
I misteri di Bologna #2
giallo storico
Infinito edizioni
28 marzo 2024
ebook, cartaceo
228

Ottobre 1936. Bologna è in fermento per la visita del Duce e mentre le forze dell’ordine sono impegnate a gestire le misure di sicurezza per accogliere l’illustre visitatore, in città vengono rinvenuti i cadaveri di diverse donne uccise nelle loro case dopo aver subito violenza.
Il maresciallo Vittorio Righi e la sua squadra si trovano a fronteggiare il nervosismo delle autorità e un difficile lavoro di indagine che li conduce solo in vicoli ciechi: l’assassino, infatti, è tanto abile da non lasciare tracce.
Scavando nei palazzi del potere, nei quartieri popolari, nei teatri, nell’ospedale psichiatrico, fino ad assistere a una seduta spiritica in uno dei lussuosi appartamenti dell’aristocrazia, Vittorio non solo indaga ma osserva anche con occhio sempre più critico il regime e inizia a individuarne le prime crepe.
L’assassino tuttavia è sempre un passo avanti. E a poco sembra servire l’aiuto dell’amico veneziano Jacopo che supporta il maresciallo con le sue competenze di criminologia. Finché in una Bologna festante e in delirio per il tanto atteso arrivo del Duce, Righi individua il bandolo della matassa. Il colpo di scena è però in agguato.
Ottobre 1936, a Bologna avvengono una serie di omicidi. Maria Luisa Minarelli, con “La veggente di via de’ Toschi”, ci porta di nuovo a scoprire cosa sta dietro a queste morti. Troveremo alcuni personaggi presenti nel primo libro, “Delitto in strada Maggiore“, della serie “I misteri di Bologna“, che ci aiuteranno a svelare i misteri.
Come dicevo, il giallo è ambientato a Bologna e questa volta si svolge esclusivamente nel capoluogo emiliano. Una serie di omicidi, a cavallo dei giorni in cui è atteso l’arrivo del Duce, sconvolgono la città.
Diverse donne vengono uccise in poco tempo con il medesimo metodo, ma non si riesce a trovare un nesso logico. Nulla sembra unire tra loro le vittime, ma qualcosa lega l’assassino.
Le descrizioni sono sempre precise. Maria Luisa Minarelli ci accompagna per gli appartamenti e per le vie della città con l’utilizzo di particolari e punti di vista che ben ci fanno percepire l’atmosfera che ritroviamo e il tipo di ambiente in cui siamo.
“Sul fronte d’angolo con via delle Lame, sopra il bassorilievo con scene di lavoratori all’opera scolpito dal Giordani, si aprivano enormi finestroni che, secondo i dettami dell’architettura razionalistica e funzionale in voga, garantivano aria e sole all’interno”
I protagonisti sono collocati in ambienti differenti. Passiamo dalla caserma dei Carabinieri all’ospedale psichiatrico, dall’appartamentino vicino alla lavanderia, alla villa dove si ritrovano delle donne aristocratiche, anche per fare sedute spiritiche. Ogni volta l’autrice riesce a farci immaginare dove siamo, camminare per le strade di Bologna e capire perché si incontrano o meno determinati individui.
Protagonisti e personaggi secondari per Maria Luisa Minarelli
I personaggi presenti in questo giallo sono veramente tanti e tutti hanno un ruolo fondamentale per l’intreccio della trama, che è complessa per questo motivo. Gli omicidi sono molti e di conseguenza le persone implicate: parenti, conoscenti, amici…
Tra tutti, vorrei soffermarmi sulla prima donna uccisa: Carmela Carraro, per tutti Lina. Ho molto apprezzato il modo in cui l’autrice ha messo in evidenza le caratteristiche di questa donna. Prima nel suo atteggiarsi tra la nobiltà, in cui a fatica cercava di entrare a far parte, e poi nel ritratto che ne fanno tutti gli altri. Due punti di vista per costruire un personaggio che risulta simpatico e con atteggiamenti tipici di chi vuole scalare la scala sociale.
Presente, anche in questo secondo volume della serie, è il maresciallo maggiore della Reale Arma dei Carabinieri: Vittorio Righi. Righi si conferma essere la colonna portante di tutto il romanzo, intorno a lui viene strutturata tutta la trama. Un uomo che conosciamo poco per volta e quello che scopriamo, oltre alla devozione per l’Arma, è il rapporto simbiotico con la moglie e l’arguzia nell’afferrare i particolari che lo portano alla risoluzione del caso.
Al fianco di Righi sempre la moglie Anita, che lo aiuta da casa, e gli inseparabili Otello Marangoni, appuntato, e Ciro Mancuso, brigadiere. Anche a queste figure vengono aggiunti particolari, sia fisici che caratteriali, rispetto al primo libro così da conoscerli meglio
Ma cosa era successo diciotto anni prima? Questo è il titolo del capitolo che apre il giallo. Per il resto del libro i capitoli non hanno titolo, non sono troppo lunghi, così da tenere alto il ritmo della narrazione. L’intreccio tra un capitolo e il successivo è ottimo, tento da spingere il lettore a continuare per scoprire cosa succede.
Il non vedo l’ara di leggere il terzo e ultimo giallo della serie “I misteri di Bologna”.
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐

Di una lettura mi colpisce sia una bella trama che una scrittura ricercata. Un romanzo rosa, un romanzo storico, della narrativa contemporanea non importa basta che non sia… fantasy!