![Le amiche sono tutto Book Cover](https://i0.wp.com/www.labottegadeilibri.it/wp-content/uploads/2024/07/Le-amiche-sono-tutto-scaled.jpg?w=640&ssl=1)
romanzo contemporaneo
Libreria Pienogiorno
10 luglio 2024
cartaceo, ebook
352
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La perfezione costa, e sono le donne a pagarne il prezzo più alto. E' la prima lezione che Ruth impara appena arrivata, fresca di nozze, nella casa del marito a Philadelphia. E' il 1962 e a lei, che a New York si è laureata in legge , quel quartiere di casalinghe silenziose, e senza un desiderio che non coincida con quello dei loro uomini, appare come una prigione dorata, dove la reputazione è la sola cosa importante.
Ma quando si rende conto che la timida e schiva Carrie, una delle partecipanti al corso di buone maniere a cui la suocera l'ha iscritta, nasconde qualcosa di grave, Ruth che spesso le apparenze si reggono su un castello di bugie. Fingere di non sapere è la regola non scritta. Certe cose non accadono lì, non in famiglie rispettabili come quella di Carrie, il cui marito è vicepresidente in una scuola prestigiosa.
Preoccupata, Ruth spinge le altre amiche a uscire dalle loro sicurezze e a coalizzarsi. Scoprirà che ci sono ben altri segreti di cui non è a conoscenza, segreti insospettabili che le faranno vedere sotto un'altra luce quel mondo privilegiato.
“Le mogli perfette non portavano scompiglio in una vita ordinata. Forse, però, le mogli perfette erano sopravvalutate”. “Le amiche sono tutto” si ambienta nella Philadelphia del 1964, nell’ambito di una società benestante ed esclusiva. Il ruolo delle mogli è essere sempre impeccabili, allevare bambini e agevolare in tutti i modi la carriera dei mariti. Esistono persino corsi di buone maniere, tenuti da una donna esperta, nonché perfetta casalinga. E lì si incontrano quattro giovani spose, apparentemente serene, mentre, in realtà, una di loro nasconde un terribile segreto. La solidarietà delle altre porterà alla luce ambizioni sepolte, verità nascoste e consapevolezze che altereranno equilibri consolidati da anni.
“La speranza e la vergogna sono cocktail potente, che lascia le ragazze ebbre di tolleranza”
Ruth si è laureata in legge, all’università di New York. È cresciuta in una famiglia di soli uomini poiché orfana di madre. Suo padre ha fatto di tutto per incoraggiarla a portare avanti i suoi progetti, il più importante dei quali è diventare magistrato. Vuole aiutare le donne in difficoltà, dimenticate dal sistema giudiziario. Fa volontariato in centri antiviolenza e sogna, un giorno, di cambiare le cose. È una giovane intelligente e ambiziosa. I suoi modi sono fin troppo schietti, il suo aspetto esteriore piuttosto semplice ed essenziale. Questo mette in crisi sua suocera Shirley.
La giovane ha, infatti, accantonato temporaneamente i suoi sogni per sposare Asher, il ragazzo del quale si è follemente innamorata. Entrambi concordi sul fatto che la donna potrà avere una carriera anche dopo il matrimonio.
Shirley, madre di Asher, è terribilmente snob. È la moglie perfetta per eccellenza. Raffinata, sempre elegante, ottima cuoca, moglie servizievole e madre esemplare. Quella nuora così grezza che ha sposato suo figlio senza un vero ricevimento, durante una fuga d’amore, non le va. Così, la iscrive di sua iniziativa alle lezioni di galateo, tenute da Lillian.
“Era sempre stata un’istigatrice, in senso buono”
Lillian è una donna bella ed elegante. La sua casa è stupenda, le sue figlie sono due ragazzine educate e suo marito uno stimato uomo d’affari. È lei che organizza i ricevimenti per i clienti della sua azienda, che si informa sulle loro famiglie affinché lui sia sempre al corrente di tutto e possa far bella figura. Conosce perfettamente le buone maniere, è sempre a suo agio in ogni situazione, veste secondo i dettami della moda, sulla quale è aggiornatissima. Chi direbbe che proviene da un contesto di povertà, dove i nonni hanno investito tutto per riuscire ad accasarla con un buon partito? È cresciuta senza una madre e anche del padre ricorda ben poco. È stata una ragazzina insicura e smarrita, che ha trovato stabilità accanto al marito Peter. Ma è davvero ciò che voleva?
“Che tipo di lavoro avrebbero potuto svolgere le Diamod Girls se avesse insegnato loro la responsabilità sociale oltre alle buone maniere?”
Le “Diamond Girls” sono le sue giovani allieve. Harriet è l’unica ad avere la certezza di voler diventare una moglie perfetta, felice di imparare ogni regola di comportamento e sottostarvi. Irene è madre di quattro bambini, si deve occupare di loro, della casa e della contabilità dei negozi del marito. A fine giornata, è esausta, ma, nonostante ciò, si mostra sempre allegra, sfoderando un’ironia che mette di buon umore chi le sta attorno. Carrie è la più timida e dolce. È anche molto insicura e priva di autostima. Prima di sposarsi era un’infermiera, professione abbandonata dopo le nozze nella convinzione che fosse la cosa giusta, in quanto carriera alla portata di chiunque e decisamente inappropriata per una moglie. La giovane si mostra riservata e non molto incline alla socialità, come se temesse di rivelare troppo di sé… come se nascondesse qualcosa.
“Chissà se queste giovani otterrebbero risultati migliori se potessero prendere da sole le loro decisioni” – Le amiche sono tutto
Una lettura molto scorrevole, dal ritmo rapido, dal linguaggio semplice e dai contenuti interessanti. “Le amiche sono tutto” potrebbe sembrare una sorta di denuncia sociale nei confronti di una realtà ormai superata, del tutto sfavorevole alle donne. Un paese di grandi contraddizioni, che ha fatto da motrice verso i movimenti progressisti nel mondo, e di grandi scoperte, che in certi frangenti si fa piccolo e meschino.
Sono gli anni Sessanta, periodo di grande cambiamento, ma forse non abbastanza. In una città come Philadelphia esistevano ancora realtà chiuse e puritane, come quella della quale si narra in questo romanzo. Un’ambientazione perfetta e vivida, che l’autrice ha tratto dalla realtà. Si tratta, infatti, di un quartiere dove risiedettero i suoi nonni, quindi ha fatto una sorta di ricerca attraverso vecchie foto e filmati, nonché raccolte di ricordi narrati da alcune parenti.
“Le donne beneducate raramente fanno storia”
La figura di Ruth, è ispirata alla giudice Ruth Bader Ginsburg e alla sua giovinezza. L’autrice ha, infatti, dichiarato difficile immergersi nel pensiero di queste giovani e inconsapevoli donne. L’unica boccata di ossigeno le veniva proprio dalla protagonista, libera pensatrice e sognatrice.
I personaggi sono comunque assai realistici, in perfetta armonia con il loro tempo. Il messaggio di “Le amiche sono tutto” è molto importante: nessuno si salva da solo, ma tutti insieme si può fare la differenza. “Le amiche sono tutto” è molto più di una storia di amicizia e solidarietà al femminile, rappresenta anche l’affresco storico di una società realmente esistita (non sono sicura sia del tutto estinta).
“Ecco. Stava offrendo loro la possibilità di scegliere”
Una trama interessante, ben articolata dove il punto di vista di Ruth si alterna a quello di Lillian, offrendoci un confronto spiazzante, ma non più di tanto. Le due donne si riveleranno, infatti, più simili di ciò che avrebbero mai immaginato. Non mancheranno sorprese e colpi di scena!
Credete nel cambiamento promosso dalla solidarietà femminile? Potrebbero piacervi le storie con al centro questo tema?
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐