Saggio scientifico
Codice Edizioni
8 settembre 2021
cartaceo, ebook
263
Quanto dura un giorno su Saturno? Chi ha inventato i fusi orari? Che cos'è un anno di Brahma? In quale epoca geologica viviamo? E perché nel 1867 in Alaska ci furono due venerdì consecutivi?
Per misurare il tempo l'umanità scandisce la propria storia in ere, millenni e secoli, e siamo abituati a pianificare le nostre vite sullo scorrere di mesi e anni, di ore e minuti. Ma come e perché sono nate queste unità di misura? Se lo è chiesto Paolo Gangemi, matematico e giornalista scientifico votato alla divulgazione creativa.
Ogni capitolo del libro è dedicato a una di esse, e racconta le circostanze che hanno portato alla sua nascita, i risvolti scientifici e gli sviluppi storici. E molte, moltissime curiosità. Emerge una panoramica ampia e documentata sulle difficoltà e i compromessi, a volte piuttosto bizzarri, che studiosi e legislatori hanno dovuto affrontare per stabilire regole e convenzioni per misurare lo scorrere del tempo. Non un volume di divulgazione sul concetto di tempo, quindi, ma tante storie da scoprire.
Un libro ricco di informazioni, ma soprattutto scorrevole e divertente da leggere, in grado di soddisfare il lettore con uno specifico interesse scientifico e chi voglia semplicemente seguire percorsi insoliti e curiosi gustando il piacere della lettura.
“La maggior parte delle misure del tempo non sono altro che tentativi di ingabbiare i cicli astronomici all’interno di cornici numeriche adatte agli usi dell’umanità”
“Le misure del tempo” di Paolo Cangemi
Gli umanisti ne hanno dato una propria interpretazione, gli scienziati ne hanno ricercato l’origine e il significato fisico.
Il tempo è da sempre oggetto delle riflessioni umane e sono tanti i libri che trattano questo tema.
Paolo Gangemi, nel suo saggio edito per Codice Edizioni, ne parla da un punto di vista diverso e originale: racconta come si misura il tempo.
Indicativamente sappiamo tutti cosa sono i secondi, i giorni, i mesi, gli anni, i secoli, le ere. Ma siamo davvero sicuri di conoscere le esatte definizioni di queste unità di misura del tempo? Cos’è esattamente un secondo? Qual è la definizione di mese? Che differenza c’è tra l’anno siderale e l’anno tropico?
I giorni hanno tutti la stessa durata? E gli anni?
Come mai ci sono sette giorni in una settimana?
“Le misure del tempo” risponde a queste e a moltissime altre domande. Il libro è suddiviso in otto capitoli, ciascuno dedicato a una specifica unità di misura, dalla più grande (l’eone) alla più piccola (il secondo). La narrazione è organica e i concetti sono spesso collegati da un unico filo conduttore; la suddivisione di ogni capitolo in brevi paragrafi agevola inoltre la lettura.
All’interno di questo libro c’è sicuramente molta scienza: matematica, astronomia, fisica, informatica. Se alcune unità di misura derivano dall’osservazione del Sole e della Luna, altre sono nate arbitrariamente e sono legate ai sistemi matematici delle civiltà che le hanno stabilite. Sarebbe impossibile parlare delle misure del tempo senza prima passare per alcuni concetti basilari dell’astronomia, ma non c’è da temere perché le spiegazioni sono brevi, concise e supportate da schemi e illustrazioni che ne facilitano la comprensione.
Ma l’ingrediente principale di questo saggio è rappresentato dalle storie: storie di scienziati, filosofi, imperatori, persino garibaldini. Storie di antiche civiltà avvolte dal mistero, di musicisti, astronauti, storie di tutti noi, esseri umani in viaggio su un sassolino vagante per l’universo, alle prese con la necessità di ingabbiare il tempo entro i confini di strutture fisse e universali. Questo non solo nel mondo fisico, ma anche in quello digitale. Un compito difficile, che ogni tanto ci mette alla prova, come nel caso del millennium bug.
A volte si è finanche costretti ad aggiungere un secondo intercalare al tempo coordinato universale (UCT), per far sì che sia allineato con il tempo universale (UT1). A proposito, sapete come mai si usa la sigla UCT, nonostante in inglese si dica Coordinated Universal Time? La risposta a questa domanda è solo una delle tante curiosità racchiuse all’interno del libro.
Ciò che contraddistingue il saggio di Gangemi, infatti, a parte l’originalità della prospettiva da cui viene esaminato il tempo, è proprio la generosa mole di curiosità raccontate. Ce ne sono tantissime, relative ai più disparati ambiti: dalla storia alla filosofia, dalla linguistica alla letteratura.
Alcune strappano un sorriso, come nel caso dei neologismi pensati per definire l’epoca in cui viviamo, come il Coca-colocene o l’Hellocene (traducibile in italiano come “Infernocene”).
Altre stuzzicano invece la nostra vena romantica; per esempio sapevate che tra i nativi americani, ancora in tempi recenti, era usuale misurare l’età di una persona in “lune”?
“Misurare il tempo è un’attività umana” – Le misure del tempo, Paolo Gangemi
In questo mare di curiosità c’è anche spazio per profonde riflessioni, soprattutto sul nostro ruolo di abitanti della Terra.
Se la vita è riuscita a fiorire su questo piccolo pallino blu è merito di tanti piccoli meccanismi che sono andati a incastrarsi l’uno con l’altro.
Un elemento cruciale è rappresentato, per esempio, dalla particolare inclinazione dell’asse terrestre, che permette il susseguirsi delle stagioni. Lo scioglimento dei ghiacciai, dovuto ai cambiamenti climatici, è potenzialmente in grado di variare questa inclinazione, portando a una serie di drammatiche conseguenze.
Siamo qui solo di passaggio, ma è nostro compito preservare le condizioni di abitabilità del pianeta per le generazioni che verranno.
Dalle pagine di questo saggio traspare tutta la vivacità intellettuale dell’autore, che coinvolge e appassiona inevitabilmente il lettore, sia questi digiuno o meno dei temi trattati.
Gangemi combina ecletticamente nozioni appartenenti a sfere diverse della conoscenza, perciò la lettura risulta piacevole per entrambe le tipologie di pubblico, sia quello con un’inclinazione maggiormente scientifica, sia quello con un’inclinazione umanistica.
“Quando comincia il tempo, e dove finisce lo spazio?”
Recita così un verso della famosa poesia di Peter Handke con cui inizia il film Il cielo sopra Berlino.
Probabilmente sono domande a cui non troveremo mai una risposta certa. La scienza d’altronde, come ricorda lo stesso autore, non ha tutte le risposte; non può aiutarci a stabilire con precisione cos’è il tempo. Però -per citare le sue stesse parole- “Può aiutarci a definire e maneggiare le sue unità“.
Vi ho incuriositi almeno un po’?
Buona lettura a chi vorrà cimentarsi con questo libro entusiasmante!
Arianna
L’autore
Paolo Gangemi, dopo gli studi classici e un dottorato di ricerca in matematica, si è dedicato al giornalismo scientifico e alla divulgazione creativa. Il suo primo libro è Insalate di matematica2 (Sironi, 2007). Fra i suoi maggiori successi, Piccolo libro delle curiosità sul mondo (Sironi, 2012), Piccolo libro delle curiosità sulla scienza (Sironi, 2016) e Storie di amore e scienza (Scienza Express, 2020).
Ciao Carla, innanzi tutto grazie per aver letto la recensione e per la tua domanda!
Purtroppo devo risponderti di no, nonostante il taglio divulgativo, il libro è destinato ad un pubblico adulto. Necessita di conoscenze di base di natura matematica, astronomica, ma anche storica e sociale che un bambino – seppur maturo e riflessivo – è difficile possieda a quell’età. Magari per stimolare la sua curiosità e la sua inclinazione alle riflessioni, un adulto vicino al bambino potrebbe trasmettergli gli aspetti più interessanti e comprensibili del saggio, chiaramente semplificando di molto i concetti. Ma non lo trovo adatto per una lettura in autonomia. Risulterebbe davvero complesso per un bambino di 8 anni.
Arianna
È adatto ad un bambino di otto anni maturo e riflessivo?