narrativa
Felix Krull Editore
5 novembre 2018
cartaceo
288
Quello che vedete è un libro che mai avrebbe potuto essere scritto da un cane. Perché il fedele amico dell'uomo (o della donna) saprà forse proteggere la casa, fiutare le tracce di una volpe oppure riportare un bastone gettato lontano - ma, proprio per questa sua attitudine a obbedire ed eseguire, gli vengono a mancare quell'indipendenza e quell'autosufficienza, ma sì anche quella sovranità, che rendono possibile l'atto creativo.
Noi gatti, invece, oltre ad affezionarci a un essere umano al punto di gioire e soffrire intensamente con lui, sappiamo anche come mantenere la freddezza e la distanza che ci vogliono per dare forma alla materia. Questo è anche il parere di mia madre, la scrittrice San Guedoro, che non a caso compare spesso nelle mie memorie..."
“Ho deciso anche che queste memorie le scriverò come se le raccontassi davvero a un amico, standomene magari aggomitolata di fronte a lui su una panca, all’ombra di un pergolato di vite, in un lungo pomeriggio d’estate, o accanto al fuoco del camino, nel corso di numerose veglie invernali”
Delizioso romanzo in cui la gatta protagonista racconta la storia sua e dei suoi umani. Perché chiunque abbia un gatto è consapevole che siamo noi ad essere loro e non viceversa.
Ho apprezzato tantissimo come l’autrice abbia saputo far emergere, dalle pagine, l’anima felina, che sicuramente in parte possiede anche lei, quasi che la gatta protagonista sia un suo alter ego.
Con un certo distacco, il gatto osserva il mondo, lo attraversa con leggerezza, ne fa parte, ma rimane comunque indipendente.
Non disdegna le coccole, ma, quando è il caso, sa tirar fuori anche gli artigli.
Ho riconosciuto in queste pagine tutte le caratteristiche che mi fanno amare questo affascinante felino.
“Noi gatti abbiamo, è mia convinzione, molto più
savoir-faire degli esseri umani”
Attraverso i suoi occhi, il lettore apprende quanto ha dovuto combattere l’autrice per realizzare la sua passione per la letteratura e vedere finalmente pubblicata la sua prima opera letteraria (incitazione a delinquere).
Le vicende sono narrate con spirito e strappano più di un sorriso; ma, a voler ben riflettere, mi rattrista un poco che un’autrice così talentuosa abbia avuto difficoltà per farsi conoscere nel nostro Paese.
Questo è il secondo libro che ho il piacere di leggere della San Guedoro e confermo che ha uno stile narrativo veramente particolare e piacevole.
Le storie sono sempre narrate con una freschezza e leggerezza non comuni; a tratti con un’ironia sottile.
Si sorride spesso ma non mancano i momenti di commozione.
Ma quello che più vi farà innamorare sono le descrizioni. Con uno stile elegante e pulito, la San Guedoro, quando descrive, sembra quasi stia dipingendo; e vedrete davanti a voi la scena, così come è nelle intenzioni dell’autrice mostrarla.
“Nelle ore del meriggio, quando i grilli cantavano un po’ troppo, era una delizia camminare sotto quel fogliame scuro, aspirare l’odore secco e forte della terra e poi spaparacchiarmi sotto alcuni di quegli stupendi ombrelli cinesi, con le mosche e le api che ronzavano al di sopra, attirate dal nettare e dal polline”.
Leggi e ti sembra di sentire il canto dei grilli, l’odore della terra e il ronzare delle mosche; o, come nel passo che segue, di avvertire il suono dell’acqua:
“Le linee curve e fantasiose delle vasche, i muschi e le piante acquatiche che frastagliavano i loro bordi, insieme alle tumultuose movenze delle acque che, riempiendole, traboccavano ai lati in cascatelle di velo…”
Meritatamente proposto alla candidatura per il Premio Strega 2019 da Pietro Gibellini che scrive, a riguardo, “Il tutto narrato con grande garbo e con quella coloritura profondamente femminile che accomuna fin dalle prime pagine l’autrice narrata e l’autrice narrante”,
Leggere un libro della San Guedoro è come ascoltare una bella sinfonia.
E voi vi siete mai chiesti cosa passa per la testa del vostro animale domestico?
Sono di Palermo, classe ’73. Sono molto introspettiva e sensibile. Amo leggere da sempre perché con un bel libro non mi annoio mai. Prediligo quelle storie che coinvolgono, con personaggi che rimangono scolpiti nella memoria. Mi piace leggere sia autori italiani che stranieri, sia affermati che emergenti e nuove proposte. I generi che preferisco sono la narrativa, lo storico e il thriller ma anche libri sulla spiritualità.
Dopo questa bella recensione piena di simpatia ed empatia, potrebbe recensire anche “Incitazione a delinquere”, il famoso giallo letterario le cui vicende mi portarono ad espatriare!
Un caloroso ringraziamento,
Lodovica San Guedoro