
L'angelo dei bassifondi #2
Novella
Literary Romance
1 dicembre 2021
cartaceo, ebook

York, Inghilterra 1881. Dieci anni prima, Victoria, insieme al marito, il dottor Joseph Ashton, inaugura la Ashton Home for Women and Children, un luogo dove donne indigenti che cercano rifugio dalla povertà, dagli abusi, dall'abbandono possano trovare sollievo dalle privazioni della vita. Portano con sé i loro bambini malati e malnutriti.
Cercano di nascondersi da un mondo duro che le costringe a leccarsi le ferite. Assieme a Victoria, e al sostegno delle sue aiutanti, queste donne possono ricominciare.
“Tu dai tutto agli altri. Tutto il tuo tempo, la tua energia, la tua compassione” – Da “L’angelo dei bassifondi – Christmas Novel” di Annemarie Brear
Sono passati diversi anni da quando Victoria Carlton ha sposato il dottor Joseph Ashton ed insieme hanno fondato una casa per le donne in difficoltà. Ora sono genitori, oltre che sostenitori delle classi più povere, in particolar modo delle vittime di soprusi e violenze domestiche. Offrono ospitalità e nuove opportunità d’indipendenza alle donne che si ritrovano sole senza una casa e con dei figli a carico. In questo secondo capitolo de “L’angelo dei bassifondi” s’intrecciano le storie di Ruthie e Georgiana. La prima in fuga da un fratello violento dopo esser stata ingannata da un uomo che avrebbe dovuto salvarla. La seconda, vedova con due bambini piccolissimi, senza alcun sostentamento.
“Victoria credeva fermamente che l’educazione si imparasse sia dentro che fuori le aule di scuola“
Victoria e Joseph sono marito e moglie, nonché genitori di tre bambini. Sono cresciuti e maturati, ma il loro cuore generoso è il medesimo che li fece innamorare. Hanno realizzato il loro grande progetto: un rifugio per le donne in difficoltà.
Ruthie è solo una ragazzina quando cede alla corte di Micky, sedicente giovane irlandese che le ha promesso un futuro con lui. È una giovane ingenua e sognatrice, sottomessa ad un fratello despota e violento.
Georgiana è la figlia ripudiata di una nobile famiglia. La sua colpa è aver seguito il cuore sposando un umile barcaiolo. Ha appena partorito il secondo figlio quando rimane vedova e senza alcun aiuto.
“Non importa quanto fosse terrorizzata, avrebbe sempre tenuto testa a quelle persone che usavano la violenza per ottenere ciò che volevano” – L’angelo dei bassifondi Christmas Novel
La narrazione è semplice e molto scorrevole. Si tratta di un sequel del primo capitolo de “L’angelo dei bassifondi”. Fa un salto temporale di dieci anni e riprende le sorti di tutti i personaggi incontrati precedentemente. Il ritmo, pur non essendo lento, è meno incalzante rispetto a quello del primo libro. La storia ha un finale più prevedibile, sebbene l’evoluzione dei personaggi sia molto interessante.
In questo romanzo non ci sono storie d’amore, se si esclude quella ben avviata dei protagonisti, ma si tratta perlopiù di due vicende parallele relative a due nuove protagoniste. Esse hanno come comune denominatore la povertà e la disperazione, per il resto si tratta di personaggi molto diversi che si ritrovano in determinate situazioni a causa di circostanze altrettanto differenti.
La tematica è la medesima del primo libro: la solidarietà, la condizione femminile dell’Inghilterra nell’Ottocento e la rinascita. La trama ha qualche cenno di retorica ma ha anche tratti realistici quando narra di ingratitudine e di qualche speranza mal riposta. Non tutte le vicende sono destinate al lieto fine.
“Il ciclo, per alcune non si interrompeva mai. Victoria lo aveva accettato da tempo, anche se questo la addolorava” – L’angelo dei bassifondi Christmas Novel
Un romanzo che si legge volentieri. Ero curiosa di conoscere la sorte dei vecchi personaggi ed è stato piacevole ritrovarli. Devo però ammettere che manca della forza narrativa del primo capitolo della serie. Non c’è quel pizzico di suspense che caratterizzava il suo prequel. Sicuramente un bello stile di scrittura, con un’accurata descrizione dei contesti che apprezzo sempre perché rendono una narrazione più precisa e completa. Avrebbe potuto essere un po’ più imprevedibile, la protagonista mantiene le sue caratteristiche di base anche se trovo abbia perso un po’ di smalto.
Succede spesso che i sequel, pur essendo apprezzabili e piacevoli da leggere, non raggiungano il livello dei loro prequel. Vi è mai capitato il contrario? In quale serie?