
romanzo contemporaneo
NN editore
13 febbraio 2017
ebook, cartaceo
147

È nella cittadina di Holt, Colorado, che un giorno Addie Moore rende una visita inaspettata al vicino di casa, Louis Waters. I due sono entrambi in là con gli anni, vedovi, e le loro giornate si sono svuotate di incombenze e occasioni. La proposta di Addie è scandalosa e diretta: vuoi passare le notti da me?Inizia così una storia di intimità, amicizia e amore, fatta di racconti sussurrati alla luce delle stelle e piccoli gesti di premura. Ma la comunità di Holt non accetta la relazione di Addie e Louis, che considera inspiegabile, ribelle e spregiudicata. E i due protagonisti si trovano a dover scegliere tra la propria libertà e il rimpianto.
Dopo la Trilogia della Pianura, Le nostre anime di notte è il sigillo perfetto all’opera di Kent Haruf, uno dei più grandi interpreti della letteratura americana contemporanea.
Prima di iniziare la recensione del romanzo di Kent Haruf vi chiedo:
Siete già stati nella contea di Holt, in Colorado?
Se la risposta è sì, sono sicura che non vedete l’ora di tornarci. Se, invece, non avete ancora fatto un viaggio in questa cittadina, allora è arrivato il momento di intraprenderlo e “Le nostre anime di notte” è la storia perfetta per addentrarsi tra le stradine di Holt e i suoi abitanti.
Questo romanzo è l’addio di Kent Haruf ai suoi lettori, l’ultima perla di struggente e immane bellezza. Si torna a Holt, paese immaginario ma che è entrato nel cuore dei suoi tanti lettori, un luogo che ci ha donato e che ha dipinto con il suo stile inconfondibile. Una prosa intima, scarna, essenziale ma al contempo capace di trafiggere il cuore. È Addie Moore a dare il via alla storia. È suo il coraggio che la fa bussare alla porta del vicino Louis Waters, a chiedergli di passare le notti con lei, violando le regole non scritte della società, mettendosi in gioco, rischiando, chiedendo, prendendo e donando.
“E poi ci fu il giorno in cui Addie Moore fece visita a Louis Waters. Era una sera di maggio, appena prima che facesse buio.”
Addie e Louis sono entrambi vedovi, vivono l’uno accanto all’altro da anni ma, non sono mai stati amici o in confidenza. Addie ha settant’anni, è ancora una bella donna dai corti capelli bianchi. Louis è un insegnante in pensione. I figli sono lontani e la solitudine si fa sentire, soprattutto di notte. E, a luci spente, a dividersi quel letto con un iniziale imbarazzo, imparano a conoscersi, a raccontarsi frammenti di vita, aprendosi a poco a poco, notte dopo notte.
“ Adoro questa cosa. È meglio di quel che speravo. È una specie di mistero. Mi piace per il senso di amicizia. Mi piace il tempo che passiamo insieme. Starcene qui al buio di notte. Parlare. Sentirti respirare accanto a me se mi sveglio.”
Le loro interazioni, così insicure all’inizio, titubanti, mi hanno fatto una tenerezza infinita. Così come il sentimento che, man mano affiora, mi ha dato un senso di conforto e dolcezza. Le loro vite sono state costellate da grandi dolori, alcuni insuperabili, che hanno lasciato profonde cicatrici sui loro cuori. Il piccolo paese, nel frattempo, osserva, non certo con discrezione e distacco, lo sviluppo del loro legame. Tra chiacchiere e occhiate insistenti, disapprovazione ma anche ammirazione per quel coraggio, Abbie e Louis imparano a conoscersi e la compagnia e il conforto reciproco aprono le porte su una nuova stagione della vita in cui, forse, c’è ancora spazio per nuovi sentimenti, nuove scoperte, nuovi e autentici sorrisi che hanno il sapore di una piccola e preziosa speranza.
“Erano sdraiati uno accanto all’altra e ascoltavano la pioggia. E così, la vita non è andata bene per nessuno dei due, quantomeno non come ce la aspettavamo, disse Louis. Anche se adesso, in questo momento, mi sta piacendo molto.”
Le emozioni raccontate da Kent Haruf
La scrittura di Kent Haruf si avvale di un linguaggio semplice e incisivo, una scrittura priva di artefici o esercizi stilistici, ma pura ed essenziale. I dialoghi non sono virgolettati, ma inclusi nel narrato, una particolarità del suo stile che, una volta entrati nella storia si assimila facilmente e, anzi mi ha reso ancora più partecipe di quel narrare così colloquiale. La narrazione è permeata da un senso di urgenza: quello di Addie che vuole vivere ”prima che sia troppo tardi” e quello dell’autore, malato, che si dedica alla sua ultima opera infondendole tutte le emozioni che gli vibrano dentro, in una lotta contro il tempo per portarla a compimento.
Haruf racconta le emozioni in maniera semplice e diretta ma urlano una tale intensità, anche se sono sussurrate e mai imposte. Sono le azioni dei suoi personaggi a sottolinearle, più spesso delle parole. Ho amato la storia, il coraggio incredibile di Addie, una donna che mi è entrata nel cuore all’istante, Louis invece si è fatto spazio a poco a poco per poi conquistarmi con la bellezza dei suoi gesti. Una storia dolcissima, brilla di un’intensissima luce perché fa intravedere la speranza. Nessuna fiaba, o realtà artefatta, ma è la vita che scorre in queste pagine come un fiume in piena carico di poetica bellezza. Haruf è così, si arpiona al tuo cuore e ci mette radici e, allora torniamo a Holt ogni volta che sentiamo il bisogno di un posto speciale.
“Amo questo mondo fisico. Amo questa vita insieme a te. E il vento e la campagna. Il cortile, la ghiaia sul vialetto. L’erba. Le notti fresche. Stare a letto al buio a parlare con te.”
Questa nuova edizione di “ Le nostre anime di notte” contiene una bellissima prefazione di Lella Costa, un’intervista all’autore e
un racconto inedito. Una vera perla.
C’è un autore che vi ha conquistato tanto da amare ogni suo romanzo?
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐

Salve, sono Giusy e sono un’appassionata lettrice da quando ero una bambina. Mi piace leggere praticamente di tutto, dai classici, ai romanzi d’amore, ma amo soprattutto la narrativa contemporanea. Adoro i manga giapponesi e scrivo racconti.