
Romanzo
Il Foglio
aprile 2019
cartaceo, ebook
394

Felicita, voluta intensamente dai suoi genitori, nasce in un piccolissimo paesino dove le persone vivono ancora nella riservatezza e nell'ipocrisia, dove ciò che conta è il giudizio altrui e dove le diversità non sono accettate.
In questo paesino predomina l’ignoranza e la meschinità e Felicita dovrà lottare per rialzarsi e levarsi di dosso il fango di tanta cattiveria a causa della sua diversità.
“Per offendere l’intelligenza delle persone o il loro pudore, non è detto che sia necessario mostrare nudità. Il più delle volte, basta molto meno”
Camillo e Amalia, dapprima genitori orgogliosi della nascita della loro bambina, notano un giorno, sul collo di Felicita, una specie di cicatrice. Preoccupati soprattutto per i pettegolezzi maligni degli abitanti del paese e della vergogna per questo imbarazzante inconveniente, si consultano col pediatra che li informa della malformazione della figlia usando un termine che a loro suona subito come “indecoroso, osceno”.
Nel passare dei mesi, la mamma di Felicita, a causa della forma ambigua di questa “cicatrice” medita addirittura l’idea di abbandonarla e presto si disaffeziona della bambina.
Felicita è bellissima, ha un viso angelico ma purtroppo crescendo, sarà privata della sua infanzia e della sua adolescenza fatta più che altro di tabù e disagi per dover nascondere questa sua anomalia, accanto ad una madre bigotta, anaffettiva e un padre assente; dovrà lottare tutta la sua esistenza per colpa dell’ignoranza dei genitori. Lottare contro la cattiveria dei suoi coetanei, fino alla malvagità di altri…
Non è la religione che ti insegna a vivere e non serve obbligatoriamente credere a qualcosa di soprannaturale per essere ritenuta una brava persona; si può essere persone esemplari anche, e soprattutto, da atei.
Sarà aiutata dalla sua grande intelligenza, dal suo temperamento determinato e dal smisurato coraggio di donna oltre al fatto di essere bellissima. Si ribellerà senza sosta combattendo e inseguendo i propri sogni e ciò che da adulta la caratterizzerà sarà il suo grande senso di giustizia, complicandole spesso la vita ma rappresentandola come una persona dall’animo nobile riuscendo a sconfiggere le avversità le più orribili.
Commento personale
Un romanzo dai toni forti, un romanzo da divorare come la protagonista divora con eroismo la vita, lasciando spazio ad intense emozioni…dalla rabbia alla commozione, alla gioia di una soddisfazione tanto attesa quanto meritata, alle delusioni da accettare.
Lo stile adottato nel racconto è molto scorrevole e pulito, mettendo sin dall’inizio il lettore al proprio agio e catapultandolo nella narrazione.
Il perfetto unisono fra ritmo ed emozioni, arricchisce in maggior misura una scrittura già di per sé molto curata.
I termini usati nel descrivere gli avvenimenti sono eleganti e molto precisi.
Con grande limpidezza e schiettezza l’autore affronta temi profondi e importanti come l’evoluzione nell’amore in una coppia nel corso degli anni, la religione e più precisamente la religione vissuta in modo moralistico solo perché inculcata come educazione, la pornografia il bullismo e lo stupro, purtroppo presente in qualsiasi ceto sociale nel quale, come sempre, viene incolpata la donna denominata dall’infido maschio: provocatrice.
Un romanzo sulla grinta di una donna nel combattere da sola i pregiudizi sulla paura del diverso, un racconto vero nel quale Felicita nella sua realizzazione, passa dalla prigione di una casa senza amore ad un mondo che le offrirà euforia, buio spaventoso e barlumi di luce in colpi di scena inaspettati… tutto questo dalla genialità della penna dell’autore.
L’intelligenza nella scelta del titolo mi ha profondamente meravigliata e nel corso della lettura si giunge all’importanza di piccoli dettagli che in realtà custodiscono grandi valori.
Beatrice Castelli
L’autore
Marco Ponzi è nato a Milano nel 1976. È appassionato di scrittura, pittura, illustrazione, e in generale di tutto ciò che si possa declinare sotto la definizione “arte”, specie se condita con una buona dose di umorismo. Pubblica il libro autobiografico illustrato “Perché diffidare degli assistenti di volo” (Greco&Greco, 2011), i pamphlet dissacranti “Rifiuti d’autore – fa ridere, fa orrore, fa sesso” (Self publishing, 2015) e “Raccolta indifferenziata” (Self publishing, 2017) e il romanzo “L’accento sulla A” (Edizioni Il Foglio, 2019). Ha inoltre pubblicato diversi racconti e poesie in antologie letterarie, ha collaborato come vignettista per la rivista Danae Magazine e ha partecipato a mostre collettive con i suoi dipinti, sculture e fotografie.

Béatrice Castelli vive a Torino, cresciuta a Parigi fino all’età di 17 anni, coltiva sin dall’età di otto la passione per la lettura e quella della scrittura.
A dieci anni leggeva Crime et Châtiment di Dostoïevski, preso per caso dalla fornitissima biblioteca di suo padre, senza sapere ancora nulla di questo scrittore.
A 17 anni, con tutta la famiglia si stabilisce in Italia a Torino, dove dovette imparare l’italiano. Lo studio per la letteratura italiana l’appassiona in fretta, come da piccola per quella francese, iniziai così a scrivere pensieri in entrambe le lingue.
Ha frequento l’interpretariato di Torino con il desiderio di tradurre libri per la sua casa editrice preferita: l’Adelphi. Purtroppo incontra sul suo cammino molte difficoltà per arrivarci e così si ritrova a tradurre testi tecnici per nulla entusiasmanti…
L’amore per la scrittura l’accompagna da sempre. Non avendo mai nessuno a chi confidare i suoi pensieri, scrive per se stessa. Ha pubblicato, per due case editrici, poesie d’amore in due diverse raccolte, una per Segnidartos l’altra per Rupe Mutevole Ed. e una favola per bambini sempre per Rupe Mutevole. In alcuni siti letterari ha pubblicato inoltre dei racconti brevi.
In questo momento ha un romanzo già ultimato nel cassetto.