
romanzo
Casa Editrice Serena
2021
cartaceo, ebook
219

Il romanzo è un inno all'indipendenza, ma lo fa con la semplice e quotidiana ironia. Una donna, "Lei", la protagonista, non ha un nome ma ha una storia, comune per alcuni versi, non comuni per altri. Ha quasi quaranta anni, un lavoro che la soddisfa a tratti e un uomo che va e viene nella sua vita, azzerando spesso la concezione di sé!
Affronta, si mette in gioco, si mette in discussione perché cerca la sua indipendenza emotiva, che ha solitamente, ma non quando si parla di "lui". Lui è il suo tallone d'Achille, il suo punto debole. Siamo forti, sì, ma non invincibili. E soprattutto, l'amore ci rende ciechi e a volte ipervedenti, dipende dalla situazione, dall'altra parte, che solitamente non è la metà!
Si affronta il tema della disparità tra uomo e donna sul lavoro, di amicizia tra uomo e donna, tra donna e donna. Si parla di sesso, si fa sesso, in una quotidianità che si spera di poter smussare.
Cosa pensate dei romanzi che non hanno un personaggio ben preciso, in modo tale da poterci far rispecchiare? “L’altra parte di me”, edito da Casa editrice Serena, è un romanzo scritto da Emanuela Ferruzzi, che ha come protagonista una donna di 40 anni, con un lavoro più o meno stabile. Un uomo che entra ed esce dalla sua vita, mettendola in crisi ogni volta e due migliori amici.
Lei, la protagonista di questo romanzo, ha un carattere forte, sicura di se stessa, tranne quando “lui” torna prepotentemente e la scombussola. Ogni volta la mette in crisi, creando una forte confusione e non sa mai dirgli no.
Lui è il suo punto debole. Nonostante tutto, lei ci casca puntualmente, sino al momento in cui…
“Voglio essere un dipinto di Monet, pieno di colori, di intensità e sofferenza se occorre, ma con la certezza di poter sbocciare. Preferirei essere una ninfa che ha lottato, piuttosto che un misero poster monocromatico” – L’altra parte di me
Un romanzo che fa riflettere. Un romanzo dotato di una grande forza, di grande personalità e, soprattutto, di grande coraggio e amore.
“L’altra parte di me” mi è piaciuto particolarmente, perché l’autrice ha voluto, di proposito, non dare un “nome” alla protagonista, così da poter far rispecchiare ogni lettore/lettrice in lei, grazie ai diversi temi importanti che vengono toccati all’interno del libro.
Un romanzo che non tratta solo il tema dell’amore e delle debolezze che noi donne abbiamo nei confronti di chi, magari, pensiamo possa essere quello giusto, ma parla anche delle differenze che esistono, purtroppo, sul luogo di lavoro tra l’uomo e la donna.
Mi è piaciuto il modo in cui la protagonista testarda è andata avanti per la sua strada, senza farsi mettere i piedi in testa da nessuno.
Ammetto che, all’inizio, ho avuto un ritmo un po’ più lento nella lettura. Non mi aveva coinvolto particolarmente, poi, ad un tratto, è scoppiato un qualcosa che mi ha portato a divorare completamente il romanzo, finendolo in soli sei giorni.
Lo stile è fluido, coinvolgente. I capitoli non sono eccessivamente lunghi. Mi è piaciuto il ruolo di ogni singolo personaggio, chi più e chi meno . Confesso di aver provato un senso di dolcezza e senso di nervoso per la protagonista. Così inerme dinanzi a lui.
Possibile che noi donne siamo così cieche da non vedere fino a che punto un uomo può pentire? Perché ci illudiamo che essi possano cambiare?
Un libro che vale la pena di leggere!

Anna Calì, classe ’96. Nelle sue vene scorre la lava del Vesuvio e la passione che contraddistingue il popolo napoletano.
Giornalista di professione e con la passione dei libri sin da piccola. Adora annusarli e, quando va nelle librerie, si perde tra gli scaffali ad osservare le copertine.
Grazie a questa passione è riuscita a mettere in campo due sogni nel cassetto: il primo, recensisce i libri che legge, esperienza che fa bene sia al corpo che alla mente. La seconda: è diventata anche scrittrice e ha pubblicato già due romanzi.