparsi?»” – L’enigma della Nurra
Lo stile è dettagliato, ricco di descrizioni e molto scorrevole.
Non mancano, come sempre, espressioni in dialetto bolognese, sardo e napoletano che danno un tocco di colore al racconto.
Gavino Zucca ha saputo sapientemente integrare nel racconto, attraverso approfondimenti sul clima politico e sociale, gli accadimenti storici relativi agli scioperi dei minatori e le loro richieste di condizioni economiche e di vita migliori.
Mi sono molto affezionata a questa serie e, ogni volta, non vedo l’ora di leggere cosa combinerà il nostro Tenente.
Ogni volume è auto-conclusivo ma per “gustare” appieno la bravura dello scrittore vi consiglio di leggere tutta la serie.
«Cazzu diàuru!», esclamò Frau, che non riuscì a trattenersi dal dare una sonora pacca sulla spalla del giovane ufficiale. «Questa volta ci ha proprio fregati tutti, tenente».
4 stelle ⭐⭐⭐⭐☆

I molteplici impegni famigliari (ho due figli stupendi oltre ad un marito e a un cane) mi hanno sottratto per un lungo periodo ad una delle mie più grandi passioni: la lettura (oltre alla pallacanestro -amore questo condiviso con mio marito, allenatore, e mio figlio, arbitro, che ci ha portato a creare una nostra società dove ricopro il ruolo di presidente). Ora complice un infortunio che mi costringe a diradare i miei impegni fuori casa (non posso guidare) sono “finalmente” riuscita a riprendere un libro in mano! Il fato, insieme ad un post di Kiky (co-fondatrice de “La bottega dei libri” che conosco da oltre 20 anni) pubblicato su Facebook han fatto sì che nascesse la mia collaborazione con “La bottega”, collaborazione che quotidianamente mi riempie di soddisfazione.