narrativa
Fernandel
3 novembre 2017
ebook e cartaceo
208
Durante l'inaugurazione della sua prima mostra fotografica, Davide riceve una chiamata: Sofia, l'amica di cui aveva perso le tracce anni prima, si è tolta la vita. Al funerale, Davide conoscerà Diamante, figlio di Sofia. Un sedicenne scontroso e instabile che insieme al dolore si porta appresso un fardello di domande: che relazione c'era tra Davide e Sofia? Perché sua madre è scappata dall'Italia troncando ogni rapporto con amici e famigliari? Perché il suicidio? Tornato a Bologna insieme a Diamante, Davide si ritroverà a vivere una complicata convivenza a tre che coinvolge anche Oscar, il suo compagno, e grazie alla quale riemergerà la storia di Sofia, colei che lascia per paura di essere lasciata: una storia di abbandoni e di fughe, di silenzi e di madri dai comportamenti irrazionali e inspiegabili. "L'abbandonatrice" è un romanzo che racconta gli attacchi di panico e la droga, l'adolescenza e il disagio. Un romanzo sulle responsabilità che ogni scelta comporta e sulla difficoltà ad accettarne le conseguenze, a qualunque età, qualunque ruolo la vita ci abbia riservato.
“Era sempre stata attratta dal dolore, perché il dolore era parte di lei.”
Sofia è morta… si è suicidata. Inizia così il secondo romanzo di Stefano Bonazzi dove si mescolano problemi adolescenziali, problemi di droga, attacchi di panico e abbandoni.
“Le persone come noi si riconoscono, si fiutano e poi si legano.”
Tre vite diverse unite però dall’essere fragili, dalle debolezze, dalla paura, da tutto ciò che a vent’anni ti rende insicuro.
“Sembrava serena, ma c’era qualcosa nei suoi occhi che la tradiva, è sempre stato così per lei. Il suo viso le impediva di mascherarsi dietro le menzogne e l’unica difesa restava il silenzio.”
Il silenzio che porta a non confrontarti con altre persone, quando pensi sia meglio scappare… abbandonare tutto.
Da qui il titolo “L’abbandonatrice“: Sofia è quella che lascia per paura di essere lasciata. Forse colpa degli abbandoni subiti sin da piccola, prima dal padre e poi da una madre inerme e incapace di reagire a qualsivoglia situazione. Sofia e il senso d’incertezza che la pervade, Sofia che sceglie la morte nonostante un figlio da crescere.
Davide persona fragile, la sua omosessualità non volutamente conclamata; i genitori che non sanno affrontare il suo modo di essere; Davide che riesce ad affrontare ostacoli e paure e diventare una persona adulta, concreta, in grado di portare avanti la sua vita e il suo lavoro da fotografo.
Oscar il musicista, colui che inizialmente è la sicurezza fatta persona, ma che in realtà, come Sofia, non sa affrontare la vita e dalla depressione cade nel vortice della droga.
A queste vite si aggiunge Diamante, figlio di Sofia, rimasto solo dopo la morte della madre: ragazzo scontroso ed emotivamente instabile che dovrà necessariamente convivere con Davide, l’unico che si prenderà cura di lui, e con il ricordo di una madre assente, incapace di prendersi cura dell’unico amore della sua vita.
Un romanzo che tocca più corde senza farle suonare in modo armonico, le cui tematiche vengono affrontate in modo superficiale. Un romanzo che, tutto sommato, brancola da un tema all’altro, senza riuscire ad entrare in sintonia con il lettore.
Stefano Bonazzi è nato a Ferrara nel 1983. Di professione webmaster e grafico pubblicitario, realizza composizioni e fotografie ispirate al mondo dell’arte surrealista. Le sue opere sono state esposte, oltre che in Italia, a Londra, Miami, Seul, Monaco. Nel 2014 ha pubblicato per l’editore Newton Compton il suo primo romanzo, A bocca chiusa.
Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.