
poesia
Infinito edizioni
1 settembre 2023
cartaceo
69

Tanti sono stati i padri adottivi del burattino più famoso del mondo, nato dalla penna del grande Collodi. Scrittori, registi, sceneggiatori si sono fatti trasportare nel mondo della fantasia - allo stesso tempo specchio lucido della realtà - de Le avventure di Pinocchio.
Mancava però un poeta e l'autore di questo ispirato e divertente libro rilegge qui a modo suo il capolavoro di Collodi, attualizzandolo e raccontandolo con una raccolta di poesie in romanesco.
“L’avventure de Pinocchio” di Fausto Gasperini è un libro coraggioso.
Questa è di sicuro la prima cosa che ho pensato, scorrendo le sue pagine ed osservando la sua copertina, perché, diciamolo, rappresentare una storia così conosciuta, un personaggio così iconico, è un rischio grandissimo.
Pinocchio, il burattino che si trasforma in bambino, rappresenta quella parte di cultura popolare e italiana a cui siamo sempre molto affezionati. E, anche se è stato presentato in mille forme, scritte, cinematografiche, cantate, averlo in versi dialettali è davvero qualcosa di unico e particolare. L’autore ha vinto la scommessa di essere scontato o ripetitivo, rispettando sempre quella base accogliente, che non trasforma l’immaginario collettivo di questo fortunato pezzo di legno, ma lo amplifica.
La prefazione di Rino Caputo e l’introduzione di Stefano Pavan, entrambe eccelse, non invadono il pensiero del lettore, ma preparano lentamente la strada a ciò che si va a trovare; quell’insieme di romanesco e dialetto romano moderno, di Trilussa e Gasperini, è il risultato esaltante di una passione e di un racconto che mai stanca o stancherà.
L’attenzione privilegiata all’importanza della parola e il tono scelto, malinconico, pessimistico, a volte nostalgico, scorrono veloci, lasciando emozioni forti e per nulla scontate. Così come le illustrazioni a piena pagina della bravissima Daniela Morru, che altro non sono che l’impersonificazione della poesia appena letta.
Ammetto che adoro quel modo scaltro di rappresentarla. I volti, in particolare, con occhi inquisitori e profondi, che sembrano scavalcare il foglio e leggerti l’anima, danno un tocco potente, che fa alzare gli occhi dal foglio, quasi con timore.
Geppetto, ad esempio, a metà fra Manfredi e John Lennon, scavalca i canoni classici e arriva anche alle generazioni più moderne, che non sempre capiscono in pieno il significato di questa storia. Ma che la cercano in quella chiave moderna, che più gli appartiene.
E che cosa c’è di più rivoluzionario di personaggi metaforici, che si perdono fra quelli reali di questa società?
Non siamo stati tutti a volte Geppetto, a volte il Grillo o il Gatto e la Volpe? Quante volte avremmo voluto essere la Fata Turchina ed invece siamo diventati Lucignolo?
Tante, ed è per questo che avere ancora in voga la favola di Pinocchio, seppur in questa nuova forma, è sempre un modo per parlare, spiegare, empatizzare.
“E diventà a lì a poco un asinello,,
è veramente un attimo, accicoria,
e questa è de sicuro ‘na brutta storia
e senza Fatina, nun c’è l’ombrello.”
Infinito Edizioni si conferma una di quella case editrici che sforna libri che comprerei ad occhi chiusi. E la sua particolarità sta sempre nel scegliere autori diversi e accattivanti, ma con una forte base, che parte dal sociale e dalle emozioni, proprio come piace a me.
Tutti i simbolismi di queste poesie, quasi tutte con la stessa metrica e lunghezza, rimangono impressi anche una volta finita la lettura. E il libro che provoca questo, turbamento, riflessione, perché no, domande, è un libro che arriva al suo scopo.
Quello di toccare, ovviamente, il cuore di chi legge.
E “L’avventure di Pinocchio” di Fausto Gasperini lo fa nella maniera più totalizzante.
“Pinocchio non invecchia e non invecchierà mai perché siamo noi ad averne bisogno…”
E spero che continuerà ad essere cosi, ancora ed ancora.
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐

Appassionata di lettura e scrittura fin da bambina, ho scritto e pubblicato quattro libri. Moglie e mamma, passo le mie giornate ad inventare storie d’amore per emozionare chi le leggerà.