
Racconti
NN Editore
24 giugno 2022
cartaceo, ebook
208

Nel caldo umido della natura lussuriosa della Florida, due ragazzine si giurano eterna amicizia e giocano a pensare a tutti i modi in cui potrebbero morire; una giovane sposa si interroga sulla maternità, indecisa se portare avanti una gravidanza; due cuginette imparano sulla propria pelle cosa significa sopravvivere; una donna perde il figlio che ha in pancia e si sente capita solo da un polipo.
I racconti di questa raccolta sono abitati da donne che nonostante le diversità si riscoprono unite visceralmente, anelli di una catena che risale fino all'origine del tempo.
E anche se a volte sono assalite dalla paura di crescere e dalla sensazione di annegare, trovano la forza di rompere schemi familiari e sociali spinte dal desiderio di affondare nelle pieghe più intime di se stesse e di aprirsi a ogni incandescente promessa d'amore.
La vita è un cerchio, sai? non puoi andare dove qualcun altro non è già stato prima di te” – Da “Latte sangue fuoco” di Dentiel W. Moniz, NNE.
In questa raccolta di racconti, le protagoniste sono donne. I loro comuni denominatori sono il vivere in Florida, l’essere afroamericane e il trovarsi in situazioni di difficoltà. Sono racconti che non narrano esplicitamente o principalmente di razzismo: i problemi che attanagliano le protagoniste sono gli stessi che potrebbero avere tante altre donne di qualsiasi altra etnia. Sono madri, figlie, mogli o semplicemente amiche, che devono affrontare paure, lutti, contraddizioni interne e provare a superarle anche andando contro corrente.
“Il rosa è il colore delle ragazze”
I personaggi al centro degli episodi narrati sono donne di diversa età ed estrazione sociale. Kiera e Ava sono ragazzine, amiche per la pelle. Sono così dipendenti l’una dall’altra da sentirsi in simbiosi. Sono spiriti affini. Si sono conosciute e scelte; decidono di fare un patto per suggellare il loro legame, diventando così sorelle di sangue. Insieme parlano di morte come fosse un’ossessione, in particolare per Kiera, che è curiosa di provare esperienze che potrebbero condurla “oltre” irreversibilmente. Rayna, che perde il bambino che portava in grembo e che non riesce a farsene una ragione. La sua vita sembra essersi fermata e persino il suo rapporto con la figliastra sembra ormai compromesso, fino ad una visita all’acquario…
“Avrebbe voluto chiederle se la maternità fosse sempre così: aspettare che il riposo ti venisse a cercare, che pezzi di te tornassero a combaciare”
Billie, al contrario, aspetta un bambino e non è sicura di volerlo mettere al mondo. Ci sono tutti i presupposti affinché possa accogliere la sua creatura: un matrimonio funzionante, una casa spaziosa e un discreto reddito. Eppure è piena d’incertezze e di paure.
“Mi chiedo se le cose sarebbero andate diversamente per mia cugina se avessi confessato quel mio lato oscuro. Se lo avessi versato sul tavolo della cucina, dove la luce potesse raggiungerlo, per passarlo al setaccio e confrontarlo con il suo?” – Latte sangue fuoco
“Latte sangue fuoco” di Moniz è una raccolta di undici racconti. Le tematiche principali sono i lati “black and white” che albergano negli animi delle protagoniste. Una convivenza di sentimenti opposti, contrastanti, che si scontrano e portano ad un’inevitabile crisi, fino alla finale rassegnazione e accettazione perché un individuo è “questo e quello”. Al centro vi sono le dinamiche familiari, la difficoltà di crescere, la paura di cambiare e procedere nel cammino della vita, perché questo significa anche affrontare perdite ed evoluzioni non sempre favorevoli.
La narrazione è apparentemente semplice. La forma è comprensibile, mentre il significato non lo è affatto. I racconti sono ricchi di metafore tutt’altro che esplicite, perciò occorre approcciarvisi con la dovuta attenzione.
Il ritmo narrativo è abbastanza dinamico, in quanto si tratta di racconti non troppo lunghi. Tuttavia, è bene rallentare la lettura in modo da non arrivare alla fine di ogni episodio con troppe domande in sospeso.
L’ambientazione è comune a tutti i racconti, ossia la Florida. Un luogo caldo, umido, ma anche ricco di vegetazione. I personaggi, per quanto al limite della stravaganza, hanno una parvenza di credibilità. Attraverso la loro complessa introspezione, rivestono le loro comuni esperienze quotidiane di surrealismo. È come se si trovassero a vivere due vite parallele: quella che conducono ogni giorno e quella che intercorre attraverso i loro pensieri. Ma ciò che nasce dalle menti umane, è spesso incomprensibile.
“Mi sento confusa e anche grata: ci vuole molto amore per odiare così tanto” – Latte sangue fuoco
Una bellissima scrittura dal significato profondo e dal compito non semplice. Aiutare il lettore a tradurre i comportamenti altrui in termini di disagio, paure non troppo diverse dalle nostre. Forse il significato di qualche racconto avrebbe potuto esser più esplicito anziché limitarsi a seminare indizi tra le parole: questo rende la lettura poco accessibile. Tuttavia, il tema è accattivante. Il lato oscuro che esiste in ognuno di noi e che non sempre accettiamo.
Per lato oscuro non intendo qualcosa di necessariamente inquietante o pericoloso, bensì un aspetto del nostro carattere che non ci piace e che, quindi, cerchiamo di nascondere o addirittura negare (insicurezze, gelosie, frustrazioni, timori irrazionali, ecc.).
In un mondo dove conta soprattutto l’apparenza, questo genera malcontento e incomprensioni. Voi cosa ne pensate?