
#2
fantasy
PAV Edizioni
1 agosto 2024
Cartaceo, ebook
207

Sono passati sedici anni da quando il Destino ha vinto sull’Amore, lasciando Luca in coma.
Al suo risveglio, Luca scopre di non essere più un giovane sedicenne ma un trentenne senza memoria, in un mondo che è andato avanti senza di lui.
Grazie all'amore incrollabile della madre, Luca inizia una difficile riabilitazione per ricostruire non solo il suo corpo, ma soprattutto la sua anima priva di ricordi.
Poi, nel profondo del suo cuore, un nome riaffiora: Anna. Chi è? E perché è così potente?
Determinato a recuperare il tempo perduto, Luca si lancia in una missione disperata per trovare il suo amore d'infanzia.
Ma non sarà il dolce bosco di Anagni ad accoglierlo, bensì l'arido deserto del presente.
“L’anello di Saturno” è il secondo volume della serie di Flavio Parenti, edita PAV Edizioni, Collana Star Romance.
Anche in questo secondo capitolo è il Destino onnisciente a narrarci i fatti che accadono.
Il primo volume si era concluso con l’incidente spaventoso di cui fu vittima Luca, il protagonista.
“Il silenzio che seguì l’impatto tra lo specchietto nero del camion e il lobo – non a caso ‘temporale’ di Luca – durò più degli anni di vita del ragazzo. Un’eternità di sedici anni, una piccola morte composta da una vita piena di nulla, un corpo vivo ma vuoto, assente”
Anna era talmente scioccata da non riuscire a muoversi né a pensare. Al Fatebenefratelli, i medici dissero ai genitori, Alberto e Jane, che non c’era più nulla da fare. Ma una madre non si arrende.
Jane prese la decisione di far trasportare suo figlio a Ginevra. Purtroppo, passato un anno dall’incidente, nulla era cambiato.
“Alberto osservava le lancette che sembravano scandire l’universo, muovendosi al suono dei macchinari che mantenevano suo figlio in bilico”
Il padre non riuscì a reggere al dolore e alla stanchezza. In una notte di dicembre del 1997, appoggiato al letto del figlio, spirò. A Jane non restò che sperare nel Destino.
Flavio riesce a farci avvertire la disperazione di una madre, il suo sconforto, ma, al tempo stesso, la sua determinazione.
Gli anni scorrono velocemente. Finché, nel dicembre del 2011, qualcosa, inaspettatamente, accade…
“Sono passati più di sedici anni dall’incidente di Luca. Sedici anni di silenzio, sedici anni in cui il ragazzo e la sua dolce Anna non si erano mai più visti. Avevo vinto. Ero riuscito nel mio intento di riportare ordine dove l’Amore voleva solo generare caos” – L’anello di Saturno
Il risveglio del ragazzo è descritto in maniera palpitante. Jane è euforica, non può credere a quel miracolo. Solo che Luca non ricorda nulla e non riconosce nessuno!
Perché in quegli anni il cervello di Luca non si è spento? Oppure, perché non si è svegliato prima?
“La verità, cari miei, è che non lo sappiamo. Il cervello è l’organo più complesso al mondo, e ogni danno, anche il più piccolo, può avere effetti imprevedibili”
La mente di Luca è rimasta ferma a quel 10 settembre 1995. Non riconosce più sua madre, ma rammenta un nome: Anna Comes.
“Jane, in piedi nella stanza, non poteva fare a meno di notare quanto il coma avesse prosciugato suo figlio: era privo di muscoli, privo di carne, privo di vita. Quella notte, Luca sembrava così prossimo alla morte che Jane temette che il vento che ululava fuori gli avrebbe strappato via l’anima con un soffio” – L’anello di Saturno
Era il primo gennaio del 2012. In quegli anni, la donna era rimasta vedova ed era invecchiata. Dov’era finita la sua vita? Era tutta colpa del Destino.
Come avrebbe reagito Luca, nel corpo di un adulto, in un mondo completamente trasformato e tecnologico, che non avrebbe riconosciuto?
Flavio Parenti, con la sua scrittura delicata ed incisiva, riesce a farci avvertire le sensazioni del ragazzo, del suo corpo che si sta risvegliando e della sua mente che inizia a ricordare, come una diga che si infrange.
Lo shock per Luca è di riscoprirsi uomo e di trovarsi nel 2012. Non vi sentireste derubati del vostro tempo?
Quando il ragazzo esce dalla clinica, trova ad aspettarlo il suo amico Geppo. Era stato il primo ragazzino di Anagni ad invitare uno spaesato Luca, appena giunto da Parigi, a giocare con il suo gruppo di amici.
Ora Geppo ha un’agenzia turistica, ma trova ancora il tempo di giocare ai videogiochi. Ricordi, Luca, quando ti prestò il suo Game Boy in quella lontana estate del 1995?
L’amico pone la domanda cruciale: “Cosa ricordi di Anna?”.
“Luca fu attraversato dal profumo di muschio… Ricordi cosa è successo prima dell’incidente? Cosa vi siete detti?
Luca era travolto dai ricordi. La foresta, la roccia… profumo di ragazza, di capelli… il suo cuore accelerò. Qualcosa si stava risvegliando, ma era come cercare di afferrare l’acqua con le mani”
Questo romanzo fa riflettere sul perché, a volte, la vita e il Destino impongono dolori insopportabili.
Nella nuova vita di Luca, riemerge dal passato anche Ronnie, il bullo. Diventato “un uomo semplice e diretto”, esorta Luca a ritornare ad Anagni, dove tutti chiedono di lui.
Dopo il risveglio e la consapevolezza di aver perso così tanti anni, in Luca sorgono delle domande esistenziali. Inoltre, ciò che lo colpisce maggiormente di questo nuovo mondo, lui che arriva dal 1995, è l’invasione della tecnologia.
“Ovunque Luca guardasse, vedeva persone chine sui propri smartphone, dita che scorrevano veloci su schermi luminosi, orecchie coperte da cuffie isolanti. Le conversazioni, le risate e i pensieri erano relegati a un piccolo spazio digitale.
I bambini seduti a terra erano cullati da tablet che proiettavano cartoni animati, mentre i loro genitori erano impegnati in videochiamate o a scattare foto” – L’anello di Saturno
Gli sembrava di aver varcato la soglia di una realtà distopica, peggiore di quella descritta da Nathan Never, il fumetto che amava tanto leggere. Gli sembrava di essere prigioniero di un corpo che non gli apparteneva e di un mondo che non riconosceva più.
Quando tutto sembra crollare, a volte, arriva un segno, sotto forma di una piuma, “la piuma della speranza”, oppure di un odore, di un aroma che riporta a ricordi intrecciati nel tempo.
“Anna era ovunque eppure da nessuna parte. Sapeva che era dentro di lui, ma era così lontana da non essere altro che un’ombra sognata nelle pieghe della sua memoria. E questo lo colmava di tristezza”
In questo secondo romanzo, le scene si spostano da Ginevra ad Anagni, fino a Il Cairo.
Sceso dall’aereo, Luca viene investito dallo smog delle macchine, dal sapore della sabbia che gli entra nelle narici, dagli odori speziati del cibo di strada e dal vento, caldo e secco.
Perché Flavio ha deciso di ambientare la seconda parte della storia proprio a Il Cairo?
“Lì, al cospetto delle piramidi, nella culla della storia, passato, presente e futuro di Luca si amalgamarono in un miraggio onirico. Era un uomo fuori dal tempo, innamorato di un fantasma”
Sì, perché quella Anna, che conosceva, non c’era più. Ora è una donna che sta per sposare un altro uomo.
A Luca ritorna improvvisamente in mente una storiella, che avevano scovato in biblioteca quando erano ragazzini.
Narrava la leggenda dell’anello di Saturno: chiunque fosse riuscito a trovare e a indossare quell’anello, avrebbe potuto ritornare indietro nel tempo. È un anello potente, forgiato dal dio Chronos per amore di una mortale.
Proprio nella hall del terminal dell’aeroporto di Ginevra vide “un imponente anello dorato, largo almeno tre metri”. Era la pubblicità di un marchio di gioielli.
Un segno?
Forse l’ultima possibilità che gli restava per cambiare il Destino …
“Ma questa, caro lettore, è un’altra storia”
Lo scopriremo nel terzo volume di “L’anello di Saturno”.
Ringrazio la CE, PAV Edizioni, per la gradita copia cartacea.
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐

Mi chiamo Alessia. Sono un’insegnante di matematica e inglese. Vivo in provincia di Pavia. Adoro leggere (soprattutto gialli), fare yoga e cucinare.