#8
Giallo storico
Newton Compton Editori
31 ottobre 2023
cartaceo, ebook
147
Anno del Signore 1793. Granducato di Toscana.
Un castello fondato su un’antica abbazia, un cadavere avvolto nei tralci di una grande vite.
Sotto le luci di un’alba invernale, i vitigni innevati del barone Calendimarca si rivelano teatro di un omicidio. Non solo un enigma inspiegabile, ma anche un’onta per il casato del nobiluomo. Vitale Federici, insieme al suo devoto discepolo Bernardo della Vipera, si ritroverà a investigare su un delitto i cui moventi sembrano affondare nell’antica tradizione vinicola della famiglia baronale, e nella sua cantina sotterranea che, simile a una biblioteca, pare celare un indizio sull’identità dell’assassino.
Riuscirà Vitale a fare luce su questo caso, in cui ambizione, inganno e antiche passioni si intrecciano in un mistero forse impossibile da decifrare?
“La taverna degli assassini. Un’indagine di Vitale Federici” è il nuovo romanzo di Marcello Simoni, edito Newton Compton Editori.
Questo è l’ottavo volume della serie dedicata a Vitale Federici, uno pseudo investigatore privato.
La vicenda inizia nell’inverno del 1793, nel Granducato di Toscana, dove, in un castello sorto su un’antica abbazia vallombrosana (ordine fondato dai monaci benedettini nel 1039), viene rinvenuto il cadavere di un uomo.
Il Signore del castello, il barone Leonberto Calendimarca decide di interpellare Vitale Federici, che si presenta insieme al suo fedele discepolo, Bernardo della Vipera, per indagare sul drammatico ritrovamento.
Le indagini sembrano interrompersi ancora prima che inizino, in quanto il Federici viene avvelenato durante la cena. Fortunatamente il medico del barone riesce a salvarlo e, dovendo restare a riposo, Federici incarica Bernardo di prestare attenzione a quanto accade al castello e di riferirgli tutto.
“Questo è il mito. Ma in allegoria, cosa sottintendeva Platone?”
“Che i sensi ci possono ingannare”, rispose Bernardo. “E che la mente, per scoprire la verità, deve saper guardare aldilà di quanto vedano i nostri occhi e odano le nostre orecchie”.
“La taverna degli assassini” è un romanzo strano, è un mix tra giallo storico, romanzo gotico e thriller.
I protagonisti sono decisi a tutti i costi a scoprire la verità. Nessun indizio è dato al lettore, che si troverà basito di fronte alla soluzione del giallo, o meglio, allo svelamento dell’intrigo ordito da personaggi inimmaginabili.
“La taverna degli assassini” è ben scritto e scorrevole. La trama è avvincente e, nonostante Simoni sia solitamente un genio nel creare gialli storici e delineare personaggi che sembrano realmente esistiti, questa volta non è così intrigante e coinvolgente come al solito.
Vitale Federici è un uomo molto intelligente, dedito totalmente alla sua missione, deciso a risolvere questo enigma, ma, al contempo, risoluto a proteggere il suo pupillo da qualsiasi pericolo.
Bernardo della Vipera è un giovane ingenuo, deluso dal comportamento della sua famiglia d’origine, che considera il suo mentore un modello da seguire.
Tutti i personaggi secondari sono molto ben caratterizzati e, anche se, in alcuni casi, provocano una leggera confusione nell’identificarli, arricchiscono la narrazione e la rendono più viva.
Il romanzo è un’ottima lettura per chi ama i gialli storici e i romanzi gotici, ma io ho decisamente preferito altri libri scritti da questo fantastico autore.
Da segnalare la bellezza e l’originalità della versione cartacea. La copertina “imbottita”, i margini esterni, i tagli, sono colorati di nero dando l’idea di una edizione ricercata e di pregio.
Buona lettura!
“La verità non è mai una cosa bella. Anzi, spesso si presenta a chi la scopre con le sembianze di un mostro orrendo. Ed è proprio questa sua spaventosa, inaccettabile bruttezza a rendere inviso al prossimo chiunque tenti di descriverla“.
4 stelle ⭐⭐⭐⭐✰
I molteplici impegni famigliari (ho due figli stupendi oltre ad un marito e a un cane) mi hanno sottratto per un lungo periodo ad una delle mie più grandi passioni: la lettura (oltre alla pallacanestro -amore questo condiviso con mio marito, allenatore, e mio figlio, arbitro, che ci ha portato a creare una nostra società dove ricopro il ruolo di presidente). Ora complice un infortunio che mi costringe a diradare i miei impegni fuori casa (non posso guidare) sono “finalmente” riuscita a riprendere un libro in mano! Il fato, insieme ad un post di Kiky (co-fondatrice de “La bottega dei libri” che conosco da oltre 20 anni) pubblicato su Facebook han fatto sì che nascesse la mia collaborazione con “La bottega”, collaborazione che quotidianamente mi riempie di soddisfazione.