romanzo contemporaneo
Einaudi
17 gennaio 2023
cartaceo, ebook, audiolibro
312
La paura finisce dove comincia la verità». Maria Cristina Palma ha una vita all’apparenza perfetta, è bella, ricca, famosa, il mondo gira intorno a lei. Poi, un giorno, riceve sul cellulare un video che cambia tutto. Nel suo passato c’è un segreto con cui non ha fatto i conti.
Come un moderno alienista Niccolò Ammaniti disseziona la mente di una donna, ne esplora le paure, le ossessioni, i desideri inconfessabili in un romanzo che unisce spericolata fantasia, realismo psicologico, senso del tragico e incanto del paradosso.
Niccolò Ammaniti è ritornato più cattivo, divertente e romantico che mai.
Chi siamo davvero?
Quanto ci conosciamo realmente?
Sono queste le domande che si sono infilate nella mia testa dopo aver letto “La vita intima“, l’ultimo romanzo di Niccolò Ammaniti, uscito per Einaudi all’inizio di quest’anno.
Lo penso e lo dico sempre: un libro ben scritto deve smuovere qualcosa nell’anima del lettore o, per lo meno, deve saper trascinare chi legge al di fuori delle pagine del romanzo e allargare gli orizzonti dei pensieri e delle riflessioni. Senza dimenticare le emozioni.
Ammaniti, anche con questo ultimo romanzo, “La vita intima”, dimostra di essere un maestro in questo senso. Perché il percorso interiore – intimo – che svolge la protagonista del libro e che si sviluppa pagina dopo pagina, è un viaggio che appartiene a ognuno di noi, almeno a chiunque abbia voglia di mettersi davanti a uno specchio e scavare alla ricerca della verità. Della propria verità.
Maria Cristina Palma è una donna di successo. È la moglie di una delle più alte cariche politiche italiane ed è considerata da molti tabloid la donna più bella del mondo. Vista da fuori, da ciò che appare, sembra una donna felice.
Non è così.
Essere la first lady è un impegno che imbriglia la sua personalità e la sua libertà, essere la più bella una sentenza che la costringe a lottare ogni giorno per tenere fede a quel titolo.
Se poi si aggiungono un matrimonio poco felice, un’infanzia travagliata e un carico da novanta che arriva come un tornado dal passato, ecco che diventa semplice capire che l’apparenza non corrisponde per nulla alla verità. Alla sua verità.
Ho utilizzato la parola “semplice” per dar merito alla penna dell’autore, perché “La vita intima” è un gioiello che scorre via, che è un piacere, che appassiona e che incolla il lettore come se fosse un giallo in cui ci si addentra alla ricerca dell’assassino. In realtà, il lettore è coinvolto in qualcosa di simile, perché è vero che non ci sono cadaveri e nemmeno indizi da cercare tra le righe, ma la matassa che si forma quando dal passato della protagonista spunta un vecchio amico in possesso di un video che li vede coinvolti in un filmino amatoriale pornografico è senza dubbio ricca di pathos.
La bravura di Ammaniti è quella di non voltare mai le carte prima che sia arrivato il momento giusto di farlo. Il lettore, infatti, osserva la storia dal punto di vista della protagonista senza mai sapere prima di lei quali sono le reali intenzioni del vecchio amico. Abbordarla nuovamente? Ricattarla? Puntare a una posizione di prestigio, sfruttando il fatto che lei è la moglie del presidente del consiglio? Oppure, più semplicemente, spogliarla di tutti i suoi titoli e considerarla soltanto come la ragazza acqua e sapone conosciuta venti anni prima?
Non sta a me svelarlo.
Ma sarebbe riduttivo, molto riduttivo, limitare la descrizione del libro a tutto ciò che ruota attorno a un filmino pornografico: c’è tanto, tanto di più. C’è una donna che, tra una difficoltà e l’altra, fa un percorso di rinascita straordinario. Io resto sempre meravigliato quando una penna maschile è in grado di cimentarsi così bene con un racconto in cui c’è una protagonista femminile. Andare a scandagliare i suoi pensieri, la sua anima e la sua evoluzione è una pratica che necessità conoscenza e abilità narrativa non indifferenti.
Tornando alle domande con cui ho iniziato questa condivisione di lettura – e con le quali vorrei anche concluderla – allargo il concetto facendo un’altra considerazione. Trovo anche giusto, dopo la lettura di un libro, che si possa aprire una riflessione che esula dal contenuto del romanzo. Le parole dell’autore sono come un treno che conduce chi legge in un posto in cui poi è lui stesso a muovere pensieri in libertà.
E allora, se Maria Cristina Palma è costretta ad apparire come le viene richiesto dal suo essere famosa, noi, gente comune, come ci poniamo davanti a questa considerazione? Gli altri conoscono davvero la nostra verità? Ma soprattutto, noi, quanto ci conosciamo?
Nel romanzo, il viaggio al centro della verità della protagonista è guidato dall’ ansia, dalle ossessioni, dalle difficoltà, dalla paura e dall’infelicità. Nella nostra vita, invece, serve davvero cadere per conoscere ciò che siamo in grado di far rimanere in piedi?
Domande che lascio in sospeso… del resto ognuno ha la sua risposta. La sua verità. Di certo occorrono coraggio e volontà. Occorre forza.
Forza che non manca alla protagonista de “La vita intima”.
Forza che non manca alla penna di Ammaniti: precisa, puntale, irriverente, audace e soprattutto coinvolgente.
Senza dubbio è un libro che consiglio a chi ha voglia di immergersi in una storia che non ha pause e che cattura dalla prima all’ultima pagina.
E poi lo consiglio a chi ha voglia di scavare, scavare e ancora scavare alla ricerca del tesoro custodito nella sua verità.
4 stelle ⭐⭐⭐⭐☆
Autore e speaker radiofonico.
Mi piace leggere, scrivere e condividere le storie.
Il mio sito è www.stefanobuzzi.com