
Le strade
Narrativa
FaziEditore
28/02/2019
cartaceo, ebook
408

Adelina ha grosse difficoltà a leggere con gli occhi, ma scopre di riuscirci con l'olfatto.
Questo le porterà dei problemi ma le darà la possibilità di immergersi totalmente nell'atmosfera di un romanzo e scoprirà l'immenso piacere della lettura.
Cosa le stava succedendo? Per la prima volta dopo mesi aveva letto, su quello non c’erano dubbi, ma le parole che le erano sgusciate dalle labbra non erano penetrate nella sua mente passando per gli occhi
Siamo nella Torino di fine anni ’50, dove troviamo Adelina, una dolce ragazzina di campagna che la famiglia ha mandato a stare con la zia Amalia per studiare in città e stare lontano da interessati pretendenti.
Conosciamo la piccola Adelina mentre è al patibolo scolastico, ovvero alla lavagna, e il rigido professor reverendo Kelley la sta apostrofando come un’inguaribile somara. La ragazza ha grosse difficoltà nella lettura: sulla pagina vede le lettere entrare in vortici e piroette che le annebbiano il cervello e non le permettono di bloccarle in parole e frasi. Il reverendo la affida alla diligente Luisella Vergnano affinché possa aiutarla a prepararsi per un’altra interrogazione. Adelina si trova così a tu per tu con una delle ragazze più sveglie e in gamba della scuola, figlia di un facoltoso notaio; tutte cose che acuiscono il suo senso di inferiorità in un contesto sociale di cui non si sente ancora parte.
È a casa Vergnano che scopriamo la diversa modalità di lettura di Adelina: annusando. Così, in poche ore, riesce ad immergersi nel profumo di pane appena sfornato ne I Promessi Sposi, nella campagna del Decameron e in tutti gli altri libri che le capitano a tiro
“Una strana euforia pervase Adelina mentre inalava ogni scia profumata con grande voluttà, senza curarsi della sensazione di capogiro che la prendeva ogni qualvolta inspirava”
Gli odori si impongono al suo olfatto senza che lei li cerchi e entrare in una biblioteca può rivelarsi un’esperienza alquanto spiacevole: “Introdursi in quella camera piena di volumi disposti nelle librerie, impilati sui mobili e persino sparsi a terra, fu per Adelina come entrare in una di quelle profumerie dove mille essenze si fondono in un’unica miscela nauseante”.
Ma questo vale soltanto per i libri già letti da altri, già sfogliati e non nuovi poiché, oltre agli odori, Adelina riesce a percepire anche le emozioni di chi ha letto prima di lei.
La storia è ricca di ritorni a momenti del passato che ci permettono di conoscere meglio la figura della zia Amalia, anche lei arrivata in città dalla campagna molti anni prima. Scopriamo che aveva furoreggiato come assistente di un mago per anni e che era riuscita ad accalappiarsi come marito un buon partito della Regia Aeronautica con non pochi sotterfugi.
La straordinaria capacità di Adelina viene scoperta dal reverendo Kelley, amante di testi antichi, il quale ne mette al corrente anche il signor Vergnano, con cui condivide la stessa passione ma non la stessa spregiudicatezza. Il notaio, infatti, vede in Adelina l’occasione giusta da sfruttare per ridare respiro alle sue finanze.
È a questo punto che la vita di Adelina non è più al sicuro.
Commento personale
Il libro è suddiviso in ben 57 capitoli, brevi e scorrevoli, in cui la bellezza della lettura in ogni sua forma è la reale protagonista.
La scrittura è fluida, vivace e riesce ad accendere l’interesse nel lettore sin dallo scorrere dei primi capitoli. Lo stile è diretto e ironico; infatti il lettore si troverà a non poter fare a meno di sorridere di fronte all’ingenuità di alcuni personaggi, al velato sarcasmo della voce narrante e, soprattutto, quando si ritroverà immerso in modelli sociali (fortunatamente) superati. Con la tecnica del flashback scopriamo diversi segreti sui personaggi della vicenda, le cui vite si rivelano più interessanti di quello che sembrano.
La grande quantità di capitoli lascia un po’ delusi sull’evoluzione della vicenda narrata, sul cui esito ci si aspettava una chiusura più approfondita. Inoltre, alcuni escamotage, dai quali prende avvio una risoluzione o una svolta, sembrano talvolta un po’ semplicistici.
È coinvolgente l’uso di molte citazioni di romanzi del passato, da Alice nel Paese delle Meraviglie a La Commedia Umana. Riferendosi proprio a quest’ultimo, la madre di Luisella riflette sulla fine di un romanzo: “Ti è mai capitato (…) di dispiacerti di non poter avere più notizie di un certo personaggio?”.
Ecco, di notizie, alla fine de L’annusatrice di libri, dispiace senz’altro di non averne avute abbastanza.
Desy Icardi è nata e vive a Torino, dove è formatrice aziendale, scrittrice, cabarettista e copywriter. Laureata al DAMS di Torino, dal 2006 calca i palchi di cabaret con lo pseudonimo la Desy. Nel 2013 ha creato Patataridens, il primo blog italiano dedicato alla comicità al femminile. Oltre a L’annusatrice di libri, ha pubblicato: La ragazza con la macchina da scrivere, Le profumiere, Dove scappi?, Tacchi e taccheggi.