giallo
PAV Edizioni
maggio 2024
cartaceo, ebook
144
Il giorno successivo a un concerto di musica classica e tradizionale, che si è tenuto in una delle cornici più suggestive di Napoli, la città si risveglia sgomenta.
La giovane soprano Partenope sembra scomparsa nel nulla.
Tra ricerche affannose, strumenti musicali preziosi e le vie della città, il commissario Antonio Musella è al lavoro per scoprire l’accaduto.
Napoli con tutta la sua storia, la sua arte e le sue peculiarità fa da sfondo a questo romanzo dalla trama “purtroppo” attuale.
“Fissando le onde che si disperdevano sulla riva, le parole della nonna risuonarono nel suo cuore, Partenope, figlia del mare, la tua storia è incisa nelle pieghe delle onde, e arrivarono nella sua mente come un enigma da risolvere”
“Le melodie del golfo” di Anna Calì è un giallo raffinato, una dichiarazione d’amore a una città che si ama, nonostante le sue contraddizioni, un elogio alla musica e all’arte, senza le quali la vita non avrebbe sapore. Il prologo di questa storia mi ha letteralmente tolto il fiato. Ho percepito tutto l’orgoglio, la storia, il fascino e la forza di una città, Napoli, che splende, brilla, si veste a festa per celare le ferite, sorride e canta per sopraffare le lacrime.
“Una città di contrasti, dove la luce e l’oscurità danzano una danza perpetua. Le tue strade portano le cicatrici del tempo, ma la tua anima e indelebile. È qui che l’arte e la bellezza trovano un rifugio, una casa, e devono essere custodite come il più prezioso dei gioielli”
Napoli ci parla, si racconta attraverso la voce di Anna, che ce ne regala i segreti, che fa scorrere attraverso una colata d’inchiostro, tutto il suo amore per la città, tutto l’orgoglio e il dolore che si contraddicono a vicenda, ma che sono un tutt’uno dell’essere napoletani.
La prosa è ricercata e semplice allo stesso tempo (contraddizioni, ricordate?), una lirica sensuale e affascinante, intrigante, quasi sussurrata, un racconto da ascoltare facendosi avvolgere dalle atmosfere, dalle musiche e dai colori di questa incredibile città. Uno spartito a più voci e a più strumenti quello di “Le melodie del golfo” con al centro un soprano dal talento immenso, Partenope, che è voce unica, meravigliosa e incantatrice e intorno a cui gravitano amori, pericoli, sogni e misteri.
“… Il cuore di Partenope apparteneva a questa città antica e vibrante, con tutte le sue contraddizioni. Lei amava Napoli con una passione incommensurabile, e ogni stradina dei Quartieri Spagnoli, ogni melodia suonata nei vicoli, era parte integrante della sua anima…”
Altro protagonista fondamentale del romanzo è il commissario Antonio Musella, un uomo tutto d’un pezzo, che vive per la giustizia e per la sua città. Se Partenope è luce e talento, che accoglie intorno a sé e alla sua voce estimatori e amore, Musella è un paladino del bene. Ci appare simile a un Avengers, un baluardo a difesa dei più deboli, un eroe senza superpoteri ma sorretto solo dall’onestà e dal cuore.
“Il senso di giustizia di Musella, intatto come una fiamma che arde al buio, lo spingeva a cercare la verità anche quando questa era sepolta sotto strati di menzogne. La sua dedizione alla legge era un faro, una guida attraverso le ombre che si annidavano nei vicoli e nelle anime tormentate della città”
Arte, musica e mistero si fondono con i passi che ci portano alla scoperta di Napoli, dei suoi vicoli, dei tesori di inestimabile valore che si nascondono in ogni angolo, chiesa, sotterraneo, delle sue mille e mille bellezze.
I personaggi di “Le melodie del golfo” sono ben caratterizzati. L’excursus nelle menti di ciascuno di loro è sfaccettato, fatto da chiaroscuri, che ci portano a dubitare di ognuno, a cercare di scoprire chi nasconde il segreto che ci porterà a dipanare il mistero della sparizione di Partenope. Perché di mistero si tratta, un giallo in piena regola, con tanto di sospetti e sospettati, indizi, dubbi e interrogatori che lasciano il lettore con il fiato sospeso fino alla fine.
Il capitolo finale è una partitura musicale a sé stante, l’autrice mi ha incantato con quelle parole che sembrano sgorgare da un cuore ferito e innamorato. Napoli non è la narrazione di sole e babà in questa storia. La vediamo oscura, con tante scene che si svolgono al crepuscolo, al freddo e, così, risalta maggiormente la luce e il calore di Partenope, che brilla di talento e purezza.
A brillare è anche la luce di un’autrice che si affaccia alla narrativa non sottovoce né in punta di piedi, ma lo fa con stile e talento, inventiva e quell’eleganza raffinata che è diventata così rara e ancora più preziosa.
Ho amato anche la rappresentazione dei simboli della Napoli bella per davvero, quella dei suoi eroi, come chi guidava una Mehari o chi ne cantava col cuore le sue meraviglie. Giancarlo Siani, Pino Daniele, le voci e le parole belle di questa amatissima città li percepiamo vividamente e li ricordiamo con un imperituro affetto. Guardatela con amore Napoli, vivetela e trattatela con amore.
“Avanza con grazia sul sagrato della chiesa, la luce soffusa le ammorbidisce il viso e rivela una miscela di emozioni: la tensione, la determinazione e, soprattutto, l’amore per la musica e la sua Napoli”
Vi piacciono i gialli italiani ambientati nelle nostre città?
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐
Salve, sono Giusy e sono un’appassionata lettrice da quando ero una bambina. Mi piace leggere praticamente di tutto, dai classici, ai romanzi d’amore, ma amo soprattutto la narrativa contemporanea. Adoro i manga giapponesi e scrivo racconti.