Horror
Elison Publishing
17 febbraio 2021
e-book e cartaceo
98
Clara è un'adolescente insicura con un dono particolare: visioni e apparizioni che iniziano con una sorta di raptus e che le indicano ciò che dovrà accadere. Maltrattata sin da piccola dalla propria famiglia, cresce con la consapevolezza che la sua casa è un luogo dell’orrore in cui non ci sono limiti alla crudeltà. Violentata dal padre e costretta a prostituirsi prima per divertimento, poi per necessità economica, ignorata dalla madre che subisce le azioni del marito, e derisa dai fratelli. Un giorno viene venduta a Don Calogero, il potente boss che gestisce gli affari della città. Un affare che permette al padre di ripagare i propri debiti. Ma Clara non ci sta. Decide di fuggire da una madre disinteressata, una padre depravato e da fratelli criminali. Si trasferisce a Milano con la sua migliore amica per intraprendere una carriera nel mondo della moda. Riesce a fuggire dalle grinfie di Don Calogero, e sente di avere finalmente davanti a sé una nuova opportunità di vita. Clara, pur convivendo con ombre di un passato difficile, diventa una donna d’affari conquistandosi sicurezza e stima. Ma dalle ombre del passato è impossibile fuggire. Alle volte ritornano con un conto salato.
Le ombre del passato di Stefania Milano è un libro dalle tinte scure che ho fatto fatica a valutare. Mi ha lasciato dentro una sorta di inquietudine che ancora oggi si fa sentire. Tuttavia, questo potrebbe essere un punto a suo favore visto che stiamo parlando di un horror.
“Terrorizzata e senza forze, Clara si lasciò cadere sul pavimento… Il passato era il suo presente, lo era sempre stato… Cosa doveva fare? Sarebbe dovuta scappare di nuovo? … Oppure doveva affrontare quell’ombra che adesso era così vicino a lei da sentirne quasi l’odore?”
Ultimamente non prediligo particolarmente questo genere di libri, a voi piacciono? Quando penso agli horror nella mia mente scorrono nomi come Lovecraft, Stevenson, Stephen King, Bram Stoker, Edgar Allan Poe anche Mary Shelley. Non dico che Le ombre del passato debba rivaleggiare con mostri di tale portata, anche se auguro a Stefania Milano di arrivare ad essere paragonata a loro, un giorno. Però avrei voluto ritrovare un po’ delle sensazioni che mi hanno regalato quei classici tra le pagine che leggevo. Mi aspettavo scene che mi tenessero col fiato sospeso prima di arrivare al culmine. Non ci sono state, e questo ha appiattito il romanzo.
Ma, prima di farvi capire il perché di questa mia premessa, passiamo a dare un’occhiata molto veloce alla trama.
La protagonista del libro si chiama Clara. Ha 40 anni e finalmente anche una vita degna di essere vissuta. Il suo lavoro le ha regalato successo, stabilità economica e un palazzo quasi tutto suo nella ridente Bologna. Insomma, Clara ha tutto ciò che i soldi possono dare, ma non è felice. Nonostante sia riuscita a scappare da un’esistenza difficile e violenta, il suo passato la osserva sempre da dietro la porta. E con esso quelle voci che sembrano gestire la sua anima, trasformandola in ciò che non vuole essere.
Clara protagonista de Le ombre del passato
“Clara… era riuscita a scalare la piramide del successo, ma da lassù non provava più emozioni come se queste le fossero state precluse da un’esistenza… priva di colori ed amore. I soli colori che le tenevano compagnia erano quelli del trucco… Ma nessun trucco sarebbe bastato per nascondere ciò che esprimevano i suoi occhi: paura e dolore.”
Una sera come tante, mentre rientra dal suo ufficio dopo un’intensa giornata lavorativa, si rende conto che sta accadendo qualcosa di strano. Trova ad accoglierla nell’atrio del suo lussuoso palazzo una nuova portinaia. Clara non ha mai visto quella donna. Per questo le vengono i brividi quando si rende conto che la sconosciuta non solo sa benissimo chi ha davanti, ma le parla anche come se conoscesse tutti i suoi segreti. A complicare il quadro e aumentare la sua ansia ecco palesarsi una delle tante visioni che la tormentano. La ragazza, distrutta, raggiunge la sua stanza e si ferma a pensare. I fantasmi del suo passato stanno riprendendo consistenza. Che farà ora?
Dentro il libro
Dal punto di vista grammaticale e lessicale, Le ombre del passato è un romanzo ben curato. Non ci sono refusi né problemi legati alla punteggiatura. Le frasi sono ben formulate, il linguaggio semplice, alla portata di tutti. Il terrore c’è, lo definirei più disgusto, in realtà. Mi infastidisce parecchio il modo in cui la protagonista viene trattata. Ormai credo che abbiate imparato a conoscermi: non sopporto le ingiustizie perpetuate soprattutto nei confronti dei più deboli, neanche quando vengono solo immaginate. Se l’intento di Stefania Milano era anche quello di scuotere le coscienze, devo farle i complimenti
La scena con cui si apre mette un po’ i brividi. Questo ci sta, anzi, è un buon escamotage per regalare al lettore la curiosità del dopo. I problemi sorgono quando Clara comincia a rinvangare il suo passato. La spirale di violenza in cui chi legge si trova incastrato, dà vita a tutta una serie di emozioni pressanti che rendono pesante tutto l’insieme. È tipico degli horror moderni? Ditemelo voi.
In Le ombre del passato le azioni si susseguono troppo velocemente, lasciando poco spazio alle descrizioni. Il lettore si abitua a passare di violenza in violenza, senza aspettarsi altro. Manca la suspense che, a parer mio, è ciò che più coinvolge chi scorre le pagine.
I personaggi che l’autrice mette in gioco sono troppi, tutti negativi o ambigui. Anche quelli come Roberta, l’unica amica della protagonista, che inizialmente sembrano portare un po’ di luce in questo vortice buio, man mano che si va avanti si scuriscono, lasciando tanti punti interrogativi irrisolti.
Tirando le somme, direi che Le ombre del passato è un romanzo che manca un po’ di respiro. Penso che l’autrice abbia la stoffa per emergere, ma che debba ancora lavorare sulle dinamiche e sulla caratterizzazione dei personaggi.
Arriverò a dare 3 stelle a questo romanzo soprattutto per incoraggiare Stefania Milano a scrivere ancora. La fantasia non le manca, deve solo capire come renderla più accattivante. Spero di leggere presto qualcos’altro di suo, anche il seguito di questo libro, perché no! E magari di poter scrivere un’altra recensione, a 5 stelle stavolta, per elogiare il valore che, sono sicura, deve ancora mettere in mostra. In bocca al lupo!
Sahira
Sono emozione e di essa mi nutro
trovando scialbo ciò che non colora,
Sono emozione che con la penna divora
il bianco candido di un libro vissuto…