
Narrativa
Mondadori Editore
29 settembre 2020
cartaceo, ebook
489

Antonio Pennacchi torna con un nuovo capitolo della saga della famiglia Peruzzi, in cui racconta gli anni Cinquanta dell'Agro Pontino, del "mondo del Canale Mussolini" e delle donne e degli uomini che lo abitano. E come sempre, nell'opera di Pennacchi, la "piccola" Storia delle famiglie originarie del Veneto, che erano scese nel basso Lazio alla fine degli anni Venti del Novecento per colonizzare le terre bonificate dal regime fascista, e che lì erano diventate una comunità, si intreccia e si mescola con la "grande" Storia italiana e internazionale del dopoguerra.
Otello, Manrico, Accio, e tutti i figli e le figlie di Santapace Peruzzi e di "zio Benassi", crescono negli anni del boom economico, mentre Littoria diventa Latina, e si sviluppa, si dirama, si spinge fino al mare, grazie a quella "Strada del mare" per costruire la quale Otello si spezzerà la schiena, che legherà Latina allo scenario splendido e maestoso del Mediterraneo, del lago di Fogliano e del promontorio del Circeo, e che sarà poi percorsa, oltre che dagli abitanti delle paludi pontine, dai grandi nomi della storia italiana e internazionale di quegli anni, tra cui Audrey Hepburn, e John e Jacqueline Kennedy.
E così, tra realtà e finzione, sogno e cronaca, seguendo e raccontando lo scorrere degli avvenimenti, Antonio Pennacchi traccia i percorsi dell'anima dei suoi personaggi e costruisce un romanzo corale. "La strada del mare" è una nuova tappa dell'epica italiana del Novecento.
“È l’alveare che conta – diceva mia mamma Armida – non la singola ape.”
È difficile trovare le parole giuste per non risultare banali nel definire La strada del mare, romanzo di Antonio Pennacchi, una lettura appassionante e ricca di umanità.
Il romanzo dell’autore latinense è il terzo capitolo, dopo Canale Mussolini e Canale Mussolini parte seconda, della saga dei Peruzzi: la famiglia che, assieme a molti altri nuclei famigliari dell’ “Altitalia” (Veneto, Friuli e l’area del Ferrarese in particolare) negli anni ’20 del Novecento, aveva raggiunto l’Agro pontino, a seguito del progetto del regime fascista di colonizzare e bonificare le paludi. Ai Peruzzi, originari di un paesino del Veneto era stato assegnato il podere n. 517 che diventerà il luogo di partenza delle loro traversie famigliari.
Le vicende raccontate ne La strada del mare, si svolgono negli anni ’50, quando il boom economico è alle porte; Littoria, la città agricola costruita al centro delle vecchie paludi, quale punto di raccordo nella rete poderale, si chiama ora Latina; e l’espansione del centro urbano, posto a neanche sette chilometri dal mare e a otto dalla linea ferroviaria che collega Roma con Napoli, guarda adesso verso il mare, in un paesaggio unico
Trenta chilometri sul filo della duna con il mare Tirreno da una parte e la serie rettilinea dei laghi costieri nostri dall’altra … Il panorama più bello di tutta Italia e d’Europa.
Per raggiungere il litorale e rendere più agevole l’accesso al mare, quindi, diventa necessaria la costruzione di una strada, quella da Latina al litorale, ovvero la strada che dà il titolo del romanzo.
Ritornano nella vicenda i personaggi della numerosa famiglia Peruzzi, ma protagonisti sono in particolare la Zia Santapace Peruzzi e il marito di lei, Zio Benassi, con i sette figli, Otello, Manrico, Violetta, Accio, Tosca, Norma e Mimì, assieme al cuginetto, la voce narrante, nato da una sorella Peruzzi, la Armida, con il cugino Paride e a loro affidato dagli anziani della famiglia.
In una nuova costruzione dell’Istituto Case Popolari, dopo il trasferimento dal Palazzo della Previdenza, la tribù dei Peruzzi-Benassi vive piccole tragedie e eventi famigliari che si mescolano, diventando tutt’uno, con le vicende storiche, raccontate dall’autore con un ritmo coinvolgente e soprattutto con una schiettezza e capacità affabulatoria unica. Le vicende tragiche e comiche acquistano forza grazie anche all’utilizzo di una lingua che è anche storia dei Peruzzi: nella famiglia resiste (soprattutto nei personaggi più anziani) l’utilizzo di un dialetto veneto che si mescola alla parlata laziale, diventando il mezzo con il quale viene espressa quella filosofia e cultura famigliare che affonda le proprie radici nella storia delle proprie origini e che esalta la resistenza alle avversità e la forza per superarle nell’aderenza ai precetti dell’unione famigliare.
Ogni personaggio mantiene però una propria dimensione psicologica ben caratterizzata, dettata forse anche dalla vita in un nucleo così numeroso, infatti i figli più piccoli sono costretti a farsi sentire per non venire travolti dall’irruenza dei fratelli maggiori e dalle personalità della nevrotica Zia Pace e dello Zio Benassi, costretto a dedicarsi al coro di cui fa parte per arginare l’eccesso di energia della consorte.
La costruzione della strada verso il mare, a cui parteciperà in prima persona Otello, lavorando a fianco dell’ingegnere e del geometra che l’hanno progettata, è anche l’elemento che permette di intercalare la storia di un’Italia che ancora fatica economicamente ad affermarsi agli eventi nazionali ed internazionali. A fianco dei Peruzzi, troviamo anche personaggi come il presidente Kennedy, l’attrice hollywoodiana Audrey Hepburn e non mancano accenni e analisi su politici, architetti e personalità del periodo. Nel fluire del racconto trova spazio infine un piccolo inciso riferito a quanto stiamo vivendo in questi mesi, con la descrizione di quanto avvenne nel 1958 con l’epidemia dell’asiatica paragonata alla pandemia del 2020.
“La strada sul mare”, un romanzo assolutamente da leggere per capire il nostro passato, è in sintesi una narrazione che è allo stesso tempo storica e profondamente “umana”.