romanzo contemporaneo
Fides Edizioni
aprile 2023
cartaceo, ebook
254
Dante Ferrari e Italo Mastrobiso sono due uomini diversi. Si conoscono appena e ciascuno di loro insegue il proprio destino. Dante è un giovane pescatore e nasconde anche a sé stesso un segreto inconfessabile che un giorno esploderà come una bomba.
Italo è un imprenditore, padre e marito autoritario, e custodisce un sogno, un'idea incandescente che lo divora.
Durante una notte, che sarà spaventosa per uno e magica per l'altro, le vite dei due uomini si incroceranno su una spiaggia.
Oggi recensiamo “La Spiaggia” di Carmen Nolasco, edito Fides Edizioni.
La narrazione di “La spiaggia” si snoda partendo da un lontano periodo di guerra fino ai giorni nostri. Un viaggio nella memoria tra grandi eventi storici indimenticabili, leggende metropolitane. Un romanzo riflessivo.
Dante e Italo sono i principali protagonisti di queste pagine. Due personaggi distanti uno dall’altro, due perfetti sconosciuti. Solo una cosa li accomuna: la spiaggia di Brindisi. Due destini che s’incontreranno…
Ma, nel frattempo, due distinte realtà appaiono nella vita di entrambi: una spaventevole, l’altra bellissima.
Dante Ferrari dà voce alla narrazione raccontandosi in prima persona, confidandosi col lettore come con un amico. Racconta la sua vita da pescatore, i suoi rimpianti per non aver mai pensato sul serio di costruire una famiglia tutta sua, forse perché da giovane, troppo preso dal suo corpo fisico attraente o da un’adolescenza difficile, durante la quale, in quell’epoca remota, nessuno capiva la sua diversità, un po’ per ignoranza o per usanza, tutta la desuetudine veniva dissimulata. Seppur fosse una persona brillante e atipica, Dante celava questo scomodo segreto, e narra la sua terrificante esperienza.
“La realtà è spesso ingannevole è legata all’emozione con cui la viviamo”
Invece, Italo Mastrobiso una famiglia ce l’ha. È un impiegato di banca, sempre molto assorto nel suo lavoro e piuttosto taciturno. Custodisce un gran desiderio che vorrebbe realizzare al più presto: far rinascere la sua città dopo le devastazioni della guerra.
Carmen Nolasco descrive con tanta veemenza la sua città e lo si può capire dalle accurate presentazioni di opere e strutture che ornano le piazze di Brindisi, in cui si evidenzia ogni piccolo dettaglio di costruzione e, negli anni, l’utilizzo di materiali sempre più specifici, trasmettendo così al lettore una tematica urbanistica importante.
La narrazione è molto ben impostata; le scelte lessicali sono perfette e rispecchiano fedelmente lo svolgimento delle scene al fine di emozionarci senza tregua.
Le esperienze vissute da entrambi i protagonisti principali vengono presentate con un’enfasi appassionante al fine di coinvolgere il lettore e manifestare le gioie di sogni esauditi, il dolore del non sentirsi amati/accettati e affermare, comunque, la propria forza d’animo.
“Disegnate un cane, aveva detto il maestro. Usate la fantasia, i colori. Così tutti a disegnare il cane. Io no. Disegnai una farfalla. Usai i colori e la fantasia, due ali spiegate, chiazzate di giallo e rosso rubino, ma al maestro non piacque. Ti avevo detto di disegnare un cane, non capisci, quando parlo? Non è che non capissi le sue parole. Era lui che non comprendeva le mie” – La spiaggia
I momenti introspettivi di entrambi i personaggi sono meticolosamente dettagliati e, con grande bravura, Carmen Nolasco si addentra nell’intimo dei protagonisti. Questi momenti di riflessione contribuiscono ad offrire al racconto un’andatura piuttosto pacata, forse per meglio familiarizzare con ognuno di loro.
La grande capacità di elaborare i dettagli descrittivi è uno dei punti forti dell’autrice, che va al di là delle parole, riuscendo ad addentrarsi nel più profondo dei suoi personaggi, usando sempre termini forbiti e mettendo in rilevanza il valore delle radici familiari di ogni protagonista. Le epoche scorrono, certi valori rimangono ben saldi… purtroppo anche troppi tabù.
Ogni capitolo della narrazione viene introdotto da un passo della Genesi, come a voler ricordare l’esigenza, in quel periodo di dopoguerra, di voler ricreare la città devastata.
I dialoghi si presentano vivaci, costruiscono perfettamente il cuore della narrazione, proiettandoci all’interno di scene con situazioni paradossali, inquietanti, audaci o, al contrario, festose e rivelando personaggi unici, speciali, brillanti.
“La spiaggia” è una intensa narrazione che si schiude lentamente, pagina dopo pagina. Un’emozione dopo l’altra, fino ad alleggerire il cuore e finalmente assaporare il profumo della rinascita grazie all’assidua ricerca di umanità.
Bea Castelli
Béatrice Castelli vive a Torino, cresciuta a Parigi fino all’età di 17 anni, coltiva sin dall’età di otto la passione per la lettura e quella della scrittura.
A dieci anni leggeva Crime et Châtiment di Dostoïevski, preso per caso dalla fornitissima biblioteca di suo padre, senza sapere ancora nulla di questo scrittore.
A 17 anni, con tutta la famiglia si stabilisce in Italia a Torino, dove dovette imparare l’italiano. Lo studio per la letteratura italiana l’appassiona in fretta, come da piccola per quella francese, iniziai così a scrivere pensieri in entrambe le lingue.
Ha frequento l’interpretariato di Torino con il desiderio di tradurre libri per la sua casa editrice preferita: l’Adelphi. Purtroppo incontra sul suo cammino molte difficoltà per arrivarci e così si ritrova a tradurre testi tecnici per nulla entusiasmanti…
L’amore per la scrittura l’accompagna da sempre. Non avendo mai nessuno a chi confidare i suoi pensieri, scrive per se stessa. Ha pubblicato, per due case editrici, poesie d’amore in due diverse raccolte, una per Segnidartos l’altra per Rupe Mutevole Ed. e una favola per bambini sempre per Rupe Mutevole. In alcuni siti letterari ha pubblicato inoltre dei racconti brevi.
In questo momento ha un romanzo già ultimato nel cassetto.