Narrativa
Mondadori
22 gennaio 2019
ebook e cartaceo
168
Cosa può succedere quando una notizia inattesa rivoluziona la nostra vita? È difficile prevederlo, perché spesso le cose non sono come sembrano. Infatti in questa storia, proprio come in quella reale dell'autore, un evento apparentemente tragico si rivelerà essere invece la via per la rinascita. Lui è un uomo comune, in conflitto tra amore e sesso, fedeltà e tradimento, speranza e depressione. Sta attraversando un periodo difficile: ci sono crepe nella relazione con Anna, il lavoro scarseggia, l'umore è in caduta libera. A peggiorare la situazione si aggiunge un mal di schiena sempre più ostinato, che lo spinge a fare un controllo. Imprevedibilmente l'esito dell'esame lo condurrà a un ricovero immediato, per cercare di fermare una malattia che sembra aver preso in fretta il sopravvento su tutto. Da qui, per lui comincia la vera vita. Il reparto d'ospedale diventa la porta d'accesso per una conoscenza più profonda dell'esistenza, che lo porterà a fare i conti con se stesso, le persone che gli stanno accanto, i ricordi felici, le bugie, i desideri intimi. Raccontato in prima persona con spiazzante sincerità, "La vita in più" è il diario di bordo di un'avventura personale e spirituale, in cui da ogni lacrima nasce un fiore.
La morte è l’ultima fermata del tram, dopo non è che puoi rimediare”
Il destino ti stravolge la vita ma possiamo rinascere anche da un evento tragico fatto di ricoveri, di diagnosi infauste; la strada della rinascita passa anche attraverso tragedie come queste.
L’ospedale diventa la stanza dello psicologo, ci si confida con gli altri pazienti, si prende coscienza dei propri limiti, delle proprie passioni, di un amore con troppe crepe, di un lavoro che scarseggia e di un umore sempre più nero.
E se poi tutto dovesse crollare se non altro mi troverà vivo a combattere.
“Io fin da subito, invece, ho ragionato in termini di negoziazione tra due parti di me. La finalità era trovare una soluzione in cui entrambi i contraenti avrebbero ottenuto un vantaggio”
Dopotutto però è proprio il prendere coscienza delle cose negative che ti fa scorgere in fondo al tunnel uno spiraglio di luce. La rinascita di noi stessi, il risveglio dei nostri neuroni sopiti per troppo tempo, trascinati da un ammasso enorme di negatività.
“Ero certo che una volta ascoltata e compresa la finalità della malattia – dopo aver dunque soddisfatto il suo interesse – la parte che desiderava sopravvivere sarebbe stata a sua volta accontentata”
E’ il colloquiare con la malattia che ti aiuta a capire che in fondo non è altro, come dice lo scrittore “un gioco combinato di cellule che hanno deciso di trasformarsi per creare nuove configurazioni”. Forse siamo proprio noi stessi che creiamo questo puzzle dove i tasselli ci sono tutti ma in ordine sparso. e non sempre abbiamo la forza e la determinazione di rimettere tutto al proprio posto.
Quando riusciamo possiamo dire di aver sconfitto la malattia quando invece non abbiamo quella forza e quella determinazione di rimettere tutto al proprio posto allora ‘il buio’.
Raccontato in prima persona è un’autoanalisi sorprendente; come può la mente umana messa a dura prova da eventi tragici sopravvivere e rinascere grazie ad un luogo pieno di dolore come un’ospedale.
Il nostro autore ci fa entrare nel suo vivere internamente dove abitano e convivono tante emozioni, tanti pensieri e tanti lamenti fino alla sua esasperazione, alla sua invocazione di una malattia già presente ma a lui non conclamata.
E’ sicuramente un libro non grammaticalmente perfetto ma che ci fa capire che a volte le nostre condizioni sia mentali che psicofisiche le invochiamo noi stessi e come disse, parafrasando dei versi, Dante Alighieri “Chi è causa del suo mal, pianga se stesso”
Fabio Rizzoli è nato a Bologna nel 1974; è tutt’ora residente nella città natia. Con Fernandel ha pubblicato Almanacco dei giorni migliori – Primavera (2011) e Inverno (2012). La vita in più è il suo primo romanzo o, come lui stesso preferisce definirlo, è a metà strada fra il romanzo e il memoir perché, pur essendo basato su una triste verità, c’è pur sempre una parte di “storia”.
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Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.