
Noir
Fazi Editore
30 luglio 2020
ebook
297

Chi è veramente Sophie? Sappiamo che ha trent’anni ed è la babysitter di Léo, il figlio di una coppia di ricchi parigini. La giovane donna sembra non avere una vita privata, si dedica al bambino e nient’altro. Il resto è un mistero.
Ma sappiamo che è ossessionata da una doppia identità, dimentica cosa ha fatto poche ore prima e vive in un costante stato di oblio. Una sera la mamma di Léo rientra tardi e trova Sophie addormentata davanti alla tv, le propone di restare a dormire e lei accetta. Il mattino dopo la ragazza si risveglia sola in casa e fa la terribile scoperta: nella notte Léo è stato strangolato nel sonno, proprio accanto a lei.
Da qui ha inizio una lunga fuga, un sentiero che condurrà Sophie fin negli abissi del crimine per salvarsi da un omicidio che non ha commesso ma per il quale è l’imputato perfetto, un percorso lungo il quale sceglierà di uccidere e di mentire. Assumerà altre identità e per questo dovrà confinare la propria esistenza dentro miseri giorni anonimi.
Fino a quando scoprirà cosa è davvero accaduto quella notte e chi l’ha condannata alla sofferenza.
“La pazzia è relativa. Chi stabilisce la normalità? ” Charles Bukowki
Sophie è una normalissima ragazza parigina. Vive con il marito Vincent assieme conducono una vita piuttosto agiata. Entrambi hanno una buona posizione lavorativa e tutto procede in maniera assolutamente normale. Ma che cos’è la normalità?
Questa tranquillità che Sophie tanto ama, però, ben presto è destinata a sparire poco a poco. Presto inizia a dimenticare appuntamenti, oggetti, l’auto. Tante cose che iniziano a preoccuparla e mandarla in confusione ogni giorno sempre di più.
In uno stato di angoscia e depressione crescente inizia ad avere momenti in cui non ricorda dove è stata e cosa abbia fatto. Le succedono di continuo cose strane e addirittura arriva a commettere omicidi dei quali proprio non si ricorda.
Quando una mattina si sveglia e trova Lèo, il bambino a cui fa da baby sitter, morto si rende conto che è arrivato il momento di fuggire, di cambiare identità e provare a farsi una nuova vita.
Dopo 3 anni, Sophie, è la cittadina francese più ricercata. Nel frattempo la sua condizione psichica e depressiva non è cambiata e questo la continua ad angosciare e preoccupare. Continuano a succederle cose strane e la soluzione le appare nitida e chiara; anche se ha un certo costo, ma ne vale la pena.
Tutto, finalmente, sembra andare per il verso giusto quando un giorno trova nella sua nuova casa una fototessera.
COMMENTO PERSONALE:
La storia è scritta in terza persona. È divisa in tre parti, ognuna delle quali è dedicata ad uno dei protagonisti: Sophie e Frantz. L’ultima, invece, è dedicata alla loro vita in comune.
È scritta in maniera semplice e diretta con una moltitudine di descrizioni ben fatte. Talvolta appaiono terminologie specifiche, ma pur sempre comprensibilissime.
La trama, forse, potrebbe sembrare un po poco realistica, ma nel complesso regge davvero bene. I personaggi sono tutti ben costruiti con un proprio carattere forte e deciso.
Tutto ruota a Sophie e alle cose strane le accadono. Come è possibile che si scordi tutto? Che perda tutto? E come può uccidere delle persone senza nemmeno rendersene conto? E’ ormai arrivata al punto di convincersi di essere pazza e ha imparato a conviverci.
Sophie non tiene conto dei suoi anni di follia. Risale a così tanto tempo fa…Probabilmente a causa della sofferenza, ha l’impressione che il tempo abbia contato doppio.
Bisogna arrivare alla seconda parte per poter capire la situazione nel suo insieme.
La scoperta della famosa fototessera è il punto centrale da cui Sophie inizia a partire e ricostruire gli ultimi tre anni della sua vita.
Nulla oltre a quella foto, ma è già talmente significativo…E allora torna ad altre questioni, ben più pratiche. Sophie corre per ore e ore, per interi giorni, dietro a delle risposte che non arrivano. A volte si sente letteralmente in fiamme, come se la verità fosse una fonte di calore e lei non smettesse di bruciarsi le mani, senza riuscire a vederla. E d’un tratto, ci arriva. Non è una rivelazione, è un’ intuizione, spontanea come un tuono.
È un susseguirsi di colpi di scena e situazioni inaspettate che tengono il lettore letteralmente incollato alle pagine del libro.
All’inizio ho fatto un po’ fatica a capire la trama, la storia, ma mano a mano che proseguivo la lettura è diventato sempre più avvincente e non vedevo l’ora di proseguire.
Devo fare davvero i miei complimenti all’autore, Pierre Lemaitre, per la sua straordinaria capacità di trasferire al lettore gli stati d’animo dei protagonisti. Fin dalle prime righe è tutto un rincorrersi di ansia, angoscia, paura, disperazione, irrequietezza, paura, panico.
Ottimo noir con un finale strepitoso. 5 stelle.
L’autore
Pierre Lemaitre ha insegnato per molti anni Letteratura ed è approdato tardi alla carriera di scrittore e sceneggiatore. È autore di dieci romanzi con cui ha vinto diversi premi, tra i quali, nel 2013, il Goncourt: il primo autore di polar a ottenere il prestigioso riconoscimento. L’abito da sposo si è aggiudicato nel 2009 il premio Meilleur Polar Francophone. Fazi Editore ha pubblicato anche Lavoro a mano armata, da cui è stata tratta una serie tv prodotta da Netflix.