romanzo contemporaneo
Mondadori
2020
cartaceo, ebook
392
"Io la sognavo una vita così. Una vita in cui poter girare per l'Asia per mesi, per poi svegliarmi una mattina a Bali e decidere su due piedi di voler tornare in Europa. Passare un paio di giorni a Bangkok per mangiare pad thai e salutare l'Oriente. Andare a trovare mia nonna a Torino, poi salire a bordo della mia casa su ruote e ripartire. E alla prima sera on the road, guardando le stelle, discutere con la mia anima gemella della prossima meta. Oppure viaggiare e basta, senza meta, inseguendo solo ed esclusivamente le coordinate della felicità.
Sognavo di poter fare della stanza di una guest-house o della hall di un aeroporto il mio ufficio e del mondo intero la mia casa. Poter lavorare in remoto da qualsiasi punto del pianeta e guadagnarmi da vivere facendo ciò che più amo. La sognavo una vita così: libera. E vi dico la verità, da qualche parte tra la testa e il cuore sentivo di potercela fare per davvero, fin dal primo giorno. Forse è quello che ha fatto la differenza: crederci. Crederci sempre."
“Le coordinate della felicità” mi è piaciuto tantissimo. È inutile girarci intorno, il primo libro di Gianluca Gotto, edito da Mondadori nel 2021, sarà di sicuro nei primi posti della mia classifica personale dei libri letti quest’anno. E forse anche in quelli letti nella vita intera.
Ma andiamo con ordine: ho ricevuto questo libro in regalo al mio compleanno da una cara amica: “Leggilo, Ste. Vedrai che ti aiuterà con i tuoi pensieri”. Conoscevo Gianluca Gotto anche prima di buttarmi sulla sua scrittura, lo seguo sui social e ho ascoltato il suo Podcast. Leggerlo, però, si è rivelato quasi illuminante.
Certo, io sono una persona predisposta ad apprezzare quelle storie che si concentrano su riflessioni e idee che osservano la vita da punti di vista diversi e alternativi.
Le coordinate della felicità: il primo libro di Gianluca Gotto
Ho tenuto sopra al comodino “Le coordinate della felicità” per quasi un mese, poi l’ho infilato nella valigia prima di partire per le vacanze e in quindici giorni di mare l’ho divorato arrivando addirittura a centellinarlo per far sì che non finisse in fretta la magia che si creava ogni volta che aprivo una pagina.
In questo suo primo libro, Gianluca Gotto racconta l’esperienza che l’ha portato a diventare un nomade digitale. Condivide con il lettore le scelte drastiche e in controtendenza che ha preso durante il suo percorso di crescita – anche interiore – e suggerisce, sempre in punta di piedi, alcune domande che tutti dovremmo porci ogni giorno. Aggiungo di nuovo che con me ha infilato la freccia nel centro perfetto del bersaglio.
La vita da universitario, in quel di Torino, gli sta stretta. A tal punto che un giorno, decide di mollare tutto e partire. Insieme alla fidanzata prende un aereo per l’Australia e inizia la sua avventura. Pochi soldi in tasca e tanta voglia di vivere esperienze. La ricerca di un posto dove dormire, la ricerca di un lavoretto per sostenersi economicamente e soprattutto le tante conoscenze con persone di ogni genere.
Mi ha colpito molto come Gotto sottolinea quanto sia una ricchezza conoscere persone. Confrontarsi con diversi punti di vista, assorbire esperienze diverse, vivere insieme agli altri. Da questo punto di vista io mi ritengo una persona abbastanza chiusa. Non sono antipatico, ma sono poco propenso a investire tempo nella profondità delle conoscenze.
Gianluca Gotto: piccoli suggerimenti per grandi domande
Ecco il primo post-it che mi sono fissato sulla testa grazie alla lettura de “Le coordinate della felicità”: aprirmi di più gli altri. Del resto, conoscere storie e approfondire esistenze può rivelarsi davvero una occasione importante per la propria crescita.
Dopo l’Australia il Canada, Malta, il Vietnam e così via, sempre seguendo l’ispirazione del cuore e sempre inseguendo il vento della felicità. Una missione per niente semplice, che richiede coraggio e determinazione. Parliamoci chiaro: non è per niente semplice abbandonare la vita tradizionale per inseguire i sogni di libertà e felicità. Consentitemi il francesismo: per essere felici ci vogliono le palle.
Ma anche una grande spinta interiore che permette di infischiarsene del parere di chi ci sta intorno e che aiuta a superare le difficoltà oggettive che ci sono lungo il percorso. Gotto, attraverso questo libro, diventa un esempio per chi vuole provare a rinnegare la vita che la società di oggi ci impone. Eccolo, quindi, alle prese con lavoretti saltuari che non lo soddisfano ma che gli permettono di pagarsi una camera e un boccone, infischiandosene del bisogno diffuso di dover a tutti costi avere un guadagno importante.
Una volta che puoi dormire sotto un tetto e mangiare tutti i giorni, a cosa altro ti servono i soldi? È chiaro che sto estremizzando un concetto che ha molte più sfumature, ben espresso nel libro, ma come dargli torto?
Ho terminato di leggere il libro proprio l’ultima sera prima di lasciare il mare e rientrare qui in Brianza, il territorio della Lombardia in cui vivo. Sulla scia delle emozioni ho fatto queste due riflessioni: in quindici giorni di vacanza ho migliorato la qualità della mia vita? La risposta è sì. E allora perché volermi male e infilarmi di nuovo nella routine della quotidianità? E ancora, che società è quella che quasi mi impone di dire a mia figlia che adesso dovrà aspettare circa trecentocinquanta giorni prima di passare belle giornate tutti insieme come è stato nelle due settimane al mare?
Con questo non voglio demonizzare il lavoro. Riconosco che è necessario. Forse, però, è il caso che il tutto si ridimensioni un pochino.
Conclusioni
Gotto, invece, suggerisce che ci possono essere strade alternative e non convenzionali per guadagnare soldi. Il suo obbiettivo era quello di guadagnarsi da vivere senza scendere a compromessi con le coordinate della felicità. Coordinate che lo portavano a desiderare di viaggiare in continuazione per conoscere il mondo e vivere esperienze.
Si è inventato il mestiere del nomade digitale. Del resto per scrivere articoli e fare il blogger bastano un computer e una connessione. A chi importa da dove scrivi?
Questa determinazione, unita al talento per la scrittura e a un pizzico di fortuna, che non guasta mai, ha reso possibile che il sogno di Gianluca Gotto si sia potuto realizzare.
Proprio per questo talento letterario, ritengo “Le coordinate della felicità” un libro molto ben scritto. Appassionante e, per me, illuminante. Ma soprattutto vero, perché l’autore non fa di tutto quello che luccica oro, ma descrive con passione e trasporto anche i momenti bui e le difficoltà incontrate lungo tutto il percorso per inseguire la sua felicità.
Libro da leggere per sognare a occhi aperti, ma anche per iniziare a porsi piccoli obiettivi per migliorare la qualità della propria vita. Io ho fatto così.
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐
Autore e speaker radiofonico.
Mi piace leggere, scrivere e condividere le storie.
Il mio sito è www.stefanobuzzi.com
Bella recensione! Grande Stefano !
Bravo Stefano 😊😊